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Il medico Torrell: “La sigaretta elettronica è 10.000 volte meglio del fumo”

Il medico spagnolo chiede una classifica dei prodotti con nicotina basata sul rischio per consentire decisioni informate.

“Dobbiamo separare la nicotina dal tabacco, come stanno facendo con molto successo paesi come il Regno Unito, la Svezia e la Nuova Zelanda. È stato dimostrato fin dagli anni ‘50 che la nicotina non è direttamente associata a nessun tipo di malattia. Sono i sostituti con nicotina che possono far smettere di fumare. Se la somministriamo in modo sicuro, ha maggiori possibilità di riuscire a convincere le persone a smettere di fumare, che è il nostro obiettivo”. A insistere sull’utilità degli strumenti di riduzione del danno da fumo dalle colonne del giornale spagnolo Europa Press è il medico Josep María Ramón Torrell, responsabile dell’Unità per la cura del tabagismo dell’Ospedale universitario di Bellvitge, nell’area metropolitana di Barcellona, e specialista di Medicina interna e preventiva.

Josep María Ramón Torrell

E per consentire ai consumatori di prendere decisioni informate, il medico chiede che venga stilata una “classifica” dei diversi prodotti in base al rischio per la salute. Secondo Torrell il prodotto di somministrazione di nicotina più rischioso, il tabacco combusto, dovrebbe avere un punteggio di 100 punti. Dall’altro estremo ci sarebbero gomme e cerotti con nicotina, ha continuato, con un punteggio fra 3 e 5. Poi le sigarette elettroniche con 7-8 punti e infine snus e riscaldatori di tabacco con 20-30 punti. Numeri che rendono evidente l’enorme potenziale di riduzione del danno dei prodotti a rischio ridotto.
Qualsiasi alternativa alla nicotina attualmente sul mercato è 10.000 volte migliore del tabacco da combustione”, afferma infatti il medico, aggiungendo di “non comprendere chi è contrario ad offrire alternative di ogni tipo ai fumatori che non vogliono o non riescono a smettere”. Sensibilizzando i consumatori, continua, si potrebbe rendere la sigaretta a combustione un prodotto “marginale”, salvando tra le 10.000 e le 15.000 vite all’anno solo in Spagna. Uno dei più grandi errori che si possa fare, conclude, è invece equiparare il prezzo dei prodotti per smettere di fumare e delle sigarette.
Torrell non è nuovo a iniziative a favore della sigaretta elettronica e della riduzione del danno da fumo. Nel 2020 fu fra gli animatori della campagna informativa “Hablamos alto y claro sobre el vapeo” organizzata dalla Plataforma para la reducción del daño por tabaquismo, nella quale i medici aderenti si impegnavano a fornire al pubblico informazioni chiare e precise, basate sulle evidenze scientifiche, sulle sigarette elettroniche. Le sue nuove prese di posizione a favore della riduzione del danno hanno raccolto il plauso della rete internazionale di associazioni di consumatori World Vapers’ Alliance. “La convinzione che lo svapo sia ugualmente o più dannoso del fumo e che la nicotina sia la causa delle malattie legate al fumo sta impedendo a milioni di fumatori in tutto il mondo di smettere e di salvarsi la vita”, commenta Alberto Gómez, community manager per la Spagna e l’America Latina, che giudica “un’ottima idea” classificare i prodotti in base al rischio.
L’approccio smetti o muori ha fallito”, afferma ancora Gómez, d’accordo con Torrell anche sulla questione prezzi. “Dobbiamo creare incentivi per incoraggiare i fumatori a cambiare – spiega – e i prezzi sono uno dei principali fattori rilevanti per i fumatori quando pensano di cambiare. Pertanto, la tassazione dei prodotti a base di nicotina dovrebbe essere basata sul rischio, con i prodotti a basso rischio che mantengono sempre una differenza di costo rispetto alle sigarette per incoraggiare i fumatori provare alternative meno dannose”.

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