Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 26 gennaio al 1 febbraio

Buone notizie da Germania, Australia, Stati Uniti e Nuova Zelanda. Intanto l'Oms corregge il tiro sulle indicazioni ai consumatori di sigarette elettroniche.

GermaniaSempre più medici favorevoli all’ecig come metodo per smettere di fumare
Un nuovo supporto alla sigaretta elettronica come strumento utile a smettere di fumare arriva dai medici tedeschi. Il sito online della rivista di settore aerzteblatt.de ha pubblicato un lungo contributo che riporta le opinioni di medici di diverse discipline con l’obiettivo di rendere oggettivo il dibattito sulla sigaretta elettronica scatenatosi dopo la vicenda delle malattie polmonari negli Usa, erroneamente attribuite alle ecig. Tra gli autori, lo pneumologo berlinese Thomas Hering ha rivelato di consigliare ormai da tempo ai suoi pazienti affetti da malattie ostruttive croniche delle vie aeree di abbandonare le sigarette tradizionali e passare all’ecig. Uno strumento – afferma Hering – particolarmente indicato per chi non riesce a smettere di fumare con i metodi classici, come terapie sostitutive a base di nicotina e farmaci. Daniel Kotz, specialista in medicina delle dipendenze a Düsseldorf, invita istituzioni e media a non demonizzare la sigaretta elettronica, evidenziandone invece le potenzialità nelle terapie di disaffezione dal fumo: l’auspicio è che le autorità sanitarie avviino una campagna di divulgazione rivolta a medici e fumatori.

Usa Nuovo studio dell’università di New York smentisce l’emergenza del vaping giovanile
L’emergenza del vaping giovanile è un allarme non corroborato dai dati empirici. Un nuovo studio smentisce ancora una volta la vulgata che negli stati Uniti ha fornito lo spunto per il varo di leggi sempre più restrittive sul vaping. Questa volta si tratta di una ricerca condotta dal College of Global Public Health della New York University e pubblicata sulla rivista scientifica Nicotine & Tobacco Research. Il lavoro, coordinato da Allison M. Glasser con la collaborazione di nomi autorevoli del tobacco control come David Abrams e Raymond Niaura, hanno analizzato i dati del National Youth Tobacco Survey del 2018 relativo agli studenti delle scuole medie e superiori. Si tratta del rapporto che aveva segnalato l’aumento del vaping fra i giovani. Ma i ricercatori newyorkesi hanno rilevato che quei dati erano frutto di un grave errore metodologico: il non aver incluso il modello di svapo nel contesto di ricerca. Grazie alle nuove analisi gli autori dimostrano che se è vero che l’utilizzo fra i minori è aumentato fra il 2017 e il 2018, questo aumento è stato caratterizzato da una bassa frequenza di svapo fra ragazzi che già utilizzavano prodotti del tabacco e una scarsa prevalenza dell’uso della sigaretta elettronica fra gli studenti che non avevano mai usato prodotti del tabacco. I dati dettagliati di questa elaborata ricerca nell’approfondimento di Sigmagazine.

Minori e sigaretta elettronica, università di New York: “Nessuna epidemia”

 

Nuova ZelandaI ricercatori di Auckland: nessuna epidemia di vaping fra i giovani
E anche dalla Nuova Zelanda arrivano ricerche che mettono in discussione, sulla base dei dati, la tesi del vaping giovanile. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Auckland ha valutato i dati di un sondaggio condotto su 27.083 studenti di età compresa tra i 14 e i 15 anni, scoprendo che soltanto il 3,1 per cento era un utilizzatore quotidiano di sigarette elettroniche. E solo lo 0,8 per cento ha dichiarato di aver iniziato a svapare nonostante non avesse mai fumato prima. Il 37,3 per cento degli interpellati, inoltre, ha detto di aver provato a svapare almeno una volta ma poi ha smesso. Le dichiarazioni degli autori dell’indagine neozelandese nell’articolo di Sigmagazine.

Sigarette elettroniche, ricercatori smentiscono vox populi: “Non esiste allarme tra i giovani”

 

SvizzeraL’Oms modifica alcune parti del documento sulla sigaretta elettronica
L’Organizzazione mondiale della sanità corregge leggermente (e in silenzio) la pagina di Domande e risposte sulla sigaretta elettronica pubblicata lo scorso 20 gennaio, che tante polemiche e critiche avevano suscitato fra gli esperti sanitari e scientifici del settore. La sostanza non cambia, o cambia di poco, ma è il segno di come le critiche fossero fondate e del pressappochismo con cui era stato redatto il documento. Nell’articolo di Sigmagazine vengono approfonditi i passaggi modificati e le critiche che una larga parte del mondo scientifico muove ancora all’indirizzo dell’Oms.

