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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 19 al 25 giugno

Un fulmine a ciel sereno: come da decisione della Fda, Juul si dovrà ritirare dal mercato statunitense. Intanto a Stoccarda va in scena l'ultima fiera prima della maxi tassa che presumibilmente arresterà il mercato tedesco.

UsaJuul fuori dal mercato, autorizzazione alla vendita negata dalla Fda. L’azienda studia il ricorso
La Food and drug administration degli Stati Uniti ha negato l’autorizzazione alla vendita della sigaretta elettronica di Juul Labs a quasi due anni dalla presentazione della richiesta (la Premarket tobacco product application, Pmta) da parte dell’azienda californiana. Che reagisce annunciando un possibile ricorso in tribunale. La notizia ha suscitato molto scalpore, giacché coinvolge quella che per anni è stata la pod mod leader del settore. I negozi devono dunque ritirare dagli scaffali sia le sigarette elettroniche che le pod di ricarica. Secondo quanto indicato dall’agenzia, le domande presentate da Juul Labs mancavano di prove sufficienti per quanto riguarda il profilo tossicologico dei prodotti per dimostrare che la loro commercializzazione sarebbe appropriata per la protezione della salute pubblica. L’azienda ha invece annunciato il ricorso giudiziario: “Dissentiamo rispettosamente dai risultati e dalla decisione della Food and drug administration e continuiamo a credere di aver fornito informazioni e dati sufficienti”, è scritto nel comunicato di Juul Labs, che non ritiene la partita chiusa: intende chiedere una sospensione, valutare un ricorso in tribunale einstaurare un dialogo con il regolatore. La notizia era stata anticipata dal Wall Street Journal, ma non subito confermata dalla Fda, scatenando da subito polemiche nell’ambiente del vaping.

Fda nega autorizzazione alla vendita, Juul è fuori dal mercato americano

Usa, Juul Labs pronta a ricorrere in tribunale contro il rifuto della Fda

 

CinaAffidata la prima licenza di produzione per e-cig dal varo del nuovo quadro normativo
Zinwi Bio-Tech ha ottenuto una licenza di produzione per le sigarette elettroniche (categoria e-liquid) in Cina, diventando uno dei primi produttori a farlo in base al nuovo quadro normativo del Paese. In base alle nuove regole, decise a marzo ed entrate in vigore a maggio, una licenza di produzione rilasciata dalla Stma (State Tobacco Monopoly Administration) è un prerequisito per la costituzione di una società che si occupa della produzione di hardware per lo svapo, e-liquidi o nicotina per sigarette elettroniche. Le aziende che richiedono la licenza devono fornire documenti che dimostrino l’idoneità finanziaria e produttiva, oltre ad altre prove. Zinwi Bio-Tech è stata fondata nel 2016 e ha sede nel distretto Guangming di Shenzhen. Impresa high-tech che integra ricerca e sviluppo, produzione e vendita di e-liquid, l’azienda spedisce più di 2.000 tonnellate di e-liquid e circa 1,3 miliardi di pods all’anno. I prodotti vengono esportati principalmente in Europa, America e Canada, Medio Oriente e Russia.

 

Svezia – Il parlamento boccia il divieto di aromi nelle sigarette elettroniche
Dopo il parere negativo della Commissione salute anche l’assemblea parlamentare svedese ha respinto la proposta del governo di vietare la vendita di liquidi per sigarette elettroniche contenenti aromi diversi dal tabacco. Allo stesso tempo ha invece approvato la richiesta di regolamentare il comparto introducendo misure volte a salvaguardare la sicurezza dei consumatori e a tutelare i giovani. Nel bocciare il divieto degli aromi, il parlamento ha sottolineato come non ci siano ancora prove concrete che gli aromi nei liquidi siano portatori di tossicità. Soddisfazione e cauto ottimismo da parte delle associazioni pro-vaping. Michael Landl della World Vapers’ Alliance ha dichiarato: “Oggi festeggiamo una grande vittoria nella nostra lotta contro il fumo. Gli aromi sono un fattore determinante per aiutare i fumatori a smettere”.

