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Operazione GdF, Niswa & Vida Farm espone la sua versione

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Niswa & Vida Farma S.a.s. di Michele De Simone al fine di chiarire e di esporre la propria versione dei fatti in merito al sequestro di nicotina operato dalla Guardia di Finanza presso gli stabilimenti di Melito di Napoli nell'ambito dell'operazione "Nicocina". "Ci teniamo a precisare innanzitutto che il sequestro, al quale la stampa locale e nazionale ha dato enorme risalto, riguarda unicamente 25 flaconi da un litro di nicotina allo stato liquido. L’autorità giudiziaria ha effettuato un sequestro probatorio e non preventivo, in pratica l’attività dell’azienda non è stata mai interrotta né messa in discussione la liceità della nostra produzione. Il sequestro è finalizzato unicamente a verificare il contenuto dei flaconi, nel caso in cui fosse stato realmente accertato un pericolo per la salute pubblica derivante dalla produzione, l’autorità giudiziaria avrebbe operato un sequestro preventivo dell’intera azienda, inibendoci la possibilità di proseguire la normale attività di produzione. Ci è stato attribuita, in maniera del tutto aprioristica e diffamatoria, dagli organi di stampa l’etichetta di contrabbandieri di nicotina causandoci già ad oggi un enorme danno commerciale e di immagine. Nessun contrabbando è mai stato posto in essere dalla nostra azienda, i servizi giornalistici basati su informazioni errate e parziali hanno raccontato inesattezze e cose lontane dalla realtà. Tutti i prodotti presenti nel nostro opificio sono stati acquistati regolarmente e sono di certa e precisa provenienza. La Guardia di finanza e l’autorità giudiziaria hanno, ovviamente, il diritto di svolgere tutti gli accertamenti che ritengono necessari riguardo la documentazione da noi fornita, tuttavia non è giusto, né deontologicamente corretta, la divulgazione di notizie da parte di organi di stampa di diffusione nazionale senza verificarne la veridicità. Per motivi di sintesi, al fine di non rendere pesante la lettura del comunicato si evita di richiamare la normativa di riferimento e le recenti modifiche legislative come si precisa che nelle sedi opportune ci difenderemo dalle eventuali contestazioni che ci saranno mosse riguardo ad eventuali illeciti, che siamo certi di non aver commesso. Tuttavia è necessario precisare alcune questioni che ci stanno molto a cuore. Si è parlato negli articoli e servizi che ci hanno riguardato di un’evasione dell’imposta di consumo di oltre un milione di euro, senza aver contezza del costo della nicotina e della normativa applicabile. Innanzitutto oggi non ci è stata mossa alcuna contestazione riguardo qualsivoglia evasione fiscale né è stata comminata sanzione nei nostri confronti. La nostra azienda acquista regolarmente nicotina liquida dalla Alchem Europe azienda leader in Europa nel proprio campo. I costi di acquisto della nicotina liquida non sono assolutamente vicini a quelli inventati di sana pianta dai servizi giornalistici. Le varie testate hanno asserito che avremmo acquistato il prodotto dalla Cina a 50-60 euro al kg anziché 600 euro. In realtà il costo reale praticato sul mercato è di circa 250 euro al kg, prezzo a cui abbiamo usualmente acquistato il prodotto. Pertanto, da parte nostra non è neanche configurabile l’evasione fiscale della portata descritta dalla stampa. Nel servizio andato in onda nel TG3 regionale, si è, in modo assolutamente diffamatorio nei nostri confronti, ma anche nei confronti dei punti vendita che acquistano presso la nostra azienda parlato di vendita del prodotto sul mercato parallelo. Questa affermazione ci ha lasciato del tutto basiti, essendo la cessione a terzi rivenditori di nostri prodotti sempre fatturata e rispettosa della normativa di settore. Tale informazione falsa, già con la sola diffusione ci sta recando un danno economico rilevante ed auspichiamo che gli organi di stampa responsabili di tale azioni rettifichino prontamente quanto asserito. Ultima precisazione, forse la più importante in quanto ne va della serietà e dell’immagine dell’azienda, non vi erano lavoratori al nero all’interno della ditta. È inopinatamente stata diffusa la notizia che vi fossero all’interno dell’azienda 26 lavoratori, nessuno dei quali regolarmente inquadrati. Ciò è assolutamente falso, tutto il personale all’interno dell’azienda è regolarmente assunto con contratto di lavoro, non è nostro costume tenere lavoratori in nero. Riteniamo oltremodo scorretto mettere alla gogna pubblica con notizie false, incomplete e non verificate una società seria che è al momento semplicemente sottoposta ad un controllo da parte dell’autorità giudiziaria. L’unico elemento reale e concreto in questa vicenda è stata la nostra massima e completa disponibilità nel fornire alla Guardia di Finanza tutta la documentazione richiesta ed il fatto che il materiale sequestrato (limitato a 25 fiale di nicotina liquida) è stato ritirato solo per accertamenti e, da quanto abbiamo riscontrato, nessun profilo di tossicità è stato rilevato dalle analisi effettuate a cura dell’organo accertatore. Confidando in una pronta e puntuale rettifica da parte degli organi di stampa che hanno diffuso la notizia, poniamo cordiali saluti". Pur comprendendo lo stato d'animo dei titolari di Niswa & Vida Farma S.a.s. di Michele De Simone, permetteteci di chiarire alcuni aspetti. Quanto riportato nell'articolo da noi pubblicato è esattamente quanto diffuso dalla Guardia di Finanza attraverso il proprio ufficio stampa con la descrizione dell'operazione effettuata. Non appaiono nomi, nè di aziende nè di persone, nonostante venga detto che due individui sono stati segnalati all'Autorità giudiziaria. Sempre a cura della Guardia di Finanza è stato diffuso un video che mostra l'interno dei magazzini e i macchinari in funzione utilizzati per l'imbottigliamento e l'etichettatura dei liquidi. Abbiamo scelto di non diffonderlo proprio per non dare evidenza a un marchio che nel settore è ben riconoscibile: sarebbe stato ipocrita pubblicare un comunicato che garantisce l'anonimato e poi diffondere un video esplicito, seppur girato dalle stesse Fiamme Gialle. Le forze dell'ordine sono una fonte d'informazione primaria, dunque, da parte nostra, non riteniamo di dover fare alcuna rettifica, che andrebbe semmai richiesta all'Ufficio stampa della G.d.F. Abbiamo dato seguito al nostro dovere di cronaca. Così come stiamo facendo dando evidenza al comunicato inoltratoci dall'azienda coinvolta. Auspichiamo che si faccia chiarezza quanto prima sulla vicenda e che Niswa & Vida Farma S.a.s. di Michele De Simone possa dimostrare l'inconsistenza delle accuse. St. Ca.

