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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 9 al 15 luglio

Secondo uno studio il vaping potrebbe aiutare a smettere i fumatori norvegesi. Intanto Ucraina e Ghana inaspriscono le norme sulle e-cig, mentre un rapporto dell'American Consumer Institute afferma grazie alla sigaretta elettronica il fumo sta scomparendo fra i giovani.

NorvegiaStudio: nel paese dello snus i fumatori rimasti preferiscono l’e-cig per dire addio al tabacco
Le terapie con la sigaretta elettronica sono quelle preferite dai fumatori per abbandonare il tabacco, rispetto a quelle sostitutive a base di nicotina e allo stesso tabacco orale. È l’ennesima conferma per la maggiore efficacia del vaping nel contrasto al fumo, ma questa volta ha una valenza particolare perché arriva dallo studio di ricercatori che lavorano in un paese in cui il consumo di sigarette tradizionali è ridotto al minimo grazie soprattutto allo snus, i sacchetti di tabacco consumato per via orale e senza combustione molto diffusi in tutta la Scandinavia. La ricerca porta la firma di Karl Erik Lund e Tord Finne Vedøy, entrambi del Dipartimento alcool, tabacco e droghe dell’Istituto norvegese di salute pubblica di Oslo e si intitola “How do smokers in a snus-prevalent society consider e-cigarettes, snus and NRT as relevant replacements for cigarettes in the event they should stop smoking?”. Si propone dunque esplicitamente di tastare il polso dei fumatori di un paese dove lo snus è diffusissimo e ha già ridotto la quota dei fumatori. Sulla metodologia dello studio rimandiamo al link all’approfondimento di Sigmagazine. Utile qui riportare il sunto del risultato, così come è stato espresso dai due autori stessi: “In un clima favorevole allo snus, in cui i fumatori hanno tradizionalmente utilizzato lo snus come alternativa alle sigarette, la probabilità di utilizzare le sigarette elettroniche in caso di cessazione del fumo risultava più alta rispetto sia allo snus che alle Nrt”. E aggiungono: “In un paese in cui (…) la disponibilità di snus ha ridotto al minimo il fumo, i restanti fumatori sembrano preferire le sigarette elettroniche allo snus, nel caso dovessero smettere fumare”.

Sigaretta elettronica utile per debellare il fumo anche dove prevale lo snus

UcrainaAl via il divieto di aromi e pubblicità per le sigarette elettroniche
È entrato in vigore il divieto di produrre e vendere sigarette elettroniche e liquidi con aromatizzazioni diverse dal tabacco. La norma, che ricalca le indicazioni dell’Organizzazione mondiale di sanità, era stata approvata dal Parlamento di Kiev due estati fa, ma la sua operatività parte solo adesso. Il divieto si estende conseguentemente anche alla pubblicità. Nello specifico la legge vieta “la pubblicità, la promozione delle vendite e la sponsorizzazione di sigarette elettroniche, liquidi in esse utilizzati e dispositivi per il consumo di prodotti del tabacco senza bruciarli (compresi Iqos e dispositivi glo)”. Il divieto riguarda tutti i tipi di media, inclusi internet, le piattaforme social, i trasporti e gli eventi pubblici. Le sanzioni previste variano da 810 euro per la prima violazione a 1.350 per quelle successive.

Ucraina, in vigore il divieto di aromi e pubblicità per sigarette elettroniche

 

UsaRapporto Aci, la sigaretta elettronica allontana i giovani dal fumo
Un rapporto pubblicato del think tank americano The American Consumer Institute (Aci) affronta un tema spesso minimizzato nel dibattito pubblico quando si parla di giovani e vaping: e cioè il fatto che la sigaretta elettronica ha allontanato molti giovani dal rischio del fumo. Questi, in assenza dell’alternativa meno dannosa rappresentata dall’e-cig, sarebbero molto probabilmente diventati dei fumatori, come dimostrano i tassi di fumo in discesa anche tra i giovani in tutti i paesi industralizzati in correlazione con l’aumento del fenomeno del vaping. Il paper si intitola “Tobacco Harm Reduction and the Teen Epidemic: Health Impacts from Vaping” e porta le firme di Steve Pociask e Justin Leventhal. La preoccupazione per l’uso giovanile, spiega il rapporto, nasce principalmente dalla teoria che il vaping sia una porta d’ingresso per il consumo di tabacco combusto, mentre è vero esattamente il contrario e la prova è proprio nella diminuzione del tasso dei giovani fumatori in perfetta correlazione con l’aumento del tasso degli svapatori. La conclusione del rapporto è che le restrizioni che oggi vanno tanto di moda fra i legislatori finiscono per incoraggiare scelte pericolose tanto fra i consumatori adulti che fra i giovani, spingendoli verso il fumo e aumentando i rischi per la salute.