Svezia, parlamento affossa il divieto di aromi nelle sigarette elettroniche

 

Emirati Arabi UnitiÈ entrato in vigore il divieto di svapare negli spazi pubblici
Da qualche settimana è in vigore il divieto di svapare negli uffici e negli spazi chiusi degli Emirati Arabi Uniti. L’uso delle sigarette elettroniche è ora soggetto alla legge federale sul controllo del tabacco nel Paese, come ha confermato il Ministero della Salute in una nota riportata dal quotidiano Khaleej Times. La nota ministeriale sottolinea i pericoli del consumo di prodotti del tabacco, comprese le sigarette elettroniche. Secondo quanto riportato sul sito web del governo degli Emirati Arabi Uniti, la legge federale vieta e sanziona anche la vendita di prodotti del tabacco ai minori di 18 anni, il fumo nelle auto private in presenza di bambini di età inferiore ai 12 anni, il fumo negli edifici di culto, nelle istituzioni educative (come università e scuole), nelle strutture sanitarie e sportive, i distributori automatici e i dispositivi per la distribuzione del tabacco all’interno del Paese e la pubblicità del tabacco.

 

UeChiusa una consultazione se ne apre un’altra: ora tocca decidere se vietare il vaping nelle aree smoking-free
Dopo la consultazione sulla Direttiva europea sui prodotti del tabacco, conclusasi lo scorso 17 giugno, la Commissione ha aperto una nuova call for evidence su un tema che riguarda le sigarette elettroniche. Si tratta dell’aggiornamento della Raccomandazione del Consiglio sugli ambienti senza fumo, finalizzata a proteggere i cittadini dall’esposizione al fumo passivo. Nel suo Piano europeo contro il cancro, l’istituzione suggeriva di voler ampliare la portata della raccomandazione, redatta nel 2009, in modo da estendere il suo campo d’azione ai prodotti emergenti come le sigarette elettroniche e i riscaldatori di tabacco e ad alcuni spazi all’aperto. E su questo ampliamento la Commissione ora richiede il parere dei cittadini dell’Unione Europea. Contenuti e modalità di partecipazione nell’approfondimento di Sigmagazine, che raccomanda anche questa volta l’impegno di tutti coloro che credono nella riduzione del danno da fumo e nei suoi strumenti: solo chi partecipa contribuisce a decidere.

Consultazione europea per vietare il vaping dove non si può fumare

 

Usa – Studio, l’America prenda esempio dal Regno Unito nell’approccio con l’universo del vaping
Critiche al mondo politico statunitense per l’approccio al tema della sigaretta elettronica e invito a seguire l’esempio virtuoso della politica britannica. È questo il sunto di uno studio pubblicato dal Pacific Research Institute, think tank indipendente con sede a San Francisco. Si intitola “Vaping on trial: a comparison of UK and US policies” (Processo al vaping: una comparazione fra le politiche degli Usa e del Regno Unito) e denuncia senza mezzi termini la tendenza delle istituzioni sanitarie e dei gruppi di pressione americani di criticare la sigaretta elettronica senza valutarne l’impatto positivo nella lotta contro il fumo. Eppure basterebbe prendere esempio dalla Gran Bretagna, scrive l’autore della ricerca, dove leggi e tassazione nei confronti dei prodotti del vaping tengono conto del loro rischio relativo rispetto al fumo. Da un lato, quello britannico, politiche sempre più indirizzate a perseguire la riduzione del danno. Dall’altro, quello americano, azioni e reazioni emotive, sensazionalistiche, che sfociano in politiche proibizionistiche che si riflettono negativamente sui segmenti più debili ed esposti al rischio fumo della popolazione. Su Sigmagazine un’analisi approfondita di questo nuovo lavoro.

Processo alla sigaretta elettronica: politiche americane e britanniche a confronto

 

GermaniaLa Hall of the Vape di Stoccarda all’ombra della nuova tassa tedesca sul vaping
The Hall of the Vape, la più grande fiera europea del vaping anticipa i tempi e si svolge nell’ultimo fine settimana di giugno, sabato 25 e domenica 26. Appuntamento, naturalmente, nei padiglioni della Fiera di Stoccarda, facilmente raggiungibile dall’Italia in aereo, treno o autostrada. L’anticipazione a fine giugno ha una motivazione commerciale e anche politica: dal primo luglio scatta in Germania il primo scalino della tassa sulle sigarette elettroniche che renderà tutti i prodotti del vaping più costosi. Ultima opportunità per chiudere buoni affari, in attesa che il ricorso presentato la scorsa settimana dall’associazione dei piccoli e medi produttori alla Corte costituzionale possa avere successo. Ma se lo avrà non accadrà prima del prossimo anno e i proponenti comunque puntano a tenere al minimo la tassa non a toglierla. Tutti a Stoccarda dunque, per una due giorni che, oltre alla presentazione dei prodotti più nuovi, offre incontri e dibattiti pubblici: tema centrale, manco a dirlo, la nuova tassa sul vaping.

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