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“Pericoloso confondere i riscaldatori di tabacco con le sigarette elettroniche”

In occasione del mese senza tabacco francese, l'Alliance contre le tabac sottolinea la diversità di due prodotti spesso accomunati.

Il tabacco riscaldato e la sigaretta elettronica vengono spesso associati dall’industria del tabacco e presentati come un’alternativa al fumo. È pericoloso non fare distinzione fra i due prodotti che sono molto diversi”. A ritenere di dover fare il punto su due diverse categorie di prodotti è l’associazione francese Alliance contre le tabac (Act) che, approfittando della 5° edizione del Mois sans Tabac, ha affidato ad un comunicato stampa le sue posizioni. Nata nel 1991 per iniziativa del professor Maurice Tubiana, l’alleanza raccoglie venticinque associazioni e fondazioni che si occupano di salute pubblica e lotta al fumo ed è partner istituzionale della Direction Générale de la Santé, di Santè Publique France e dell’Institut National du Cancer. Attuale presidente dell’Act è Loïc Josseran, docente di Salute pubblica presso l’Università di Versailles-St Quentine e medico ospedaliero, mentre rimane presidente onorario il professore Gerard Dubois, di cui si ricordano le critiche all’Organizzazione mondiale di sanità per le sue posizioni proprio sull’e-cigarette.
Nel comunicato l’associazione respinge l’idea che i riscaldatori di tabacco possano essere uno strumento utile per il fumatore ed esprime anche forti dubbi sulla entità della riduzione del danno da tabacco garantita dai riscaldatori, suggerendo anzi che le modalità di consumo sono tali “da indurre picchi di nicotina, mantenendo un alto livello di dipendenza” nel consumatore. Non è una posizione nuova. Già l’anno scorso l’Alliance aveva espresso forti perplessità verso i riscaldatori di tabacco. Quest’anno il presidente Josseran rincara la dose e ricorre agli argomenti classici del tobacco control, sostenendo che “l’argomento della minore nocività è una tattica utilizzata dall’industria del tabacco che commercializza questi prodotti per ottenere una tassazione favorevole che consente loro di compensare una perdita di reddito conseguente al calo del consumo di tabacco”.
Ma, soprattutto, l’Alliance contre le tabac si preoccupa di operare una netta distinzione fra i riscaldatori e le sigarette elettroniche, spesso associati come se fossero strumenti equivalenti. “La differenza principale – si legge nel comunicato – è che la sigaretta elettronica non è un prodotto del tabacco e quindi non provoca combustione. Infatti, il tabacco riscaldato, a causa della composizione chimica e degli effetti tossicologici degli aerosol prodotti, è molto più dannoso delle sigarette elettroniche”. L’Act richiama il recente studio dell’Institut Pasteur di Lille che ha messo a confronto la tossicità delle sigarette tradizionali, del tabacco riscaldato e di tre tipi di sigarette elettroniche, analizzando tutti i composti carbonilici e gli idrocarburi policiclici aromatici sprigionati. “Il risultato è chiaro – afferma l’alleanza – le sigarette tradizionali sono le più tossiche, ma il tabacco riscaldato è molto simile alle sigarette e significativamente più tossico dei tre tipi di sigarette elettroniche testate nello studio”.
L’e-cigarette, continua l’Act, non è del tutto innocua e non dovrebbe essere usata dai non fumatori, ma può essere “un aiuto temporaneo per smettere di fumare”. Ed è infatti fra i metodi consigliati anche in questa edizione 2020 della campagna istituzionale francese contro il fumo, il Mois sans tabac che si svolge ormai come da tradizione nel mese di novembre di ogni anno.

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