La sigaretta elettronica allontana dal fumo anche i più giovani

Gran BretagnaRapporto di Public Health Wales: la Brexit ha favorito il contrabbando
L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea ha aumentato il rischio di commercio illegale di tabacco. È quanto rivela un nuovo rapporto di Public Health Wales (Phw). La Brexit ha ridotto l’accesso del Regno Unito ai database dell’Unione europea per l’identificazione di criminali e attività illecite in tutta Europa, riducendo potenzialmente la sua capacità di rilevare e prevenire il commercio illecito. E se è vero che l’essere al di fuori dell’Ue ha consentito al Regno Unito di implementare ulteriori controlli alle sue frontiere, questo vantaggio potrebbe essere minato dai porti franchi proposti dal governo in Galles. Dotate di meno controlli e regolamenti, queste strutture sono progettate per incrementare il commercio internazionale ma possono anche essere sfruttate dai criminali, evidenzia ancora il rapporto di di Public Health Wales.

GhanaLa Food and drugs authority impone la ricetta medica per la sigaretta elettronica
La Food and drugs authority (Fda) ghanese ha annunciato l’inasprimento delle norme che regolamentano sigarette elettroniche e altri prodotti a rischio ridotto. L’obiettivo dichiarato è di contrastare l’uso ricreativo da parte del pubblico di tali strumenti, si legge in una nota dell’agenzia, e si specifica che tali prodotti possono essere registrati solo come medicinale soggetto a prescrizione per terapia della cessazione del fumo. A produttori, importatori, grossisti e rivenditori è stato inviato un avviso contenente l’ordine di rimuovere immediatamente tutte le pubblicità sui social media, cartelloni pubblicitari e insegne al neon e di astenersi dall’importazione dei prodotti. Tutto questo, però, sulla base di una confusione che l’articolo di Sigmagazine spiega con chiarezza: l’agenzia ha attribuito alla nicotina gran parte dei danni alla salute causati dai prodotti della combustione delle sigarette tradizionali e che le e-cigarette, invece, riducono.

Sigaretta elettronica solo con ricetta medica in Ghana

GermaniaParlamento approva il divieto degli aromi per i prodotti del tabacco riscaldato
Il Bundesrat (la Camera dei Länder che rappresenta le regioni tedesche) ha approvato un terzo emendamento alla legge sui prodotti del tabacco, per vietare i prodotti del tabacco riscaldato aromatizzati. L’emendamento, approvato nell’ultima seduta prima della pausa estiva, include “l’allineamento delle norme Ue che vietano gli aromi e gli aromi distintivi nei prodotti a base di tabacco riscaldato”, è riportato nel sito web del Bundesrat.

RomaniaNuovo aumento delle accise sul tabacco dopo pochi mesi, i produttori ammoniscono su rischio contrabbando
Il Ministero delle finanze rumeno prevede di aumentare ulteriormente le accise sui prodotti del tabacco e della nicotina nel corso di quest’anno, in aggiunta all’aumento che era già stato approvato nei mesi scorsi. Lo riporta il quotidiano Romania Insider. Preoccupate le reazioni dei produttori di tabacco, i quali avvertono il governo che un nuovo aumento delle tasse rischia di provocare un’impennata del contrabbando, particolarmente facilitato dal fatto che nelle nazioni confinanti i prezzi delle sigarette sono di gran lunga inferiori. E, di conseguenza, da un lato un abbassamento dei livelli di sicurezza e igiene dei prodotti, dall’altro una contrazione delle entrate fiscali: esattamente il contrario degli obiettivi del governo. Le accise erano state precedentemente aumentate nell’aprile scorso. I prezzi delle sigarette in Romania sono i più alti dell’Unione europea in relazione al potere d’acquisto dei cittadini.

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