Sigarette elettroniche, dopo le critiche l’Oms modifica il documento

 

UsaVaping: gli sfidanti democratici di Trump favorevoli al proibizionismo
Non possono essere certo annoverati fra gli amici del vaping i candidati democratici alla presidenza della Repubblica. Si voterà il prossimo 3 novembre e mai come questa volta la sigaretta elettronica è diventato uno dei temi del confronto elettorale. Il New York Times ha posto ad alcuni candidati per il Partito democratico una domanda secca: i prodotti del vaping devono essere legali? Le risposte sono state differenziate, ma tutti coloro che hanno risposto non si sono discostati dalla linea dominante in questi ultimi mesi: bloccare, ostacolare o addirittura proibire. Non sorprende che la posizione più dura sia stata espressa dall’ex sindaco di New York, il multimiliardario Mike Bloomberg, acceso attivista anti-vaping, per il quale “ci sono moltissime prove che alcune persone sono morte per cose che la scienza non può ancora spiegare”. Ma anche gli altri candidati non si sono discostati dalla linea proibizionista, anche loro facendo affidamento più su dati emozionali che su quelli scientifici.

 

UsaEsperti ribadiscono: il vaping causa una frazione del danno da fumo
Parole chiare nel tentativo di riportare su binari corretti il dibattito negli Usa sul vaping giungono da cinque membri del Tobacco Research &Intervention Programme del Moffit Cancer Center and Research Insitute di Tampa, in Florida, uno dei team di ricerca sul tabacco più importante degli Stati Uniti. Si tratta di Thomas Brandon, Vani Simmons, Damon Vidrine, Jennifer Vidrine e Christine Vinci. “La scienza è concorde nel ritenere che il vaping causi una frazione del danno da fumo”, sostengono gli autori in un articolo pubblicato sul Tampa Bay Times. Sebbene non innocua, spiegano, l’e-cigarette è molto meno dannosa del fumo, che causa 7 milioni di morti all’anno, mezzo milione solo negli Usa. Alcuni prodotti contengono nicotina, che può dare dipendenza, ma non le altre migliaia di sostanze chimiche, “fra cui dozzine di tossiche e cancerogene”, contenute nel fumo. “Sono queste sostanze – concludono i cinque esperti – non la nicotina a causare le malattie fumo-correlate”. Su Sigmagazine una sintesi più completa dell’articolo.

Usa, esperti del Moffit Cancer Center in difesa della sigaretta elettronica

 

AustraliaL’ecig fra i metodi consigliati dai medici di base per smettere di fumare
Per la prima volta la sigaretta elettronica entra a far parte dei metodi consigliati dai medici di base australiani per dire addio al tabacco. Il Royal Australian College of General Practitioner, la principale associazione dei “dottori di famiglia” del Paese, ha infatti pubblicato le nuove linee guida nazionali per la cessazione dal fumo. La sigaretta elettronica con liquidi alla nicotina rientra fra le opzioni menzionate soprattutto per quei pazienti che hanno provato a smettere con i metodi tradizionali (terapie sostitutive a base di nicotina e farmaci) senza riuscirci. Si tratta di una svolta importante, dal momento che in Australia è tutt’ora illegale la libera vendita di liquidi per la vaporizzazione contenenti nicotina. L’approfondimento nell’articolo di Sigmagazine.

Australia, l’associazione dei medici di base apre alla sigaretta elettronica

 

Gran Bretagna/GiapponeStudio: i polmoni si autoriparano dopo aver smesso di fumare
Abbandonare la sigaretta aiuta anche se si è stati fumatori per molti anni, perché i polmoni hanno la capacità di riparare le mutazioni cancerogene causate dal fumo: cellule sane riescono a crescere e sostituire quelle danneggiate dal fumo. È l’esito di uno studio appena pubblicato dalla rivista scientifica Nature, condotto da un gruppo di 21 ricercatori dello University College London, del Wellcome Trust Sanger Institute di Hixton, nel Regno Unito, e della Università di Kyoto in Giappone, coordinati da Sam M. Janes e Peter J. Campbell. La scoperta ha sorpreso gli stessi ricercatori, che ora auspicano ulteriori studi in materia. “Eravamo completamente impreparati a questa scoperta – ha commentato a Bbc News il dottor Campbell – c’è una popolazione di cellule che, quasi magicamente, ricostruisce il rivestimento delle vie aeree. Una delle cose straordinarie è che anche i pazienti che avevano smesso dopo 40 anni di fumo, presentavano una rigenerazione di cellule che erano totalmente indenni all’esposizione al tabacco”.

Studio, i polmoni si autoriparano dopo aver smesso di fumare

 

Articoli correlati