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Usa: con la sigaretta elettronica scompare il fumo fra i giovani adulti

ll professor Rodu analizza i nuovi dati dei Cdc, criticando aspramente l'atteggiamento delle istituzioni sanitarie.

L’abitudine al fumo sta scomparendo fra i giovani adulti americani. È quanto dai dati del National Health Interview Survey 2022 dei Centers for disease control (Cdc) da poco pubblicati. Lo scorso aprile gli stessi Cdc avevano anticipato una relazione preliminare basata su stime selezionate dell’indagine, un tasso dei fumatori adulti al minimo storico, che andava di pari passo ad un aumento dell’uso della sigaretta elettronica. Ora che tutti i dati sono disponibili, Brad Rodu, docente di medicina presso l’Università di Louisville e membro del James Graham Brown Center dello stesso ateneo, ha esaminato i numeri relativi ai giovani adulti, cioè gli americani fra i 18 e i 24 anni.
In questa fascia di età, scrive Rodu sul suo blog Tobacco truth, il crollo dei fumatori è stato straordinario. Erano il 16,6% nel 2014, tasso quasi identico alla media americana, e sono diventati solo il 4,8% nel 2022. Nello stesso periodo, fra i giovani adulti è cresciuto in maniera sostanziale l’uso della sigaretta elettronica. “In breve – afferma il docente – il fumo è un’abitudine che sta scomparendo fra i giovani adulti americani”. E che dimostrano ancora una volta come, ben lungi dall’essere una porta di entrata verso il tabagismo, il vaping si piuttosto un sostituto del fumo, confermando che sigarette a tabacco combusto e e-cigarette sono sostituti: al calo delle prime corrisponde un aumento delle seconde e viceversa.
Ancora una volta, però, si tratta di un risultato che non viene sottolineato dalle istituzioni sanitarie. “Invece di celebrarlo come una vittoria della salute pubblica – commenta Rodu – i crociati anti-tabacco continuano a lamentare una inesistente crisi legata al vaping. Denunciano che un’altra generazione è resa schiava dalla nicotina, ma ignorano i milioni di americani che consumano quotidianamente caffeina, anch’essa fonte di dipendenza pur essendo benigna”. Insomma, ancora una volta la lotta a fumo prende le caratteristiche di una crociata ideologica. “Mentre i proibizionisti del tabacco sono, ironia della sorte, minacciati dalla diminuzione del fumo – conclude amaramente il docente – io ho trascorso un’intera carriera nei principali centri medici universitari, vedendo i fumatori incalliti pagare in anni di vita persi il fatto di non essere in grado di smettere di fumare come vogliono questi crociati: cioè liberandosi dalla nicotina. Per fortuna, la generazione odierna di giovani e di giovani adulti godrà di un futuro privo delle devastazioni del fumo, anche se continuerà a consumare prodotti del tabacco senza fumo”.

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