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Germania – Tassa e-cig: indiscrezioni su accordo finale con importo meno alto ma esteso anche ai liquidi senza nicotina
Dal Bundestag dove è in seconda lettura, giungono indiscrezioni su un accordo definitivo fra i parlamentari della maggioranza sulla nuova legge sul tabacco che introduce per la prima volta la tassa sull’e-cig in Germania. Secondo quanto riportato dalla rivista online Egarage, la tassa sarebbe confermata e il suo importo sarà del 20% più basso rispetto a quello preventivato nella legge impostata dal ministro delle finanze Olaf Scholz. Ma in compenso la tassa sarà estesa anche ai liquidi senza nicotina. Il 20% in meno riguarderebbe anche i prodotti per tabacco riscaldato. In dettaglio: la tassa sull’e-cig partirebbe dal prossimo anno e aumenterebbe in quattro fasi. Il condizionale è d’obbligo, perché la notizia non è stata ancora confermata né da fonti parlamentari o ministeriali, né da altri organi di informazione (sebbene quelli generalisti seguano distrattamente le fasi parlamentari della legge), per cui va ancora presa con beneficio d’inventario. Superfluo dunque per ora indicare cifre precise.
Germania – Dal simposio di Francoforte un monito alla politica: la tassa sull’e-cig è falso segnale
Con la tassa sulla sigaretta elettronica è stata inaugurata una nuova categoria fiscale che dovrebbe favorire la fuoriuscita dal vaping, una strategia che ignora completamente un potenziale danno alla salute. È la sintesi scaturita dal simposio organizzato a Francoforte dall’istituto di ricerca sulle dipendenze guidato dal professor Heino Stöver. Per gli esperti intervenuti, il governo con la nuova legge ha imboccato la “strada sbagliata”, specie nell’ottica di una strategia che punta a rendere la Germania libera dal fumo in tempi non tanto remoti. Per raggiungere un tale, ambizioso obiettivo, gli strumenti a disposizione dei sanitari e degli stessi fumatori non sono adeguati, soprattutto se si penalizzano gli strumenti di riduzione del danno come l’e-cig, che si dimostra più efficacie proprio nel supporto ai pazienti più incalliti, per i quali la disassuefazione dal tabacco e dall’abitudine alla sigaretta tradizionale è più dura. Critiche infine a governo e partiti per la pigrizia sul tema: continuare a seguire le indicazioni dell’Oms e la sua strategia massimalista sul fumo (o smetti o muori) condanna la Germania a non sfruttare la via intermedia del passaggio a forme alternative meno dannose.
Svizzera – Accademici all’Oms: l’ostilità al vaping costerà malattie e morti
Il No tobacco day 2021 è stata l’occasione per rilanciare le critiche all’organizzazione mondiale della sanità per la reiterata chiusura nei confronti della sigaretta elettronica come strumento di riduzione del danno. La protesta più eclatante è arrivata da quattro accademici internazionali che hanno preso carta e penna (o più probabilmente un computer) per inviare una denuncia riguardo l’atteggiamento dell’Oms nei confronti del vaping al direttore generale Tedros Adhanom Gebreyesus. Gli autori sono David Abrams e Raymond Niaura, entrambi docenti presso la School of Global Public Health della New York University, David Sweanor, docente di legge sanitaria presso l’Università di Ottawa, in Canada, e Clive Bates, già presidente di Ash UK. “L’Organizzazione mondiale di sanità deve fermare il suo attacco irresponsabile e senza fondamento alla riduzione del danno da tabacco”, hanno scritto i professori denunciando tale posizione come “inadeguata, basata su una scienza errata e analisi carenti, e compromessa da interessi particolari”.
Accademici scrivono all’Oms: fermate l’attacco alla sigaretta elettronica
Malesia – Sondaggio: l’88% dei vaper malesi ha abbandonato il fumo con la sigaretta elettronica
In Asia in generale, e nella regione del Sud-est in particolare, i governi non rendono semplice la vita agli svapatori. Ma nonostante tutto, la sigaretta elettronica ha successo, specialmente fra i fumatori che vogliono dire addio al tabacco. Lo testimonia un sondaggio commissionato dal Malaysian Vape Industry Advocacy (Mvia), secondo il quale “l’88% dei vaper malesi che fumava sigarette tradizionali ha smesso di farlo proprio grazie alle sigarette elettroniche“. L’indagine è stata condotta su 1.025 adulti malesi e ha anche rivelato che il 79% dei vaper ha ridotto il consumo di tabacco nel momento in cui ha iniziato a svapare. “Questi risultati sono in linea con numerosi studi internazionali condotti da importanti agenzie di sanità pubblica, che hanno chiaramente dimostrato che lo svapo è uno strumento efficace per aiutare i fumatori a smettere“, ha commentato presidente di Mvia Rizani Zakaria. Il sondaggio ha inoltre indicato che il 56% dei malesi considera lo svapo “meno dannoso delle sigarette“. Un risultato che dovrebbe modificare le politiche sul vaping nell’area del Sud-est asiatico, dove la legislazione è molto restrittiva. “È davvero necessaro che il governo malese riconosca i vantaggi delle sigarette elettroniche, in particolare il loro potenziale per aiutare i fumatori a smettere passando a un prodotto meno dannoso”, ha concluso Zakaria. Il tabacco è una delle grandi piaghe in tema di salute nella regione: secondo Tobacco Atlas, la Malesia ha un tasso di prevalenza del fumo del 38,8%.