Evasione e contrabbando: GdF sequestra liquidi e nicotina in acqua

Comunicato stampa della Guardia di Finanza di Napoli, Nucleo di Polizia econonomico finanziaria "All’esito di una complessa attività investigativa eseguita nel settore del mercato delle “sigarette elettroniche” e dei “liquidi da svapo”, i finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno fermato un rilevante traffico illecito di nicotina liquida “di contrabbando” proveniente da non meglio identificati laboratori cinesi. L’imposta di consumo sottratta all’Erario sarebbe di oltre 1 milione di euro. Il settore è quello delle “e-cig” (le sigarette elettroniche), sottoposto in Italia a una rigorosa normativa fiscale riguardante i cosiddetti “prodotti da inalazione senza combustione”, commercializzati nella classica confezione da 10 ml contenente sostanze liquide e nicotina, “svapata” tramite dispositivi elettronici. Per ogni ml di prodotto, in diverse concentrazioni, l’imposta sulla produzione e sui consumi da versare all’erario è pari a 0,3976 euro. Ed è proprio la nicotina, principio attivo indispensabile a rendere lo svapo simile alla sigaretta tradizionale, a essere di difficile reperimento sul mercato e di elevato valore di acquisto. Il suo prezzo si aggira normalmente attorno a circa 500/600 euro al litro. L’attività investigativa, rivolta a contrastare le più rilevanti ed innovative forme di evasione, grazie ad una capillare attività di intelligence e di controllo economico del territorio, ha permesso alle Fiamme Gialle partenopee di scoprire un ingegnoso e fraudolento meccanismo di acquisto della nicotina liquida pura e di rivendita del prodotto finito che - partendo da due opifici di Melito di Napoli, di cui uno “occulto” e addirittura sprovvisto della licenza doganale prevista per la lavorazione dei prodotti liquidi da svapo con ben 26 lavoratori completamente “in nero” - era destinato a tutto il mercato europeo. Al fine di aggirare i controlli doganali, la sostanza potenzialmente tossica - in totale circa 36 litri utili a produrre almeno 200.000 boccette di prodotto - veniva acquistata dalla Cina a circa 50/60 euro al litro con falsa documentazione riportante l’indicazione di prodotti diversi (generici “olii essenziali”) dalla materia prima in questione.  La nicotina in “contrabbando”, oltre ad essere utilizzata per produrre i comuni liquidi direttamente svapabili, veniva elusivamente impiegata per produrre un nuovo composto chimico contenente acqua e nicotina, denominato “Nico H2O”, con diverse concentrazioni. Il prodotto era così proposto ai consumatori unitamente a ulteriori flaconcini contenenti sostanze (glicole propilenico, glicerolo vegetale e aromi) da miscelare a cura dell’utente seguendo un foglietto di istruzioni in tutto e per tutto simile al bugiardino dei medicinali. Tra le precauzioni da adottare era indicata quella di utilizzare guanti in lattice – data la pericolosità della nicotina per la salute umana - per evitare di venire in contatto con tale sostanza. Al termine delle attività sono stati segnalati all’A.G. due soggetti per reati riguardanti sia il Testo Unico Accise che il Testo Unico sulle Leggi Doganali e sequestrati oltre 1250 litri di prodotto per svapo contenuti in circa 87.000 flaconi, pronti ad essere immessi in consumo in un vero e proprio fiorente mercato parallelo “in nero” ed in totale evasione d’imposta. L’attività di servizio svolta dalla Guardia di Finanza di Napoli testimonia l’incessante impegno del Corpo a tutela della legalità e della salute pubblica, unitamente alla salvaguardia del bilancio dello Stato attraverso la lotta all’evasione fiscale".

