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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 23 al 29 gennaio

Il Regno Unito continua a essere il riferimento mondiale nella tobacco harm reduction. Intanto nuovo studio americano sottolinea che vietare i liquidi aromatizzati spingerebbero i consumatori al fai da te.

Gran BretagnaFondazione Ash: ecig parte della soluzione nelle campagne antifumo
La sigaretta elettronica è parte della soluzione offerta ai fumatori fortemente dipendenti dalla nicotina che non si recano nei centri antifumo e non si affidano ad altri strumenti alternativi. È quanto sostiene una guida realizzata da Action on smoking and health (Ash), fondazione attiva dal 1971 nel mondo anglosassone e fondata dal Royal college of physicians britannico. Il documento, intitolato “Smokefree by 2030?” (che è l’obiettivo temporale che si è dato il Ministero della salute per arrivare a un Paese senza fumo), è uno strumento pratico indirizzato ai funzionari e ai capi delle autorità locali del Regno Unito. A differenza del fumo la dipendenza da nicotina non uccide, sostengono gli esperti di Ash, e di conseguenza, passare dalle sigarette ai prodotti con nicotina, è un modo incredibilmente semplice per migliorare le aspettative di vita. Un approccio segnato dal famoso pragmatismo britannico, capace di cogliere il punto del problema e andare direttamente al sodo. Una strategia che però deve essere applicata a tutti i livelli della catena sanitaria, fino ad arrivare appunto alle autorità locali. un approfondimento della guida di Ash nell’ampio resoconto pubblicato da Sigmagazine.

Fondazione Ash: il fumo si combatte anche con la sigaretta elettronica

 

TaiwanIl governo prova a bandire le sigarette elettroniche e ad alzare l’età minima dei fumatori
Il governo di Taiwan ha approvato una bozza di emendamento al Tobacco Hazards Prevention Act, che aumenterebbe l’età legale per fumare dagli attuali 18 a 20 anni e imporrebbe il divieto di sigarette elettroniche e prodotti del tabacco aromatizzati. Lo scrive il portale Focus Taiwan. Il disegno adesso passa la parlamento per la discussione e il voto finale. Se diventerà legge, i trasgressori saranno punibili di sanzioni pecuniarie oscillanti tra i 65 e i 320 euro circa. Coloro che violano il divieto di produzione, importazione, vendita, fornitura, esposizione, pubblicità e uso di tutti i prodotti simili al tabacco, comprese le sigarette elettroniche, potrebbero essere soggetti a una sanzione che va da 320 mila a poco più di un milione e mezzo di euro. Secondo quanto riportato da Focus Taiwan, il disegno di legge fornirebbe la base giuridica per la regolamentazione dei nuovi prodotti del tabacco, come quelli a base di tabacco riscaldato: i produttori dovranno presentare una domanda per la valutazione di detti prodotti entro un periodo di tempo specifico prima che i fornitori siano autorizzati a fabbricarli o importarli. Per quanto riguarda i fumatori di sigarette tradizionali il divieto allarga le aree in cui il fumo sarà bandito, estendendo il divieto a college e università, asili nido e anche luoghi di assistenza all’infanzia a domicilio. Fumare nei bar e nelle discoteche sarebbe consentito solo nelle aree designate. Anche gli avvisi di testo e grafici sui pacchetti dovranno essere ingranditi, passando dall’attuale 35% della superficie all’85%.

 

UsaStudio: il divieto degli aromi spinge gli svapatori al fai da te
Si discute molto in questi tempi dei divieti ai liquidi aromatizzati, perseguiti da chi li ritiene la causa dello svapo giovanile e temuti da coloro (molti operatori sanitari e scienziati della riduzione del danno) che li considerano indispensabili per spronare i fumatori incalliti ad abbandonare la sigaretta. Uno studio americano rivela ora che tra le conseguenze del divieto degli aromi ci sarebbe anche una vera e propria esplosione del ricorso al fai da te. Che non è un aspetto positivo per la salute. La ricerca, condotta su un campione di oltre 2.500 vapers, è stata condotta dal team del professor Yong Yang dell’università di Memphis e si intitola “L’impatto di aromi, dispositivo, livelli di nicotina e prezzo sulle scelte di tabacco e nicotina nei consumatori adulti di sigarette elettroniche”. La ricerca ha dato esiti chiari. Coloro che utilizzano sigarette elettroniche con atomizzatori ricaricabili sono più propensi a scegliere liquidi aromatizzati con gusti diversi dal tabacco, ma avrebbero difficoltà a passare a dispositivi usa o getta o con cartucce precaricate. Al contrario, se venissero vietati gli aromi, chi attualmente utilizza esclusivamente pod mod non avrebbe difficoltà ad usare un dispositivo più potente o atomizzatori ariosi purché caricati con liquidi aromatizzati. Metodo di analisi e ulteriori conclusioni dei ricercatori nell’approfondimento di Sigmagazine.