Francia – A ottobre Vapexpo Paris, il ritorno delle fiere del vaping dopo due anni di blocco
Dopo la notizia dell’appuntamento “ibrido” (in presenza e online) dell’ottavo Forum globale sulla nicotina (GFN) dal 17 al 18 giugno a Liverpool, una nuova riapertura avvicina il mondo del vaping alla cosiddetta “nuova normalità” post-pandemia. Si tratta di Vapexpo Paris, la fiera della sigaretta elettronica transalpina, per la quale sono state annunciate le date dell’edizione 2021: da sabato 16 a lunedì 18 ottobre presso i padiglioni dell’Event Center di Parigi. Le prenotazioni riservate agli espositori partiranno il 29 giugno. Ulteriori dettagli (anche su alcune questioni pratiche ancora aperte, come l’eventualità di mostrare un pass vaccinale) nell’articolo di Sigmagazine.
Annunciato il Vapexpo Parigi: finalmente un barlume di normalità
Usa – Oregon e Illinois varano normative restrittive sul vaping
Due Stati americani hanno approvato nei giorni scorsi normative restrittive nei confronti del vaping, inseguendo un’onda proibizionista che negli Stati Uniti non si è mai arrestata. In Oregon è stata introdotta una legge che vieta la vendita su piattaforme online di e-cig e prodotti del vaping. In Illinois la nuova normativa è focalizzata direttamente sui minori e vieta la vendita di prodotti del vaping a chi ha meno di 21 anni: tocca ai rivenditori accertarsi attraverso l’esibizione di documenti che l’acquirente abbia un’età superiore. I legislatori hanno evidenziato in entrambi i casi come la tutela dei minori e dei giovani sia lo scopo principale delle rispettive normative. E questo nonostante anche negli Usa, secondo i dati più recenti, il fenomeno del vaping giovanile sia in ritirata.
Francia – La seconda vita di Catherine Deneuve grazie alla sigaretta elettronica
Addio alle sigarette, il presente di Catherine Deneuve è rappresentato da una rossa e vistosa sigaretta elettronica. Lo ha raccontato la stessa attrice al quotidiano Le Parisien, ripercorrendo i mesi successivi all’attacco cardiaco che l’aveva colpita nel 2019. “Ho smesso completamente di fumare. Adesso uso la sigaretta elettronica”, ha detto l’attrice, “è molto charmante e grossa di colore rosso acceso”. I problemi di salute erano stati causati anche dal grande consumo di sigarette, di cui Deneuve era un’accanita consumatrice. Come riporta Sigmagazine, la testimonianza dell’attrice francese è importante perché, dopo un infarto e tutte le cure che ne conseguono, i medici hanno dato il via libera all’utilizzo della sigaretta elettronica, prodotto che sprigiona vapore aromatizzato e non contiene la tossicità derivante dalla combustione.
Catherine Deneuve torna in pubblico: “Dopo l’infarto solo sigaretta elettronica”
Russia – Fumo, contro gli incendi casalinghi produrre sigarette che si auto estinguono
Contro gli incendi in casa provocati da mozziconi di sigaretta spenti male i vigili del fuoco londinesi suggeriscono puntualmente ogni anno il passaggio alle sigarette elettroniche. Il ministro della Salute russo punta invece sull’industria del tabacco, cui chiede di sviluppare la produzione di sigarette “auto-spegnenti”. È quanto rivelato dall’agenzia stampa Tass: secondo una proposta del Ministero della sanità, le società di tabacco che vendono negli Stati membri dell’Unione economica euroasiatica dovrebbero essere tenute a produrre sigarette che si auto estinguono quando non vengono fumate. Proposta condivisa dal Ministero delle emergenze, secondo cui la negligenza durante il fumo è la causa di molti incendi che causano morti e danni materiali. La proposta dei pompieri londinesi appare però più pratica e più facilmente perseguibile.