OFFRO LAVORO – Negozio sigarette elettroniche di Opera (Mi) cerca commesso/a

Il punto vendita specializzato in sigarette elettroniche VaperStreet di via Cadorna 41 a Opera (Milano) cerca un/a commesso/a da inserire nel proprio organico. I requisiti richiesti sono: •conoscenza dei prodotti del vaping sia di base che avanzati; •predisposizione al contatto con il pubblico e alla vendita. Il contratto e l'orario settimanale di lavoro è a tempo pieno. Chiunque sia interessato e ritenga di avere conoscenze e doti personali richieste può contattare direttamente il punto vendita oppure mandare una mail all'indirizzo: smokies.milanovolvinio@gmail.com.

Eim: grazie Salvini, ma ora serve un’imposta sostenibile

L'associazione Eim scrive una lettera aperta al ministro Salvini, che è riuscito a rappresentare con successo le istanze dell'industria del vaping e a farle inserire nel decreto fiscale. "La possibile chiusura del contenzioso fiscale attuabile oggi nelle more del Decreto Fiscale - scrivono i rappresentanti dell'associazione - ci permette di guardare al futuro  garantendo alle nostre aziende e  famiglie, ai nostri dipendenti ed alla filiera che trova nelle aziende produttrici  italiane il primo gradino, la sopravvivenza". Ma, sottolineano, si tratta di un primo step: ora bisogna andare avanti, definendo una imposizione fiscale sostenibile e "un sistema di regole condivise con tutte le parti sociali, pertinente alla realtà non solo produttiva e di mercato, ma anche di tutela della salute e della libertà di scelta dei consumatori". Ecco il testo integrale della lettera di Eim: "Egr. On Matteo Salvini Grazie! Può sembrare semplice e forse lo è anche, ma abbiamo il piacere di poterlo fare consci che la sua attività di governo sia stata essenziale e determinante per la soluzione di un problema grave che ha posto le nostre aziende e conseguentemente il settore della "sigaretta elettronica" in grave rischio. Da quando iniziò la campagna elettorale, quando ancora l’incertezza dell’esito elettorale era grande ci siamo sentiti che riporre fiducia in Lei fosse la scelta migliore. Nel nostro piccolo abbiamo creato e sostenuto con la campagna #iovapoiovoto la sensibilizzazione alle problematiche di un settore che ha vissuto anni difficili vittima di disinformazione, interessi diversi e normative inappropriate. La possibile chiusura del contenzioso fiscale attuabile oggi nelle more del Decreto Fiscale ci permette di guardare al futuro  garantendo alle nostre aziende e  famiglie, ai nostri dipendenti ed alla filiera che trova nelle aziende produttrici  italiane il primo gradino, la sopravvivenza. Sarà certo un sacrificio dovere far fronte agli adempimenti previsti dal versamento di imposte mai incassate ma comprendiamo che questa sia stata l’unica soluzione praticabile. Per questo la ringraziamo e ci auguriamo che  l’azione di governo possa procedere con la definizione di un’imposizione fiscale sostenibile e di sviluppo per la “sigaretta elettronica”. Auspichiamo che  un sistema di regole condivise con tutte le parti sociali, pertinente alla realtà non solo produttiva e di mercato, ma anche di tutela della salute e della libertà di scelta dei consumatori, diventi presto una realtà concreta. Grazie dunque e buon lavoro."

