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Rapporto Oms sui fumatori, Stimson: la celebrazione di un fallimento

Per il docente londinese bisogna integrare gli strumenti di riduzione del danno, come le sigarette elettroniche, nelle strategie di tobacco control.

Stiamo assistendo a una prova di negligenza del dovere di salute pubblica”. Gerry Stimson, professore emerito presso l’Imperial College di Londra e direttore del Global State of Tobacco Harm Reduction (Gsthr), non condivide i toni soddisfatti dell’Organizzazione mondiale di sanità in seguito alla pubblicazione del suo Global tobacco trends report. “Mentre pubblica il suo ultimo rapporto – afferma Stimson – l’Oms sbandiera il calo del consumo di tabacco. Ma l’istituzione sanitaria globale sta celebrando un fallimento. Una riduzione degli utilizzatori da 1,32 a 1,30 miliardi in cinque anni non può essere considerata prova di una strategia di successo. Otto milioni di vite vengono perse ogni anno a causa di malattie legate al fumo”.
Il Gsthr, che pubblica un atlante della diffusione della riduzione del danno da tabacco e dei suoi strumenti, torna sulla recente Cop9 della Convenzione quadro per il controllo del tabacco, che ha orgogliosamente mantenuto lo status quo e rimanendo “implacabilmente contraria all’uso di prodotti a base di nicotina più sicuri nella riduzione del danno da tabacco, nonostante le significative prove indipendenti e internazionali della loro efficacia per smettere di fumare”. Le organizzazioni dei consumatori di questi prodotti sono state escluse dalla Conferenza delle parti, che ha ammesso solo 21 organizzazioni non governative (nessuna delle quali aveva a che fare con vaping), in netto contrasto con la Cop26 sul clima che si svolgeva contemporaneamente a Glasgow e che ha aperto le porte a 2360 Ong.
Con i moderni prodotti alla nicotina più sicuri come le sigarette elettroniche, i sacchetti di nicotina, i prodotti del tabacco riscaldato – continua Gerry Stimson – abbiamo a disposizione gli strumenti per porre fine al fumo e per farlo presto. Le stime sullo stato globale della riduzione del danno da tabacco stimano che ci sono 100 milioni di utilizzatori di prodotti per la riduzione del danno in tutto il mondo. Tuttavia, molti fumatori sono scoraggiati dal cambiare a causa della distorsione dei messaggi sulla salute pubblica dell’Oms e di altre organizzazioni per il controllo del tabacco finanziate da interessi filantropici statunitensi, che sembrano preoccuparsi poco della salute degli attuali fumatori”.
La richiesta dei sostenitori della tobacco harm reduction rimane sempre la stessa e, secondo Stimson, diventa sempre più pressante. “La riduzione del danno – conclude – è il terzo pilastro della strategia di controllo del tabacco menzionata nella Convenzione quadro, insieme alla riduzione della domanda e dell’offerta. Esortiamo l’Oms a integrare la riduzione del danno nel suo approccio al controllo del tabacco, come già fa per l’uso di droghe e per la prevenzione dell’hiv/aids”. Il suggerimento di Stimson è di integrare e potenziare la strategia MPOWER dell’Oms, aggiungendo tre voci e facendo diventare l’acronimo EMPOWERED. La prima E starebbe per “coinvolgere le comunità colpite”, la penultima per “incoraggiare i fumatori a passare a prodotti a base di nicotina più sicuri” e la D finale per “fornire informazioni accurate su alternative più sicure”. Sarebbe davvero un’evoluzione per la politica di controllo del tabacco dell’Oms che lo stesso Gsthr, nel suo ultimo rapporto “Fighting the last war: the Who and international tobacco control” , ha definito “congelata nel tempo”.

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