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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 2 all’8 ottobre

Le politiche proibizionistiche non funzionano: Australia e Cina ne stanno pagando le conseguenze. Intanto i dentisti dicono che usando la sigaretta elettronica non si pregiudica la salute delle gengive.

Gran Bretagna/QatarStudio: la sigaretta elettronica è amica delle gengive (a differenza del fumo)
Le gengive dei vaper sono esattamente come quelle dei non fumatori: in buona o cattiva salute a seconda delle personali predisposizioni. Ma i vapori dei liquidi non ne peggiorano le condizioni, a differenza di quanto fa il fumo. È la conclusione cui giunge una revisione di studi pubblicata su Evidence-Based Dentistry, intitolata “How do periodontal indices compare among non-smokers, tobacco and e-cigarette smokers?”. Coordinatori: James Robbis del Royal Cornwall Hospitals Nhs Trust, nel Regno Unito, e Kamran Ali del College of Dental Medicine dell’Università del Qatar. I ricercatori hanno attinto le informazioni di base da Medline (PubMed), ISI Web of Science e Scopus, oltre che le riviste specializzate Journal of Periodontology, Journal of Clinical Periodontology, Clinical Oral Investigations, International Journal of Periodontics and Restorative Dentistry, includendo studi trasversali e osservazionali che hanno confrontato gli indici parodontali nei non fumatori (inteso come persone che non utilizzano né tabacco, né e-cigarette), nei fumatori di tabacco e negli utilizzatori di sigarette elettroniche. I risultati dimostrano che la salute paradontale non è compromessa dall’utilizzo della sigaretta elettronica, al contrario di quanto avviene con il fumo e offrono una forte ragione in più per passare dalla sigaretta tradizionale all’e-cig. i dettagli dello studio nell’articolo di Sigmagazine.

Sigaretta elettronica e gengive, non c’è differenza fra vaper e non fumatori

 

UsaNyts: ormai sotto controllo l’uso di e-cig fra i giovani americani, modesto aumento rispetto a un anno fa
L’uso della sigaretta elettronica fra i giovani americani è ormai sotto controllo. Lo confermano i dati del nuovo National Youth Tobacco Survey (Nyts) raccolti nei primi cinque mesi di quest’anno e che pur segnalando un modesto aumento rispetto ai numeri del 2021, restano ormai stabilmente ben lontani dai massimi registrati appena quattro anni fa. In dettaglio, l’uso corrente dell’e-cigarette (cioè un qualsiasi suo utilizzo nei 30 giorni precedenti la rilevazione) fra gli allievi di scuola superiore e media è al 9,4%, più precisamente al 14,1% fra i primi e al 3,3% fra i secondi. Nel 2021 il dato era sceso al 7,6%, nel 2020 era del 19,6%, nel 2018 del 20,8%. Contesto e reazioni nell’approfondimento di Sigmagazine.

Giovani e sigarette elettroniche, contro il buonsenso vince l’allarmismo

 

Gran BretagnaUkvia invita il governo scozzese a riconsiderare le restrizioni alla pubblicità del vaping
L’Associazione dell’industria del vaping del Regno Unito (Ukvia) ha invitato il governo scozzese a riconsiderare la sua proposta di inasprire le restrizioni pubblicitarie sul vaping. L’appello fa seguito alla pubblicazione dei risultati della consultazione governativa sul piano. Secondo Ukvia, il feedback della consultazione, che ha coinvolto singoli cittadini, le autorità locali, le organizzazioni per la salute pubblica e la comunità del vaping, mostra chiaramente che non c’è una maggioranza di consensi per le raccomandazioni proposte dal governo. Tali raccomandazioni dividono le opinioni e lasciano più domande che risposte sul futuro delle normative sul vaping. All’avvio della consultazione Ukvia aveva lanciato un allarme sul rischio che le proposte del governo scozzese potrebbero far deragliare le ambizioni antifumo del Paese per il 2034: la posizione dell’esecutivo nega la realtà dei fatti e crea un rischio significativo per la salute dei cittadini scozzesi che vogliono smettere di fumare e una maggiore incertezza sul vaping causata dalla disinformazione.

 

AustraliaUn anno della legge restrittiva sull’e-cig, bilancio fallimentare ed esplosione del mercato nero
Un fallimento su tutta la linea è il bilancio della legge australiana sulla sigaretta elettronica a un anno dalla sua entrata in vigore. A certificarlo i dati di un’indagine recentemente condotta da Roy Morgan per conto dell’Australian Association of Convenience Stores. Punto di forza della legge è la complicata procedura di acquisto dall’estero di prodotti con nicotina esclusivamente con prescrizione medica e, preferibilmente, attraverso farmacia. Bene, nei 365 giorni della sua esistenza solo il 12% degli svapatori ha avuto una prescrizione per prodotti del vaping con nicotina e solo il 2% ha effettuato l’acquisto tramite farmacia. Di fronte alla facilità con cui ci si può procurare le normali sigarette a tabacco combusto l’iter complesso, oneroso e costoso per ottenere l’e-cig stride in maniera perversa, secondo l’opinione di Colin Mendelsohn, medico sostenitore della riduzione del danno. In un intervento su Spectator, Mendelsohn sottolinea come la stigmatizzazione degli svapatori come dei malati che necessitano di ricette abbia fatto naufragare le presuntuose intenzioni del governo. Il risultato del modello australiano è quello che molti avevano paventato: la nascita di un fiorente mercato criminale di prodotti illegali, che non sottostanno a nessuno standard qualitativo, importati dalla Cina e venduti da esercizi commerciali, online e sui social media.

