Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 9 al 15 ottobre

Dibattiti e indagini infiammano non solo l'Europa. I consumatori sudafricani si battono contro una legge restrittiva, mentre quelli malesi tirano un sospiro di sollievo e gli americani scendono in piazza per le elezioni di Midterm.

Francia/Germania – Studio, tra medici e politici la percezione di e-cig e riduzione del danno è opposta a quel che dice la scienza
Il cuore dell’Europa, che equilibri economico-politici fanno cadere lungo l’asse franco-tedesco, non batte per le politiche di riduzione del danno, a differenza di quel che accade oltre la Manica. Lo si evidenzia da un’indagine commissionata alla società di ricerca Info Sapiens dal Consumer Choice Center in collaborazione con la rete internazionale di associazioni dei consumatori di e-cigarette World Vapers Alliance (Wva), presentata questa settimana a Bruxelles. Si intitola “Perceptions on Tobacco Harm Reduction and Nicotine in France and Germany” ed è basata su 30 interviste a medici di base e su un’indagine quantitativa su 862 fumatori francesi e tedeschi. Obiettivo: valutare l’impatto delle percezioni errate sullo svapo tra medici generici, fumatori e responsabili politici sulla riduzione del danno in Europa. I risultati sono sconfortanti. Il 33% dei fumatori francesi e il 43% di quelli tedeschi crede che la sigaretta elettronica sia dannosa come quella di tabacco o addirittura di più. Il 69% dei fumatori in Francia e il 74% in Germania ritiene erroneamente che la nicotina causi il cancro. Solo tre medici tedeschi su quindici affermano di conoscere il termine “riduzione del danno” e forse è anche per questo che nei due Paesi la maggioranza dei tabagisti (69% in Francia, 74% in Germania) è convinto che le politiche antifumo non tengano conto di quanto sia difficile smettere di fumare. Approfondimenti e dichiarazioni degli esperti nell’articolo di Sigmagazine.

Farsalinos: “La sigaretta elettronica deve entrare in ogni programma di lotta al fumo”

Francia – Sondaggio Sovape: otto su dieci non sanno che svapare è meno rischioso che fumare
E a conferma dei numeri riportati dall’indagine di Info Sapiens arriva dalla Francia anche il quarto sondaggio annuale commissionato al gruppo Bva dall’associazione francese dei consumatori di e-cigarette Sovape. Secondo questa indagine, otto francesi su dieci non sanno che svapare è meno rischioso di fumare e quasi sei su dieci sono convinti che la sigaretta elettronica non riduca il rischio rispetto a quella a tabacco combusto. Inoltre, sempre otto francesi su dieci credono erroneamente che la nicotina sia una sostanza cancerogena. Il sondaggio segnala soprattutto che la tendenza di questa consapevolezza è drammaticamente peggiorata negli ultimi anni, paradossalmente in concomitanza con l’approfondimento degli studi scientifici che presentano al contrario risultati sempre più incoraggianti sul confronto tra sigarette elettroniche e tradizionali per quanto riguarda la salute. Il divieto di pubblicizzare o promuovere il vaping lascia campo aperto all’informazione sensazionalistica e anti-scientifica che si diffonde soprattutto attraverso la poco informata stampa generalista, denuncia Sovape.

L’80% dei francesi non sa che la sigaretta elettronica riduce i rischi del fumo

Usa/Nuova Zelanda/Gran Bretagna – Studio: il riscatto degli utilizzatori duali, anche la fase intermedia porta benefici
Il nuovo fronte delle ricerche scientifiche porta buone notizie anche per i cosiddetti utilizzatori duali, coloro che nel passaggio alla sigaretta elettronica non hanno ancora del tutto abbandonato quella tradizionale. Una fase transitoria piuttosto comune, soprattutto fra i fumatori incalliti, che finora era stata vista con preoccupazione da molti studiosi del vaping. A far compiere un passo in avanti a questo tipo di ricerca arriva una nuova revisione di studi condotta da ricercatori delle Università di Oxford e di Londra (Queen Mary University) in Inghilterra, di Auckland in Nuova Zelanda e della Harvard Medical School negli Usa. Si intitola “Biomarkers of potential harm in people switching from smoking tobacco to exclusive e-cigarette use, dual use, or abstinence: Secondary analysis of Cochrane systematic review of trials of e-cigarettes for smoking cessation” ed è stata pubblicata sulla rivista Addiction. Il coordinamento del gruppo ha anche una firma autorevole, quella di Jamie Hartmann-Boyce, una delle curatrici della revisione sistematica Cochrane sulla sigaretta elettronica. Il confronto fra svapatori esclusivi e utilizzatori duali ha evidenziato le differenze già note a favore dei primi in termini di danni alla salute ma la revisione ha dimostrato che anche gli utilizzatori duali ottengono una riduzione del danno rispetto ai fumatori. I dettagli nell’approfondimento di Sigmagazine.