Vietare i liquidi aromatizzati aumenterebbe la diffusione del fai da te

 

UsaL’allarme: i costi per le autorizzazioni mettono a rischio mercato e piccole e medie aziende del vaping
Le regole ferree per l’autorizzazione dei prodotti del tabacco, contenute nel Family Smoking Prevention & Tobacco Control Act in vigore da due anni, stanno danneggiando il mercato statunitense della sigaretta elettronica. Lo sostiene Tim Phillips, amministratore delegato di EcigIntelligence, l’istituto di ricerca internazionale sui prodotti del vaping e tabacco. I costi esorbitanti legati al processo di autorizzazione da parte dell’agenzia americana stanno causando la chiusura di centinaia di brand e piccole aziende, le meno attrezzate a sostenere le ingenti spese previste. Secondo EcigIntelligence, si prevede che sopravviveranno soltanto una decina tra marchi principali e industria del tabacco, mentre le aziende di svapo più piccole saranno destinate a scomparire. Oltre l’85 per cento dei dispositivi elettronici potrebbero essere cancellati dal mercato, mentre 14 mila piccole aziende sono a rischio chiusura. A essere maggiormente danneggiati saranno soprattutto i dispositivi a sistema aperto (atomizzatore ricaricabile), a tutto vantaggio dei dispositivi usa e getta e delle pod mod a cartuccia precaricata.

Nuove regole e costi esorbitanti: sigaretta elettronica americana a rischio estinzione

 

SpagnaAssociazione consumatori dà voce ha chi ha smesso di fumare grazie al vaping
L’associazione dei consumatori di vaporizzatori personali spagnola Anesvap ha raccolto in un volume quasi 1.500 testimonianze di ex fumatori che sono riusciti a smettere grazie al supporto della sigaretta elettronica. Il libro di 540 pagine si intitola “Libro de testimonios de usuarios de vaporizadores personales” racconta gli sforzi e le passioni di coloro che avevano anche provato a utilizzare altri metodi, senza successo, e poi hanno raggiunto l’obiettivo solo attraverso il vaping. “Lo svapo mi ha salvato la vita”, è la frase più ricorrente nelle testimonianze dei vaper spagnoli e questo è diventato anche il nome della campagna lanciata ieri da Anesvap, “El vapeo salva vidas!”, dotata di una sua piattaforma web. Tutti i dettagli dell’iniziativa nell’articolo su Sigmagazine.

Il libro dei consumatori spagnoli e la campagna per la sigaretta elettronica

 

NorvegiaRaddoppia l’uso dello snus, i paesi scandinavi criticano l’Ue
L’uso quotidiano di snus in Norvegia è quasi raddoppiato in un decennio, riferisce Norway Today, citando i dati diffusi da Statistics Norway (SSB). Quasi il 15% della popolazione ha consumato snus ogni giorno nel 2021, rispetto all’8% di 10 anni fa. Secondo Sindre Mikael Haugen, consulente di SSB, la percentuale di consumatori giornalieri di snus è al livello più alto di sempre. Il tabacco orale sembra essere tuttavia una prerogativa maschile. Le cifre in dettaglio mostrano che il 21% degli uomini usa lo snus su base giornaliera, in confronto all’8% per le donne. Lo snus, il cui utilizzo è diffuso soprattutto nei paesi scandinavi, è considerato da tutti gli studi meno nocivo rispetto al fumo di sigaretta per l’assenza del processo di combustione. Per questo recentemente la deputata svedese Sara Skyttedal aveva criticato la Commissione europea per la sua posizione di chiusura nei confronti dello snus: “Il fatto che la Commissione continui a ritenere che lo snus causi il cancro è sorprendente e, ad essere onesti, piuttosto degno di nota”.

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