Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 15 al 21 novembre

Il ministero della salute spagnolo ha avviato una campagna che sta suscitando polemica tra i consumatori di sigarette elettroniche. Intanto un eurodeputato italiano annuncia che il piano europeo contro il cancro conterrà indicazioni favorevoli sull'e-cig.

FranciaLa pandemia non ferma la campagna “Mese senza tabacco”
È in pieno svolgimento e volta verso la sua fase conclusiva la quinta edizione del “Mese senza tabacco” (Mois sans tabac), la manifestazione francese organizzata dalla sanità pubblica per sensibilizzare i fumatori e i cittadini in generale sui rischi del fumo e spingerli ad abbandonare il tabacco. L’edizione 2020 è particolarmente sensibile, giacché si svolge in piena seconda ondata pandemica. Come ormai consuetudine, per tutto il mese di novembre fumatori volontari potranno registrarsi online sul portale ufficiale e aderire a un programma di dissassuefazione: provare a non toccare una sigaretta per trenta giorni. Spot televisivi anti-fumo affiancano la campagna, che prevede di promuovere e illustrare strategie personalizzate per liberarsi dalla dipendenza dal tabacco. In periodo di confinamento casalingo dovuto alle misure restrittive per contrastare i contagi pandemici è più importante che mai accompagnare i fumatori nel periodo di astinenza, hanno spiegato gli organizzatori. Secondo dati forniti dal ministero della Salute, infatti, nella primavera scorsa, in concomitanza con il primo lockdown, un quarto dei fumatori francesi aveva aumentato il consumo di sigarette.

FranciaAlleanza anti tabacco mette in guardia dall’associazione ecig-riscaldatori
Non è corretta, anzi è pericolosa, l’associazione tra sigaretta elettronica e riscaldatori di tabacco. Si tratta di prodotti molto diversi, soprattutto per quel che riguarda l’utilità nella lotta per la riduzione dei fumatori. È l’opinione rilanciata dall’associazione francese Alliance contre le tabac (Act) proprio in occasione dell’evento Mese senza tabacco, in corso in Francia. In un comunicato stampa l’associazione (che a breve festeggerà i suoi 30 anni di attività) esprime anche forti dubbi sulla entità della riduzione del danno da tabacco garantita dai riscaldatori, suggerendo anzi che le modalità di consumo sono tali “da indurre picchi di nicotina, mantenendo un alto livello di dipendenza” nel consumatore. L’associazione tra vapore e tabacco riscaldato è spesso sostenuta dall’industria del tabacco, che presenta i riscaldatori come un’alternativa al fumo. Sulla sigaretta elettronica, la posizione dell’associazione è invece di apertura, ma solo per i fumatori: l’e-cigarette non è del tutto innocua e non dovrebbe essere usata dai non fumatori, sostiene l’Act, ma può essere un aiuto temporaneo per smettere di fumare.

“Pericoloso confondere i riscaldatori di tabacco con le sigarette elettroniche”

 

Unione EuropeaUn paragrafo sull’ecig nel rapporto del Parlamento Ue alla Commissione
Ci sarà anche un paragrafo sulla sigaretta elettronica nel rapporto che lo Special Committee on cancer del Parlamento europeo consegnerà alla Commissione come contributo per il Piano contro il cancro. È stato un europarlamentare italiano a rivelarlo (Pietro Fiocchi di Fratelli d’Italia) durante un incontro organizzato questa mattina dalla sede a Bruxelles della Camera di commercio britannica, incentrato proprio sul Beating Cancer Plan dell’Unione Europea. Fiocchi ha aggiunto che è importante che il paragrafo sul vaping giudichi la sigaretta elettronica come utile e valido strumento nelle politiche di riduzione del danno. Apprezzamenti per l’impegno dell’europarlamentare italiano sono giunti dall’associazione World Vapers’Alliance. Approfondimenti nell’articolo di Sigmagazine.