Sigarette elettroniche, il rovinoso fallimento del modello australiano

 

CinaSigarette elettroniche aromatizzate ancora disponibili dopo il divieto
Molti esercizi commerciali in Cina hanno continuato a vendere sigarette elettroniche al gusto di frutta dopo l’entrata in vigore del divieto su tali prodotti il 1° ottobre. Lo ha riferito un giornalista del Beijing Youth Daily, il quale ha riportato di aver trovato diversi negozi che violavano le nuove regole, mentre un piccolo numero sembrava aver chiuso. Nei negozi ancora in attività, il giornalista ha riportato di aver visto solo circa sei prodotti per il vaping in esposizione, con solo due o tre varietà. In alcuni negozi sono invece aumentate le vendite di prodotti del tabacco combustibile. Nel novembre 2021 la legge cinese è stata modificata per porre l’industria del vaping sotto il controllo dell’Amministrazione statale del monopolio del tabacco, che regola i prodotti del tabacco in Cina. La nuova normativa con i divieti è entrata in vigore all’inizio di questo mese.

 

Unione europeaCampagna autunnale di World Vaper’s Alliance sulle strade d’Europa
“Back Vaping Beat Smoking” è il nome della campagna organizzata dalla rete internazionale di associazioni di consumatori di sigarette elettroniche World Vaper’s Alliance. Un’iniziativa partita questa serttimana da Strasburgo, in Francia, una delle due “capitali politiche” dell’Unione Europea e che porterà la voce degli svapatori in dieci città europee. Previste anche due presenze italiane: Roma e Milano. Il messaggio che verrà trasmesso nelle varie tappe è che la sigaretta elettronica può salvare 19 milioni di vite nella sola Europa, ma per realizzare appieno il suo potenziale c’è bisogno del sostegno delle istituzioni politiche e sanitarie in grado rispettivamente di realizzare a applicare quadri normativi adeguati. Oltre a Francia e Italia, sono previste soste in Polonia, Repubblica Ceca (che in questo semestre ha la presidenza dell’Unione), Portogallo e Belgio. A Bruxelles, tappa conclusiva, l’associazione consegnerà ai deputati del Parlamento europeo la petizione online lanciata contro le regolamentazioni dannose come quelle contro gli aromi nei liquidi e le alte tasse all’e-cig.

Al via da Strasburgo la campagna per battere il fumo con la sigaretta elettronica

 

EuropaL’italiano Mario Antonelli eletto segretario generale della Confederazione europea tabaccai
C’è un italiano ai vertici della Confederazione europea dei dettaglianti di tabacco (Cedt): è Mario Antonelli, da tre mesi alla guida dell’omologa federazione italiana. Antonelli è stato eletto segretario generale e siederà accanto allo storico presidente austriaco Peter Schweinschwaller. Completano il board della federazione il vicepresidente francese Philippe Coy e la tesoriera spagnola Elena Viana Ibarra. L’Italia giocherà dunque un ruolo da protagonista nell’interlocuzione con le istituzioni europee alla vigilia della riscrittura delle direttive europee in materia di accise ma soprattutto di tabacchi e prodotti liquidi da inalazione.

Confederazione europea tabaccai, Mario Antonelli (Fit) è il nuovo segretario generale

 

UsaJuul Labs, voci finanziarie sul futuro dell’azienda che fu pioniere del vaping americano
Juul Labs potrebbe presentare istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11, secondo quanto riportato da Bloomberg e Wall Street Journal e da un tweet del giornalista di Reorg Harvard Zhang. Il Chapter 11 consente a un’azienda di continuare a operare mentre lavora con un tribunale e i suoi creditori per riorganizzare le proprie finanze e non significa che l’azienda sia finita. Secondo quanto riportato da stampa di settore, Juul Labs avrebbe ricevuto richieste interessate da parte di finanziatori e presto muoverà passi formali. “Continueremo il processo di preparazione sia per una ristrutturazione che per altre opzioni strategiche, mentre determiniamo quale sia il percorso migliore per la nostra azienda”, ha dichiarato un portavoce di Juul lo scorso 4 ottobre. Pioniere del vaping, Juul Labs è passato in breve tempo dal dominare il mercato statunitense delle sigarette elettroniche a lottare per la propria sopravvivenza.

 

UsaAltria interrompe il patto di non concorrenza con Juul e punta a entrare direttamente nel mercato delle e-cig
Altria decide di interrompere il patto di non concorrenza con Juul Labs e di competere nel settore del vaping. Altria potrà così sviluppare un proprio prodotto o acquistare un altro brand e Juul avrà la libertà di vendere le proprie azioni ai rivali di Altria. La holding statunitense che detiene il marchio Marlboro è ancora il maggior azionista di Juul, con una quota del 35 per cento. Altria ha investito quasi 13 miliardi di dollari in Juul, che al momento rischia un potenziale divieto di vendita delle sue sigarette elettroniche negli Stati Uniti.

Stop accordo con Juul, Altria entra nel mercato delle sigarette elettroniche

 

 

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