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Usa – La sigaretta elettronica fa crollare il tasso dei giovani fumatori a livelli record
Uno straordinario calo di fumatori tra i giovani americani di età compresa fra i 18 e i 24 anni. Grazie alla sigaretta elettronica, che non sarà completamente innocua, ma come dimostrano le ricerche scientifiche degli ultimi anni, è molto meno dannosa – fino al 95% – di quella tradizionale. Il dato, che dovrebbe ribaltare la narrativa che accompagna il dibattito sul vaping fra i giovani, arriva dal National Health Interview Survey 2022 dei Centers for disease control (Cdc). Già ad aprile, gli stessi Cdc avevano anticipato una relazione preliminare basata su stime selezionate dell’indagine, un tasso dei fumatori adulti al minimo storico, che andava di pari passo ad un aumento dell’uso della sigaretta elettronica. Ora i ricercatori hanno messo mano ai numeri che riguardano la fascia di età più giovane. E le cifre dicono tutto: i giovani fumatori erano il 16,6% nel 2014, tasso quasi identico alla media americana, e sono diventati solo il 4,8% nel 2022. Dichiarazioni, reazioni e dibattito su questi dati nell’approfondimento di Sigmagazine.
Usa: con la sigaretta elettronica scompare il fumo fra i giovani adulti
Germania – Verso il divieto di fumo e svapo in auto in presenza di minori e donne incinte
Il Ministro della salute Karl Lauterbach (Spd) sta lavorando a una norma per vietare il fumo nei veicoli in cui sono presenti minori o donne incinte. Lo riferisce la testata Redaktionsnetzwerk Deutschland, aggiungendo che la regola sarà inserita nel disegno di legge che prevede la legalizzazione della cannabis, nel quale è previsto un emendamento alla legge sulla protezione dei non fumatori. Il divieto, oltre alle sigarette di tabacco, si estenderà anche alle sigarette elettroniche, ai prodotti del tabacco riscaldati e alla cannabis, trascurando il fatto che diversi studi scientifici abbiano dimostrato l’inesistenza del problema del fumo passivo per le sigarette elettroniche.
Gran Bretagna – Il paese del premier pro vaping
Che il regno Unito sia da tempo all’avanguardia nelle politiche di riduzione del danno è un fatto premiato da continui cali della quota di fumatori. Merito della politica tradizionalmente pragmatica dei suoi governi, capaci di leggere i numeri della scienza e non quelli di strampalate teorie sensazionalistiche. A confermare la posizione britannica sul vaping in materia sanitaria è intervenuto in settimana direttamente primo ministro Rishi Sunak. Parlando nel corso di una seduta della Liason Committe del Parlamento, Sunak ha ribadito che riuscire a far passare i fumatori adulti alla sigaretta elettronica, prima che si presentino problemi più grandi, comporta chiari vantaggi dal punto di vista sanitario. Il premier ha citato il programma lanciato lo scorso aprile, Switch to stop, che fornirà un milione di sigarette elettroniche ad altrettanti fumatori, aggiungendo che potrà essere replicato. Attenzione ha invece promesso nei confronti delle e-cig monouso, che stanno suscitando fondate preoccupazioni per la diffusione fra i minori.
Rishi Sunak: “La sigaretta elettronica è uno strumento di prevenzione”
Svezia – Agenzia della sanità pubblica chiede restrizioni per e-cig e snus
L’Agenzia per la sanità pubblica Folkhälsomyndigheten ha chiesto una regolamentazione più rigorosa dei prodotti a base di nicotina come lo snus e le sigarette elettroniche. Una richiesta sorprendente se si pensa che la Svezia registra numeri molto incoraggianti riguardo alla cessazione del fumo soprattutto grazie alle sue politiche liberali in tema di alternative alla nicotina meno dannose. Peculiarità anche di altri paesi scandinavi è la diffusione dello snus, che proprio le autorità politiche svedesi difendono strenuamente dai tentativi di regolamentazione che giungono ora dall’Oms, ora dall’Ue. La Svezia ha chiuso il 2022 con un tasso giornaliero di fumatori di appena il 5,6% – il più basso dell’Unione Europea – e si prevede che quest’anno scenderà al di sotto di un tasso di prevalenza del fumo del 5%. Un traguardo che verrebbe raggiunto con 17 anni di anticipo rispetto all’obiettivo fissato da Bruxelles. Inevitabili le proteste delle associazioni del vaping. Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliance (Wva), ha dichiarato: “È una tragedia per la salute pubblica quando la principale agenzia sanitaria di un paese non riconosce il potenziale di riduzione dei danni dello snus e dello svapo”.
