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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 16 al 22 luglio

Mentre sono sempre più numerosi gli studi che confermano le potenzialità della sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare, incredibilmente dal Regno Unito arriva quello che sembra un dietrofront.

Stati Uniti Studio: la sigaretta elettronica con nicotina si conferma efficace per smettere o ridurre il fumo
L’uso della sigaretta elettronica con nicotina è uno strumento efficace per chi vuole smettere di fumare. Una nuova conferma arriva da uno studio americano, intitolato “Smoking reduction using electronic nicotine delivery systems in combination with nicotine skin patches”. La ricerca è stata realizzata da un gruppo di ricercatori del Duke Center for Smoking Cessation presso la School of Medicine della Duke University, coordinato da Jed E. Rose. L’obiettivo era di valutare gli effetti sul fumo dell’uso si sigarette elettroniche con nicotina rispetto a quelle senza (placebo) in combinazione ai cerotti con e senza nicotina: si voleva capire se i cerotti con nicotina, in aggiunta all’uso dell’e-cig, potenziasse la riduzione del fumo rispetto al placebo. Dai risultati è emerso che l’uso della sigaretta elettronica con nicotina ha portato in alcuni casi alla cessazione del fumo totale, in altri a una riduzione significativa del fumo (minor numero di sigarette fumate) rispetto all’uso di e-cig senza nicotina. L’effetto dei cerotti con nicotina non è stato invece statisticamente significativo. lo studio è stato pubblicato su Psychopharmacology. Su Sigmagazine, oltre a ulteriori dettagli sui risultati, anche una completa analisi dei criteri metodologici adottati dai ricercatori statunitensi.

Studio conferma efficacia e-cig con nicotina per smettere di fumare

 

Gran Bretagna/AustraliaStudio: e-cig, i consigli sul gusto dei liquidi sono la carta vincente per smettere di fumare
Una buona informazione è alla base di ogni progresso, anche sul piano della salute pubblica. Così non sorprende il risultato di uno studio che associa l’aiuto e i chiarimenti forniti al momento dell’acquisto dei liquidi per sigaretta elettronica alla capacità di smettere di fumare. La ricerca è anglo-australiana, si intitola “E-cigarette support for smoking cessation: Identifying the effectiveness of intervention components in an on-line randomized optimization experiment” ed è firmata tra gli altri da Catherine Kimber e Lynne Dawkins della London South Bank University, Sharon Cox e Jamie Brown dello University College London e Hayden McRobbie dell’australiana University of New South Wales. Scopo dichiarato: determinare quale intervento o combinazione di interventi orientati alla sigaretta elettronica e forniti online possono avere un effetto sulla cessazione del fumo. Rimandando le modalità e la scelta del campione rappresentativo all’approfondimento su Sigmagazine, ci soffermiamo sulle conclusioni cui sono giunti i ricercatori: sono stati i consigli sugli aromi nei liquidi, insieme a messaggi di sostegno, ad aver influenzato i tassi di cessazione dal fumo, non i consigli sul prodotto, sulla concentrazione di nicotina o le informazioni sul danno. Considerazione a latere: lo studio conferma indirettamente anche l’importanza dei gusti diversi dal tabacco per i fumatori che vogliono intraprendere la via della cessazione. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista specializzata Addiction.

E-cig, più probabile smettere di fumare con consigli sui gusti dei liquidi

 

Gran BretagnaCommissione parlamentare chiede al governo limitazioni per le sigarette elettroniche
Con una lettera al Ministro della salute Steve Barclay, la Commissione per la salute e gli affari sociali della Camera dei comuni del Parlamento inglese ha chiesto l’introduzione di misure restrittive sulle sigarette elettroniche. Una presa di posizione sorprendente, se si tiene conto che giunge dall’assemblea legislativa del Paese più vape-friedly del mondo e che vede come primo firmatario Steve Brine, presidente dell’Health and Social Care Committee ed ex sottosegretario alla salute, distintosi più volte in battaglie a sostegno dell’impiego dell’e-cig nelle politiche antifumo. La Commissione salute chiede al governo tre impegni. Primo: applicare alle sigarette elettroniche le stesse restrizioni su packaging e marketing previste per i prodotti del tabacco. Secondo: rivedere le risorse e i poteri dell’ente governativo che si occupa di combattere pratiche commerciali illegali per impedire che le e-cigarette vengano vendute ai minori. Terzo: valutare l’impatto sui minori e sui fumatori a basso reddito di una tassa sulle sigarette elettroniche monouso. Le richieste hanno scatenato reazioni e dibattito nel mondo del vaping, e l’approfondimento di Sigmagazine fa il punto della situazione.