Revisione di studi: danni del fumo ridotti anche negli utilizzatori duali

Sudafrica – Verso il divieto di aromi nelle sigarette elettroniche
Anche il Sudafrica si avvia verso il divieto di liquidi con aromi diversi dal tabacco nelle sigarette elettroniche, seguendo le politiche proibizioniste che dagli Stati Uniti si stanno diffondendo in tutto il mondo e disattendendo i suggerimenti dei fautori della riduzione del danno che ne evidenziano l’utilità per i fumatori che provano a smettere. Così il pParlamento si appresta a votare una legge che parifica le sigarette elettroniche alle sigarette a combustione e tra le misure dovrebbe rientrare anche quella del pacchetto neutro. La Vapor Products Association of South Africa (Vpasa), la locale associazione di categoria, ha lanciato un allarme denunciando l’intenzione governativa di penalizzare volutamente la sigaretta elettronica. Le proposte sul tavolo non sono basate su prove scientifiche o empiriche – scrive Vpasa in una nota – lo svapo richiede una serie separata di linee guida: i legislatori farebbero meglio a orientarsi sull’esperienza delle organizzazioni scientifiche, sanitarie e politiche britanniche.

Anche il Sudafrica pensa di vietare gli aromi nelle sigarette elettroniche

Malesia – Via la nicotina dalla lista dei veleni, ma all’orizzonte spunta il divieto di e-cig per i nati dopo il 2007
Dopo anni di politiche proibizioniste sul vaping più vicine alle strategie addottate nel continente asiatico, la Malesia introduce una misura di liberalizzazione del mercato dei prodotti a rischio ridotto che la avvicina più agli schemi europei. Il Ministero della salute ha infatti rimosso la nicotina dai prodotti classificati come “veleni del gruppo C” che si possono vendere soltanto in farmacia previa ricetta medica. La riforma rientra nel più ampio disegno di regolamentazione anche delle sigarette elettroniche e dei liquidi da inalazione. Un passo in avanti nella consapevolezza – secondo le parole dello stesso ministro – di venire incontro ai bisogni dei fumatori che intendono smettere con le sigarette tradizionali e che devono affrontare periodi di dura astinenza. Ma a un passo in avanti rischia di affiancarsene uno indietro, come scrive Sigmagazine, raccontando il lavoro dei legislatori sul Control of Tobacco Product and Smoking Bill 2022, che potrebbe vietare la vendita anche delle sigarette elettroniche a chiunque sia nato dopo il 2007.

Il tiepido abbraccio della Malesia alla riduzione del danno da fumo

Ue – Dibattito a Bruxelles: una legislazione moderna non può prescindere dalla riduzione del danno da fumo
Una legislazione basata sull’astinenza è un errore e l’Ue dovrebbe basarsi sulle evidenze scientifiche e sulla riduzione del danno. È l’opinione di Jindřich Vobořil, coordinatore nazionale per le droghe del governo della Repubblica Ceca (che dal 1° luglio ricopre il semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione europea) in un incontro organizzato a Bruxelles dallo svedese Environment and Public Health Institute. Vobořil, psicologo ed esperto di dipendenze, ha spiegato che nel suo campo i programmi che funzionano sono quelli che prevedono una sostituzione, non importa se fornita dal medico o dal mercato, come nel caso dei prodotti alternativi al fumo. I divieti invece provocano comportamenti ancora più rischiosi. “Se proprio dobbiamo avere una legislazione europea – ha concluso Vobořil – questa deve promuovere tutte le alternative al fumo (e-cigarette, snus, bustine di nicotina, riscaldatori) come principale modo per aiutare i fumatori”. Posizioni condivise anche dagli altri intervenuti al dibattito (tra cui l’italiano Pietro Fiocchi) e una cui sintesi è rintracciabile nel link a Sigmagazine.

“La Tpd 3 deve tenere conto della riduzione del danno da fumo”

Usa – Il voto e la campagna dei vaper nelle elezioni di Midterm, un esempio di partecipazione per l’Europa
Si avvicinano le elezioni di Midterm negli Stati Uniti (si vota l’8 novembre per rinnovare la Camera dei rappresentanti e un terzo del Senato) e i vaper sono già in campo al motto “We Vape, We Vote”. È anche il nome della campagna itinerante su un autobus blu organizzata da varie associazioni del vaping che punta a mostrare ai candidati degli schieramenti in competizione il peso e la forza elettorale degli svapatori. Negli Usa questa consapevolezza esiste da tempo ed è stata misurata da indagini e analisi di molti think tank. A confermarla un recente sondaggio della fondazione Americans for Tax Reform, che è anche co-sponsor della campagna, secondo il quale i vaper sono molto attivi politicamente, inclini a scegliere un candidato contrario a un aumento delle tasse o al divieto sugli aromi per le sigarette elettroniche e addirittura l’83% darà il suo voto solo sulla base delle posizioni sull’e-cigarette. Sono 20 milioni di voti in ballo, capaci in molti casi di fare la differenza data la forte polarizzazione politica negli Usa che porta molti candidati a essere eletti in tanti collegi per una manciata di voti. L’iniziativa “We Vape We Vote ‘22 Tour” toccherà dodici città in altrettanti Stati, dove si organizzeranno, fra l’altro, manifestazioni nei negozi, registrazioni per il voto (necessarie negli Usa per partecipare alle elezioni) e discussioni con i legislatori. La partenza era avvenuta lo scorso 8 ottobre da Prescott Valley, in Arizona.

We Vape We Vote, in Usa il tour per difendere la sigaretta elettronica

 

Articoli correlati