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Europarlamento, Beca: verso il compromesso su sigarette elettroniche

Nel secondo dibattito sugli emendamenti al Piano contro il cancro si delinea una posizione di mediazione fra le diverse posizioni. Ma a farne le spese potrebbero essere gli aromi.

Sono le sigarette elettroniche, insieme al consumo moderato di alcol e l’etichettatura dei cibi, i temi più controversi del Rapporto della Commissione speciale per la lotta contro il cancro dell’Europarlamento (la cosiddetta Beca) sullo Europe’s beating cancer plan. Lo ha riconosciuto il presidente Batosz Arłukowicz in apertura dei lavori della seconda riunione per la discussione degli emendamenti al testo della relatrice Véronique Trillet-Lenoir. E le sigarette elettroniche sono state davvero protagoniste del dibattito che avuto luogo nel pomeriggio di ieri, 8 novembre, e che ha fatto seguito al primo incontro del 15 ottobre scorso.

L’eurodeputato tedesco Peter Liese (Ppe)

A introdurre il tema, subito dopo i saluti di Trillet-Lenoir, è stato il relatore ombra del Ppe Peter Liese, firmatario di alcuni emendamenti favorevoli all’e-cigarette. Il medico tedesco si è dichiarato molto scettico sulla eventualità di vietare prodotti meno dannosi del tabacco, visto che quest’ultimo è consentito, ricordando che lo svapo è un importante mezzo per aiutare i fumatori a smettere ma che bisogna stare attenti che non attiri i giovani. Liese ha spiegato ai colleghi che le sigarette elettroniche non solo sono meno pericolose del fumo, ma sono proprio un’esperienza diversa dalle sigarette di tabacco e hanno un sapore diverso. “Ci sono persone – ha specificato – che hanno smesso di fumare grazie ai gusti alla frutta”. Ma, ha continuato Liese, quando si tratta di gusti come la gomma da masticare che chiaramente attirano i minori, il compromesso potrebbe essere un divieto.
La frase, pronunciata da un parlamentare che aveva anche partecipato ad alcune manifestazioni pro vaping, ha suscitato un certo sconcerto. Eppure compromesso è stata la parola più ricorrente, quando si è trattato di sigarette elettroniche. La spagnola Estrella Durá Ferrandis, riferendosi ad alcuni emendamenti, ha parlato di “tenore lassista” e ha citato la posizione dell’Oms, secondo cui i prodotti a rischio ridotto sarebbero un’invenzione dell’industria del tabacco per attirare i giovani. Le ha risposto indirettamente il croato Tomislav Sokol, spiegando che ciascuno basa le sue convinzioni in merito su studi diversi e concludendo che, non essendoci consenso, bisogna essere particolarmente equilibrati sulle e-cigarette. Posizioni divergenti che Trillet-Lenoir, nel suo primo intervento, ha cercato di comporre, affermando che sul vaping la Commissione Beca sta puntando, appunto, a un compromesso che riesca a “limitare la loro forza di attrazione verso i giovani”.
Meno accomodante è stato invece l’intervento di John Ryan, in rappresentanza della DG Salute della Commissione europea. Ryan ha ritenuto di segnalare ai parlamentari il parere pubblicato lo scorso aprile dal Scientific committee on health, environmental and emerging risks (Scheer), che tante critiche aveva sollevato. Il parere, ha spiegato, conclude che non vi siano prove certe dell’efficacia delle sigarette elettroniche per smettere di fumare e che in futuro bisognerà occuparsi dell’uso delle e-cig per la cessazione nell’ambito della normativa farmaceutica.
Sorprendentemente a rispondergli con fermezza è stata proprio l’oncologa Trillet-Lenoir. Ha richiamato l’attenzione di Ryan sulla “gerarchia del rischio”, affermando che non è effettivamente dimostrato che i “surrogati nicotinici” consentano di smettere al 100% dei fumatori, ma che è molto probabile che sia una possibilità di ridurre il rischio legato al fumo. “È un mezzo che dobbiamo studiare con interesse – ha concluso – anche se bisogna stare attenti agli effetti collaterali di questi surrogati, in particolare la sigaretta elettronica”.
Il prossimo appuntamento della Commissione è il 6 dicembre con il voto sugli emendamenti. Quello che appare altamente probabile dal dibattito ascoltato finora è che sulle sigarette elettroniche si giungerà a una mediazione fra le posizioni dei detrattori e dei sostenitori. Il timore, però, è che a fare le spese di questo compromesso possano essere alcuni aromi nei liquidi per il vaping, che potrebbero subire limitazioni o divieti.

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