Svezia, fumo in caduta libera grazie allo snus e alla sigaretta elettronica
Gran Bretagna – Da Londra invece appello all’utilizzo del vaping per diventare dal 2030 città senza fumo
Diversa rispetto a Stoccolma è invece l’aria che si respira dalle parti dell’Office for Health Improvement and Disparities (ex Public Health England), dove Kevin Fenton, direttore regionale per la capitale inglese, commenta un nuovo paper pubblicato dalla London Tobacco Alliance elogiando il ruolo del vaping nella lotta al fumo. “Come strumento per aiutare i fumatori a smettere, le sigarette elettroniche giocano un ruolo importante per raggiungere l’obiettivo di rendere Londra una città senza fumo entro il 2030”, ha detto Fenton, illustrando il documento che si intitola “The use of nicotine vapes as a smoking cessation aid for adults”. La London Tobacco Alliance è stata creata alla fine dello scorso anno come partnership fra autorità locali, funzionari di salute pubblica, operatori ed esperti del settore sanitario, volontari, consulenti e politici con lo scopo di raggiungere il traguardo di sconfiggere il fumo fra i londinesi entro il 2030. Un obiettivo che diventa più concreto con l’aiuto delle sigarette elettroniche nelle strategie anti-fumo – sostiene l’organizzazione inglese. Importante è offrire informazioni e formazione agli operatori sanitari e a chi si occupa di smoking cessation, in modo che siano sempre aggiornati con le più recenti evidenze scientifiche.
Londra senza fumo entro il 2030 grazie alla sigaretta elettronica
Usa – Le monouso illegali dalla Cina inondano il mercato di consumo
Il mercato statunitense è invaso dalle sigarette elettroniche illegali. Il numero di modelli disponibili è triplicato dal 2020 e ciò è dovuto quasi esclusivamente alle sigarette elettroniche usa e getta non autorizzate provenienti dalla Cina. Lo riporta l’agenzia di stampa statunitense Associated Press (Ap). L’esplosione è nei numeri: fino a tre anni fa si contavano 365 modelli diversi, ora ce ne sono 5800, scrive l’agenzia, e la cosa bizzarra è che le vendite di prodotti usa e getta non autorizzati sono persino registrate ufficialmente.
Olanda – La storia infinita del divieto di aromi, una nuova proroga rimanda tutto al prossimo anno
Una storia infinita per il divieto degli aromi nelle sigarette elettroniche proposta la prima volta ormai tre anni fa dall’allora ministro della salute Paul Blokhuis. L’ennesimo rinvio (questa volta dal prossimo 1° ottobre al primo giorno del 2024) ha una motivazione decisamente stravagante. Oltre al divieto generale sugli aromi, la legge olandese permetteva la possibilità di utilizzare solo sedici ingredienti per produrre liquidi per sigarette elettroniche. Ebbene, una analisi del Rivm, l’istituto per la salute pubblica, ha rilevato che queste norme così stringenti avrebbero di fatto tolto dal mercato quasi tutti i prodotti esistenti, compresi quelli al gusto di tabacco. Cosa che il governo non vuole, ritenendo che le sigarette elettroniche al gusto di tabacco siano utili ai fumatori che vogliano smettere e non attraggano così tanto i minori. Sigmagazine racconta ulteriori particolari e fa la lunga cronistoria di un divieto che non riesce a entrare in vigore.
Sigarette elettroniche, nuovo rinvio per il divieto aromi olandese
Turchia – Rischio di incendi, il governatore di Istanbul vieta il fumo di narghilè in parchi, foreste e spiagge
La città di Istanbul ha vietato il fumo di narghilè nei luoghi pubblici al fine di mitigare i rischi di incendi boschivi e altri potenziali pericoli. Lo riporta Xinhua News, la maggiore agenzia di stampa cinese. “Fumare narghilè sarà severamente vietato in varie località, comprese spiagge, foreste, aree ricreative e parchi di tutta Istanbul”, ha scritto il governatore Davut Gul su Twitter. “Tuttavia, è importante notare che le sale shisha autorizzate che operano al di fuori di queste aree designate non sono interessate da questo divieto”, ha aggiunto il governatore.