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Francia, fumatori in calo e aumentano utilizzatori di sigarette elettroniche

Secondo i dati di Santé Publique France, nel 2018 vi sono stati 600 mila fumatori in meno e 500 mila svapatori in più.

Parla di “un calo senza precedenti” il direttore di Santé Publique France, François Bourdillon, commentando i dati del Baromètre annuel resi noti oggi. L’istituto di salute pubblica d’Oltralpe nel 2018 ha contato in Francia 600 mila fumatori in meno rispetto al 2017, che si aggiungono al milione di persone che hanno abbandonato le bionde nel 2017. Quindi più di un milione e mezzo di fumatori in meno in due anni. Merito certamente dell’aggressiva politica antifumo portata avanti dal governo, ma anche delle aperture delle autorità sanitarie nei confronti del vaping.
Parallelamente al calo dei fumatori, infatti, il 2018 ha registrato, infatti, 500 mila svapatori quotidiani in più. E i numeri sono talmente simili da far pensare a un “passaggio” dal tabacco all’ecig per molti fumatori. D’altronde la Francia si è messa con discrezione sulla scia del Regno Unito per quanto riguarda la riduzione del danno da tabacco, dando credito alla sigaretta elettronica come ausilio per combattere il tabagismo.
Lo scorso novembre, infatti, nell’ambito della campagna istituzionale Mois sans Tabac, compariva per la prima volta la sigaretta elettronica fra gli strumenti consigliati per smettere di fumare. “Secondo l’ultimo studio dell’Alto consiglio di salute pubblica – si leggeva sul sito internet dedicato alla campagna – la sigaretta elettronica può costituire un aiuto per la cessazione o la riduzione del consumo di tabacco. Se smettete completamente di fumare, utilizzando una sigaretta elettronica contenente nicotina, riducete i rischi di sviluppare malattie gravi, come il cancro”. Non solo. Durante la campagna Santé Publique France si è avvalsa della collaborazione dell’associazione Sovape che ha gestito un Vape info Service sulle piattaforme social.
È del gennaio di quest’anno, invece, la presa di posizione del Conseil èconomique, social et environmental che, nel suo parere sulle dipendenze da tabacco, chiedeva di “diversificare le risposte, dando lo giusto spazio alla riduzione dei rischi”. E, più avanti nel testo, invitava a “posizionare la sigaretta elettronica con o senza nicotina tra gli altri dispositivi per smettere di fumare: integrarla nel discorso di prevenzione delle dipendenze; formare i professionisti della salute nel supporto che comporta (come qualsiasi dispositivo di riduzione del rischio); escludere le industrie del tabacco”.
Aperture che, a giudicare dai dati resi noti da Bourdillon, stanno dando dei grandi risultati in termini di diminuzione del tasso dei fumatori anche se, è bene sottolineare, nel computo Santé Publique France comprende anche “la riduzione del numero dei giovani che entrano nel tabagismo”. In ogni caso dalla Francia ci arriva un messaggio importante: dove il vaping non viene osteggiato dalle istituzioni, il fumo arretra.

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