UK, commissione parlamentare chiede limitazioni per le sigarette elettroniche

 

Gran BretagnaLa volata di Southend-on-Sea verso il traguardo di prima città senza fumo entro il 2030
Southend-on-Sea, città costiera di 200 mila abitanti a est di Londra, nella contea di Essex, si avvia a tagliare il traguardo di città senza fumo entro il 2030 grazie all’impiego della sigaretta elettronica. Sarà probabilmente il primo centro inglese a riuscire a contenere il tasso dei fumatori entro il 5%. Come riporta la Bbc, il tasso di abbandono del fumo, superiore al 40%, è il più alto del Paese, dove la media – sempre invidiabile – è del 30%. Krishna Ramkhelawon, responsabile sanitario locale, ha spiegato che questi risultati sono il frutto dell’approccio adottato fin dal 2018 di spingere i fumatori a passare al vaping attraverso un programma mirato con il coordinamento fra 4 negozi di e-cig  e centro antifumo cittadino e la disponibilità di un kit gratuito. Di più nell’approfondimento di Sigmagazine.

Città inglese verso l’obiettivo smoke free grazie alla sigaretta elettronica

 

SpagnaMedico spagnolo invita a spingere sugli strumenti di riduzione del danno. Anche con l’aiuto di una classifica
Una spinta all’utilizzo degli strumenti di riduzione del danno arriva dalla Spagna. A suggerirla è un medico rinomato: Josep María Ramón Torrell, responsabile dell’Unità per la cura del tabagismo dell’Ospedale universitario di Bellvitge, nell’area metropolitana di Barcellona, e specialista di Medicina interna e preventiva. In un commento sul giornale Europa Press, Torrell sostiene che qualsiasi alternativa alla nicotina attualmente sul mercato sia 10.000 volte migliore del tabacco da combustione e ricorda come fin dagli anni ‘50 è stato dimostrato che la nicotina non è direttamente associata a nessun tipo di malattia. “Sono i sostituti con nicotina che possono far smettere di fumare”, ha spiegato Torrell, che ha poi criticato l’approccio integralista dell’organizzazione mondiale della sanità e ha proposto la pubblicizzazione di una “classifica” dei diversi prodotti in base al rischio per la salute per consentire ai consumatori di prendere decisioni informate.

Il medico Torrell: “La sigaretta elettronica è 10.000 volte meglio del fumo”

 

SudafricaAssociazioni dei consumatori chiedono un cambio totale della politica sulle sigarette elettroniche
Sono scese in campo le associazioni dei consumatori di sigarette elettroniche – diciassette in tutto – per chiedere al governo sudafricano di rivedere il disegno di legge sul controllo dei prodotti del tabacco e dei sistemi elettronici (Tobacco Products and Electronic Delivery Systems Control Bill), che di fatto equipara prodotti a tabacco combusto e alternative senza combustione, come le sigarette elettroniche. La normativa al centro delle critiche prevede restrizioni sulla vendita e la produzione di prodotti a base di tabacco e nicotina, il divieto di pubblicizzare prodotti del vaping e a tabacco riscaldato, il divieto di usare in pubblico sigarette elettroniche e riscaldatori. Il ministro della salute ha inoltre la facoltà di vietare gli aromi in tali prodotti. Le associazioni chiedono ai legislatori un completo cambio di rotta e una politica che adotti la sigaretta elettronica e gli altri prodotti alternativi come strumenti per combattere il fumo.

Consumatori di sigarette elettroniche contro il governo sudafricano

 

Francia Le alte tasse sui prodotti del tabacco riducono i fumatori ma infiammano il contrabbando
La Francia è in difficoltà sul fronte del contrabbando di sigarette e, secondo i dati forniti dal sito di informazione europea Euractiv, ha oggi uno dei più grandi mercati di commercio illecito di sigarette tra gli stati membri dell’Unione Europea. L’aumento del consumo illecito nell’Ue è dovuto principalmente alla Francia con più 1,8 miliardi di sigarette. Una cifra pari al 47% del consumo illecito di tutti e 27 i Paesi membri dell’Unione, afferma uno studio KPMG finanziato da Philip Morris International. Nel 2021, il commercio illegale in Francia rappresentava il 29% del consumo totale nell’Ue e nel 2022 era aumentato al 32%. Gli analisti attribuiscono il boom del contrabbando dei prodotti del tabacco alle tasse elevate. L’accisa francese sulle sigarette è quasi il doppio della media Ue, una politica che i vari governi francesi hanno perseguito con l’obiettivo di ridurre (secondo le statistiche peraltro con successo) il numero dei fumatori.

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