Consumatori sigarette elettroniche si appellano a Salvini: "Via tassa e fuori da Aams"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che l'associazione dei consumatori, Anpvu, ha recapitato al vicepremier Matteo Salvini in seguito all'approvazione del Decreto legge fiscale. "On.le Salvini, accogliamo con piacere e riconoscenza verso il Governo, questo provvedimento che per la prima volta, dopo 5 anni, ci manifesta la volontà di intervenire in favore del settore delle sigarette elettroniche. Constatiamo, tuttavia, che le iniziative volte alla salvaguardia del settore svapo non riguardano i consumatori, che tengono in piedi tutto il comparto e sono i più danneggiati in termini di salute da un’imposta che permane. I circa 1,3mln consumatori (Fonte Ministero della Sanità) non si accontenteranno di vedere che aziende e produttori hanno ricevuto agevolazioni economiche. Pretendono giusta informazione, la possibilità di accedere con semplicità e senza sforzi economici ad uno strumento per la riduzione del danno, si guardano intorno e vedono nel modello inglese la coscienza politica che vorrebbero permeasse ogni parlamentare italiano. Non possiamo credere che si stiano riproponendo atteggiamenti noti e sempre biasimati, da Lei in primis, tipici del passato. Attendiamo una svolta, un segnale che renda incontrovertibilmente chiaro che, al primo posto negli interessi delle Istituzioni, ci sia il cittadino. Quella che Lei considera una vittoria per il settore è, a nostro avviso, solo un piccolo passo in avanti, sarebbe una vittoria se l'imposta di consumo sui liquidi da inalazione fosse, come da Lei promesso in più di un'occasione, azzerata ed il famigerato "62-quater", completamente cancellato. Non sono poche migliaia gli svapatori in Italia, ma più di un milione... e non saranno poche migliaia gli ex fumatori che si vorranno liberare da una dipendenza mortale e saranno impossibilitati a farlo se persisterà l’attuale imposta, ci ritroveremo come intrappolati in un circolo vizioso e ben lontani dai nostri vicini europei dove la sigaretta elettronica è materia regolamentata dai Ministeri della Salute perché è di ciò che si tratta, di salute del cittadino che è un Diritto sancito dall’art. 32 della Costituzione. La nostra preoccupazione come consumatori e quindi primi beneficiari di questo straordinario prodotto, è che persistendo l’attuale imposta, un fumatore che voglia smettere, si troverà ancora di fronte a cattiva informazione, impossibilità di reperire liquidi pronti ad un prezzo ragionevole e cecità da parte delle Istituzioni. Questo settore è come un malato terminale a cui, allo stato attuale, si stanno curando solo gli effetti della malattia ma non la malattia stessa che nella fattispecie si chiama imposta di consumo. Pertanto ci auguriamo che l’articolo 7 inserito nel Decreto legge Fiscale sia soltanto il primo passo per portare questo settore al giusto riconoscimento dovuto, promuovendolo, incentivandolo e anche regolamentandolo ma non certo da enti come AAMS che si occupano esclusivamente di aspetti economici e di riscossione trascurando l’aspetto più importante: la Salute".