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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 26 novembre al 2 dicembre

Tiene banco il piano antifumo francese aspramente criticato dal mondo del vaping. Acceso dibattito anche sul divieto di fumo generazionale, proposto dal governo inglese. A febbraio la Cop10 sul controllo del tabacco.

PanamaEcco la nuova data della Cop10: si aprirà il 10 febbraio 2024 (violenze di piazza permettendo)
Slitta al 10 febbraio 2024 la decima Conferenza delle parti (Cop10) della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms, che si terrà sempre a Panama, dove la situazione dell’ordine pubblico sembra tornare lentamente alla normalità. La Conferenza si occuperà anche di sigarette elettroniche e nuovi prodotti senza combustione alternativi al fumo, come indicato anche dal capo del segretariato della Convenzione, Adriana Blanco Marquizo, in una recente conferenza stampa. A pochi giorni dall’inizio dei lavori, che erano previsti dal 20 al 25 novembre, l’Organizzazione mondiale di sanità si è vista costretta a cancellare l’evento per la situazione instabile del Paese ospitante, che rendeva impossibile garantire la sicurezza dei delegati. Il rinvio di tre mesi potrebbe rappresentare un’occasione per tutti i sostenitori della riduzione del danno da fumo e della sigaretta elettronica – associazioni, consumatori, esperti e scienziati – di avere ancora del tempo per rappresentare le loro ragioni, cercando di arginare le posizioni proibizioniste dell’Oms.

Si terrà a febbraio la Cop10 dell’Oms sul controllo del tabacco

FranciaPiano nazionale contro il fumo, c’è anche il divieto delle sigarette elettroniche monouso
C’è l’annunciata stretta sulle sigarette elettroniche monouso nel Piano nazionale francese di lotta contro il fumo presentato in settimana dal ministro della salute Aurélien Rousseau. Un divieto accompagnato da parole molto dure verso questo strumento, definito dal ministro “un’aberrazione sia dal punto di vista della salute pubblica che da quello dell’ambiente”. Ma l’alzata di scudi contro le monouso nasconde anche un cambio di atteggiamento nei confronti del vaping in generale, finora guardato con apertura dalle autorità politiche e sanitarie francesi nell’ottica di una riduzione del danno da fumo. Rousseau ha parlato di nuovi prodotti, definiti colorati e ludici, attraenti per giovani e giovanissimi, che spesso conducono al tabagismo e non sono dei sostituti, come invece le terapie sostitutive nicotiniche vendute in farmacia e rimborsate dal servizio sanitario nazionale, come le gomme e i cerotti. Questa chiusura agli strumenti di riduzione del danno si traduce in una promessa di imporre il pacchetto neutro tanto ai prodotti del tabacco quanto a quelli del vaping e all’annuncio di iniziare a lavorare con tutti i partiti per limitare gli aromi autorizzati nei liquidi per sigaretta elettronica. Nel frattempo il divieto delle monouso è contenuto nel disegno di legge transpartitico che sarà sottoposto al Parlamento il 4 dicembre.

Francia, tabacco più caro e divieto sigarette elettroniche monouso

FranciaLe reazioni degli esperti: così si uccide la sigaretta elettronica
Una giravolta troppo repentina quella preannunciata dal governo francese con il Piano nazionale di lotta contro il fumo per non scatenare le reazioni del mondo del vaping. Quello che fino a poco tempo fa anche in Francia veniva considerato uno strumento utile nelle politiche di riduzione del danno e un’opportunità per i fumatori di smettere con il tabacco è ora una sorta di nemico numero uno. “Con il nuovo piano di lotta al tabacco il governo uccide il vaping”, afferma Fivape, la federazione interprofessionale del settore, che riunisce gli operatori della filiera francese dai fabbricanti ai negozianti specializzati. Un errore di portata storica, che allontana i modelli più virtuosi come quello britannico o svedese e instrada la Francia sulla scia dei Paesi più proibizionisti. Preoccupazione è espressa anche dai consumatori della rete internazionale World Vapers’ Alliance, il cui direttore Michael Landl parla di “passi indietro nella lotta contro il fumo”. Le conseguenze – conclude Landl – saranno il ritorno al fumo di coloro che grazie all’e-cig e agli aromi erano riusciti a smettere o il ricorso al mercato illegale del contrabbando.

