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Sigaretta elettronica efficace come farmaci, il plauso degli esperti

Commentando l'ultima revisione Cochrane, Beatrice afferma: "Non è più possibile ignorare l'e-cig nelle politiche di aiuto ai fumatori".

Sta raccogliendo reazioni positive la recente revisione Cochrane, intitolata “Pharmacological and electronic cigarette interventions for smoking cessation in adults: component network meta‐analyses”. Attraverso una meta-analisi condotta su 319 studi randomizzati controllati (che coprono un campione di 15.179 fumatori adulti), i ricercatori hanno esaminato i benefici comparati, i danni e la tollerabilità delle diverse terapie farmacologiche per la cessazione del fumo e delle sigarette elettroniche, quando sono utilizzate come aiuto per smettere di fumare. E sono giunti alla conclusione che a dare i migliori risultati sono le sigarette elettroniche con nicotina e i due farmaci vareniclina e citisina.
Le revisioni Cochrane sono le fonti di prova più solide e affidabili di cui disponiamo per aiutare a orientare le decisioni sanitarie. I metodi utilizzati sono il cosiddetto “gold standard” e vengono riportati in modo trasparente”, spiega Caitlin Notley, docente di scienze delle dipendenze presso la Norwich Medical School dell’Università dell’East Anglia e ricercatrice molto attiva proprio nel campo della sigaretta elettronica. E proprio la reputazione dell’organizzazione nel mondo scientifico rende particolarmente importanti questi risultati. Non solo Cochrane, grazie alla sua revisione permanente sulla sigaretta elettronica ne ha più volte confermato l’efficacia come metodo per smettere di fumare. Ora mette lo strumento sullo stesso piano di alcune terapie farmacologiche e al di sopra di altre.
La portata di questi risultati non sfugge a Fabio Beatrice, primario emerito di Otorinolaringoiatria presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino e direttore del board scientifico dell’osservatorio Mohre. “La sigaretta elettronica, un prodotto di consumo, sembrerebbe efficace quanto l’uso di farmaci e viene comunque messa sullo stesso piano da scienziati esperti con le molecole tradizionalmente usate per la cessazione”, commenta Beatrice. E poi aggiunge: “È evidente che ignorare la sigaretta elettronica nell’ambito delle politiche di aiuto ai fumatori incalliti non è più possibile sul piano clinico e scientifico. Ovviamente, bisogna fare una netta distinzione tra le misure di prevenzione dell’inizio al tabagismo e le misure di aiuto ai fumatori che pur mettendosi in gioco non riescono a smettere. A questo punto sembra che alla sigaretta elettronica vada riconosciuto non solo il ruolo di un presidio utile a ridurre drasticamente il rischio legato alla combustione tabagica nei fumatori resistenti alla cessazione ma anche il potenziale ruolo di strumento utile nel percorso di cessazione dal fumo di tabacco”.
L’importanza dell’efficacia di un prodotto di consumo è sottolineata anche da Notley che, con un occhio al suo Paese, commenta: “Poiché la vareniclina non è attualmente disponibile su prescrizione nel Regno Unito e la citisina non è ampiamente disponibile, le sigarette elettroniche rappresentano un intervento facilmente accessibile ed efficace per aiutare le persone che fumano a smettere completamente di fumare”. Opinione ampiamente condivisa dall’amministratore delegato della fondazione Action on Smoking and Health (Ash) Deborah Arnott. Sentita dal Pharmaceutical Journal proprio sulla revisione Cochrane, Arnott ha affermato: “Le sigarette elettroniche sono la migliore opzione per i fumatori che desiderano aiuto per smettere. Non solo sono efficaci quanto la vareniclina e la citisina ma, cosa molto importante, sono ampiamente disponibili ed economiche”.

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