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Cop 10, la Commissione europea pronta ad aggirare la democrazia

Presentata una posizione unitaria contro sigarette elettroniche e strumenti a rischio ridotto che delegittima parlamenti e Consiglio.

La Commissione europea sarebbe intenzionata a far adottare misure restrittive sulla sigaretta elettronica e gli altri prodotti a rischio ridotto sostitutivi del tabacco durante la decima Conferenza delle parti della Convenzione quadro sul controllo del tabacco (Fctc) dell’Organizzazione mondiale di sanità, in programma dal 20 al 25 novembre prossimi a Panama. Questa mossa consentirebbe alla Commissione di scavalcare tanto il Parlamento europeo quanto quelli nazionali, appellandosi al carattere vincolante delle decisioni della Convenzione. A rivelare le intenzioni della commissione è stata l’organizzazione tedesca Table Media con un articolo firmato da Markus Grabitz. Secondo quanto scrive, la Commissione lo scorso 7 settembre ha inviato agli Stati membri la sua proposta di posizione, dando solo 10 giorni per poter rispondere. Un tempo davvero troppo breve per elaborare critiche per poi farle accettare a livello unitario.
La sostanza della proposta della Commissione è il rifiuto di riconoscere il principio di riduzione del rischio. Da questo derivano tutta una serie di proposte ostili verso quelli che sono definiti “prodotti del tabacco nuovi ed emergenti” (vale a dire sigarette elettroniche, bustine di nicotina e tabacco riscaldato) fra cui divieto totale di pubblicità dei prodotti e anche dei dispostivi utilizzati per il consumo e tassazione a livello dei prodotti da fumo. Una sostanziale equiparazione fra il tabacco combusto e i prodotti che ne riducono il danno.
Secondo quanto scrive Claudio Antonelli su La Verità, il documento della Commissione si conclude con una frase preoccupante. Le decisioni prese durante la Cop10 sarebbero vincolanti per i Paesi “senza ulteriore decisione da parte del Consiglio”. Così Bruxelles toglie qualsiasi potere agli Stati membri, i cui ministri competenti in materia formano il Consiglio, dopo aver dimostrato di non tenere in nessuna considerazione il suo Parlamento che nel 2022, nel suo rapporto sul Piano europeo contro il cancro, aveva riconosciuto il potenziale del vaping per far smettere di fumare e chiesto di differenziare fra i diversi prodotti.
Si tratta di un modus operandi che, se le anticipazioni rispondono al vero, non può che suscitare preoccupazioni per le procedure democratiche dell’Unione europea. I parlamenti, organi eletti dai cittadini, e i ministri, che ne sono espressione, verrebbero sostituiti nei processi decisionali da un ristretto gruppo di funzionari che agisce, come abbiamo avuto modo di sottolineare nelle precedenti Conferenze delle parti, con scarsa trasparenza e senza dover rispondere ad una opinione pubblica. Un brutto colpo per la democrazia europea e per quei 7 milioni di cittadini che, secondo i dati di Eurobarometro, hanno smesso di fumare proprio grazie alla sigaretta elettronica.

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