Operatori: “Il governo francese uccide la sigaretta elettronica”

FranciaE gli svapatori temono una svolta restrittiva con tasse e divieto di aromi: in gioco c’è la salute di chi ha smesso di fumare
Le nuove misure (adottate e annunciate dal governo francese) sui prodotti del vaping dovranno comunque vedersela con le organizzazioni dei consumatori del Paese transalpino, che sembrano avere tutte le intenzioni di dare battaglia. E non potrebbe essere altrimenti, se si tasta il polso dei sentimenti degli svapatori, anche prima che le condizioni del piano contro il fumo fossero dichiarate. Aiduce, Sovape, La vape du coeur e Fivape hanno infatti promosso un’indagine, che affianca la campagna Merci la vape, sugli utilizzatori di e-cigarette, basata su 40mila intervistati, 60% dei quali uomini e 40% donne. I dati preliminari che emergono, e che sono stati resi noti dagli organizzatori, sono molto netti. Il 96% degli svapatori ha smesso di fumare o ha ridotto il consumo di sigarette di tabacco e per questo teme che tasse e restrizioni sugli aromi possano pregiudicare i risultati raggiunti e ostacolare quanti possono staccarsi dal tabagismo utilizzando i nuovi strumenti elettronici. Inoltre la maggioranza denuncia di essere stata male informata sul vaping dalle istituzioni sanitarie del loro Paese ma anche dai mezzi di informazione.

No a divieto aromi e tassa, la posizione degli svapatori francesi

Nuova Zelanda/MalesiaMarcia indietro sul divieto generazionale al fumo
Dalla Nuova Zelanda alla Malesia, le marce indietro dei due Paesi sul divieto generazionale al fumo faranno cambiare idea e rotta anche a quello britannico, che il mese scorso ha annunciato un progetto simile? È quanto si chiede l’analisi di Sigmagazine, che ai cambi di rotta di Nuova Zelanda e Malesia ha dedicato un approfondimento. Nel primo caso la decisione è legata all’insediamento di un nuovo governo, che ha rivisto anche altre misure contenute in un pacchetto di emendamenti che limitava i livelli di nicotina nelle sigarette e riduceva il numero di punti vendita autorizzati alla commercializzazione di prodotti del tabacco. Nel caso malese si tratta invece di una scelta obbligata dopo la pronuncia del procuratore generale Ahmad Terrirudin Mohd Salleh, che aveva giudicato il divieto generazionale incostituzionale, perché crea “disparità di trattamento davanti alla legge tra una persona nata prima del 1° gennaio 2007 e una persona nata a partire dal 1° gennaio 2007”.

Divieto generazionale al fumo: i Paesi che fanno marcia indietro

Gran BretagnaThink tank demolisce il divieto di fumo generazionale (compreso quello di Sunak)
Una critica “economica” a una misura ora tanto di moda (periodicamente ne nasce una) come il divieto di fumo generazionale arriva dal think tank britannico Insitute of Economic Affairs (Iea), che l’ha sintetizzata in un documento intitolato “Prohibition 2.0: Critiquing the Generational Tobacco Ban” e firmato da Christopher Snowdon, capo del dipartimento Lifestyle Economics dello Iea e noto per le sue difese della riduzione del danno da tabacco. Lo Iea sostiene che i divieti di fumo generazionale produrranno due risultati indesiderati: sottrarre miliardi di incassi alle casse statali e consegnarli alle organizzazioni criminali. La presa di posizione del think tank britannico è tanto più importante in quanto il divieto di fumo generazionale è il punto di forza del piano antifumo da poco annunciato dal premier del Regno Unito Rishi Sunak, che prevede di vietare per sempre l’acquisto di sigarette e di altri prodotti del tabacco ai nati dopo il primo gennaio 2008. Tanto più, sostiene Snowdon, che la diffusione delle sigarette elettroniche e di altri prodotti a rischio ridotto per la somministrazione di nicotina sta già facendo gradualmente diminuire la domanda di tabacco combusto, senza che sia necessario imporre un controverso divieto. Il documento dell’Iea, pur adattabile a qualsiasi contesto nazionale, focalizza l’attenzione sulle misure britanniche, ma le critiche si allargano anche a temi generali come quello della libertà personale e del diritto dei cittadini adulti informati di fare delle scelte anche non salutari. Un contributo importante che Sigmagazine approfondisce nel suo articolo.

Divieto di fumo generazionale, tutti i pericoli del proibizionismo

AustraliaDa gennaio divieto delle sigarette elettroniche usa e getta e ricaricabili senza prescrizione
Dal prossimo gennaio l’Australia vieterà le importazioni di sigarette elettroniche usa e getta, bandendole di fatto dal mercato. La decisione rientra nel più ampio tentativo di arrestare il cosiddetto vaping ricreativo, l’utilizzo cioè delle sigarette elettroniche per mero gusto personale senza alcuna funzionalità sanitaria. In Australia, infatti, dal 2021 è illegale acquistare o importare sigarette elettroniche o vaporizzatori di nicotina senza prescrizione medica. Con le nuove disposizioni, però, saranno escluse da queste prassi le sigarette elettroniche usa e getta perché saranno vietate tout court. Tali misure non giungono inattese, il  ministro della sanità Mark Butler le aveva infatti annunciate lo scorso maggio.

Australia vieta sigarette elettroniche usa e getta e ricaricabili senza prescrizione

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