Piano Ue contro il cancro, il Parlamento dà spazio alla sigaretta elettronica

 

UsaJuul Labs chiude stabilimento assemblaggio aperto poco più di un anno fa
Continua la retromarcia di Juul, gli anni dei grandi successi sembrano ormai lontani. L’ultima notizia arriva direttamente dagli Stati Uniti, dove Juul Labs ha chiuso il suo impianto di assemblaggio nella contea di Lexington, nella Carolina del Sud. Il contesto imprenditoriale è cambiato in peggio, l’opposizione di molti politici locali ha portato all’introduzione di restrizioni che si sono velocemente riflesse sui mercati, è la sintesi di una nota dell’azienda. In estate è partito il processo di ridimensionamento della produzione che ha naturalmente investito anche la forza lavoro. L’impianto di Lexington era stato avviato poco più di un anno fa, nel maggio 2019: un investimento da 125 milioni di dollari per 500 posti di lavoro. Negli ultimi tempi Juul Labs ha ridotto in maniera siostanziale la sua forza lavoro e si è (e si sta) ritirando da molti mercati internazionali.

SpagnaSull’ecig è guerra aperta tra governo, consumatori e parte della comunità scientifica
Governo, consumatori del vaping e parte della comunità scientifica sono sempre più ai ferri corti sul tema della sigaretta elettronica. Una nuova campagna di comunicazione del del ministero della Salute spagnolo mette nel mirino la sigaretta elettronica mettendone in dubbio la minore dannosità rispetto al fumo, nonostante le evidenze contarie ormai accertate dalla ricerca scientifica indipendente. La campagna abusa anche di altre teorie che non hanno superato il vaglio del controllo empirico degli studiosi, come le leggende sullo svapo passivo e sulla prevalenza dei giovani tra gli svapatori. A contrastare questa mossa governativa è sceso in campo il gruppo Norma Tres (NR3), una giovane associazione che dal 2019 raduna imprenditori e professionisti del settore. È una campagna “scorretta e disinformativa”, ha detto Massimiliano Belli, leader dell’associazione, ricordando come Gran Bretagna e Francia stiano attuando apertamente politiche in favore della riduzione del danno proprio tramite l’ecig.

La Spagna affonda il colpo contro la sigaretta elettronica

 

Gran BretagnaNiente più fumo a bordo della flotta della Royal Navy
Poco più di un mese e a bordo delle navi della Royal Navy scatterà il divieto di fumare. La notizia, rilanciata dal Daily Mail, chiude un’epoca. Il divieto, che entrerà in vigore dal 1° gennaio, riguarda tutti i tipi di prodotti del tabacco e sarà valido su ogni tipo di naviglio, compresi i sottomarini. La misura è stata presa con l’obiettivo di minimizzare l’impatto negativo del fumo sulla capacità operativa dei marinai britannici. Il divieto riguarderà diversi settori della marina: si applicherà anche nei siti militari e si estenderà ai visitatori, ai funzionari pubblici e ai contractors. È la prima misura antifumo di una certa portata in marina dopo oltre trent’anni. Nel 1988 la Royal Navy pose fine alla fornitura di sigarette a prezzo ridotto al personale di terra (una tradizione durata 200 anni). In precedenza i marinai ricevevano 600 sigarette al mese e una razione giornaliera di rum.

Unione EuropeaCorte di Giustizia: nessun divieto al commercio del Cbd
La Corte di Giustizia Ue ha sbrogliato una controversia nata in Francia definendo con chiarezza una questione finora controversa che riguardava una sigaretta elettronica al cannabidiolo. Uno Stato membro – ha sentenziato la Corte – non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo, il Cbd, legalmente prodotto in un altro Stato membro, qualora sia estratto dalla pianta di cannabis sativa nella sua interezza e non soltanto dalle sue fibre e dai suoi semi. La querelle era nata in Francia, dove il tribunale di Marsiglia aveva condannato secondo la legge francese due dirigenti della Kanapave, società che commercializza una sigaretta elettronica con un liquido vaporizzabile contenente del cannabidiolo. L’olio in questione però era stato importato dalla Repubblica Ceca. Nell’articolo di Sigmagazine l’approfondimento sull’intera vicenda e sulla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Corte di Giustizia Ue: il commercio del Cbd non può essere vietato

 

Articoli correlati