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L’ombra del conflitto di interessi aleggia sulle politiche per il controllo del tabacco dell’Unione europea. O almeno questo è quanto teme l’eurodeputata svedese Sara Skyttedal, sostenitrice della sigaretta elettronica e della riduzione del danno da fumo. Da alcune settimane Skyttedal (in foto, in basso a sinistra) denuncia l’assegnazione, lo scorso gennaio, di un appalto da 3 milioni di euro per servizi di ricerca relativi all’attuazione delle politiche del controllo del tabacco del tabacco, promossa dallo European Health and Digital Executive Agency ed andato all’unico candidato, un consorzio composto dalla European Network for Smoking Prevention (Ensp), l’Università di Creta e Open Evidence.
A parte la stranezza di una gara a cui partecipa un solo candidato, la deputata svedese lamenta che uno dei membri del consorzio, la European Network for Smoking Prevention, ha posizioni ostili ai nuovi prodotti di riduzione del danno. Posizioni che potrebbero finire per influenzare le politiche europee e, in ultima istanza, impedire ai fumatori di passare dal fumo a prodotti meno dannosi. “Come ci si può aspettare che i gruppi che hanno adottato posizioni chiare contro i nuovi prodotti alla nicotina e hanno pubblicamente esercitato pressioni per limitare questi prodotti, forniscano una valutazione equa e imparziale dell’opportunità che questi prodotti rappresentano per ridurre i danni del fumo?”, si chiedeva la deputata in un articolo sul quotidiano Euromonitor.
Queste domande Skyttedal le ha rivolte anche alla commissaria per la salute Stella Kyriakides in un’interrogazione a risposta scritta datata 17 aprile. “All’inizio di quest’anno è stato annunciato che Single Framework Contract for Support Actions in the Field of Tobacco Control è stato assegnato a tre contraenti, tra cui European Network for Smoking Prevention (Ensp)”, scrive la deputata. E poi continua: “L’Ensp fa lobbying sulla Commissione in materia di politica del tabacco e chiede un divieto totale dei prodotti a base di nicotina più sicuri. La regolamentazione di modalità più sicure di consumo di nicotina, come le sigarette elettroniche o le nicotine pouches, al fine di ridurre al minimo la mortalità correlata al tabacco è una questione importante. Molte organizzazioni e consumatori per il controllo del tabacco, sostengono lo sviluppo e l’uso di prodotti a base di nicotina più sicuri”.
Fra queste, ricorda ancora l’interrogazione, c’è anche il Parlamento europeo, che nella sua risoluzione sulla lotta al cancro ha affermato he le sigarette elettroniche possono svolgere un ruolo positivo nella riduzione dell’uso delle sigarette tradizionali. “L’Ensp è di parere opposto”, scrive Skyttedal per poi porre tre domande alla commissaria: “1. In questo contesto, la Commissione ravvisa il rischio di un conflitto di interessi in relazione all’Ensp e al Single Framework Contract? 2. In che modo la Commissione garantirà che nella sua politica sul tabacco si tenga conto di un’ampia gamma di opinioni? 3. In che modo i consumatori di prodotti a base di nicotina più sicuri saranno coinvolti nello sviluppo delle politiche?”.
La risposta di Stella Kyriakides (in foto, a sinistra) è arrivata all’inizio di giugno. La commissaria ricorda che “la Commissione monitora attentamente la questione dei conflitti di interessi in tutto il portafoglio per il controllo del tabacco, anche nel contesto degli appalti pubblici” e, nello specifico, spiega che la European Network for Smoking Prevention “ha firmato una dichiarazione d’onore riguardo l’assenza di conflitto di interessi nel settore del tabacco e tali documenti sono stati valutati durante la valutazione delle offerte prima dell’aggiudicazione dell’appalto”. Ha aggiunto che l’Ensp si è impegnata a prevenire qualsiasi situazione di conflitto di interessi durante l’attuazione del contratto, a notificare qualsiasi situazione e ad adottare misure immediate per rettificare la situazione.
Kyriakides assicura l’impegno della Commissione “a garantire un’attuazione e uno sviluppo trasparenti del quadro politico per il controllo del tabacco”. “La Commissione – conclude la commissaria – sta attualmente effettuando una valutazione del quadro legislativo per il controllo del tabacco. In questo contesto, le parti interessate, compresi i consumatori e il pubblico in generale, sono in grado di fornire prove, esprimere le proprie opinioni sulle norme dell’Ue in materia di controllo del tabacco ed essere coinvolte nell’elaborazione delle politiche. La valutazione e le eventuali fasi successive sono condotte in linea con i principi del miglioramento della regolamentazione”. Chissà se questo basterà a fugare i dubbi si Skyttedal.
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