Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 2 all’8 maggio

Due importanti studi dagli Usa a favore del vaping e contro tasse e limitazioni, mentre il Regno Unito si prepara a diventare leader mondiale della lotta al fumo. In ambito Ue la Francia emerge come nuovo riferimento della riduzione del danno da fumo.

UsaStudio: grazie al vaping il 10% dei fumatori ha smesso di fumare
Una ricerca cofinanziata dalla Food and drug administration (Fda) ha riconosciuto che la diffusione della sigaretta elettronica con nicotina ha avuto un considerevole impatto nel ridurre i tassi dei fumatori e le morti attribuibili al fumo negli Stati Uniti e che il suo uso salverà circa 400 mila vite entro il 2052. Lo studio, intitolato “US Nicotine Vaping Product SimSmoke Simulation Model: The Effect of Vaping and Tobacco Control Policies on Smoking Prevalence and Smoking-Attributable Deaths”, è stato condotto da un team di ricercatori della University of Michigan e della Yale University School of Public Health, coordinati da David T. Levy del Lombardi Comprehensive Cancer Center presso la Georgetown University di Washington. Finanziato grazie a fondi del National Cancer Institute e dalla Food and Drug Administration, è stato pubblicato su International Journal of Environmental Research and Public Health. Particolarmente interessante la metodologia utilizzata per dedurre l’impatto della sigaretta elettronica sulla prevalenza del fumo, per cui rimandiamo all’approfondimento di Sigmagazine. Qui interessa sottolineare le conclusioni: “l’uso di prodotti per il vaping con nicotina è associato a riduzioni sostanziali della prevalenza del fumo fra i giovani adulti”.

Stati Uniti, la sigaretta elettronica salverà la vita a 400 mila persone

 

Gran BretagnaL’opportunità d’oro di guidare il mondo verso una società smoke-free (grazie all’e-cig)
Si intitola The Golden Opportunity, l’opportunità d’oro, il documento elaborato da Daniel Pryor, economista ricercatore del britannico Adam Smith Institute, secondo cui la Gran Bretagna ha la possibilità di diventare leader nel campo della lotta al fumo, nella riduzione del danno da tabacco e salvare milioni di vite. Come in altri campi, anche in quello della salute il Regno Unito del dopo Brexit si muove attorno al concetto di Global Britain: acquisire una leadership e indicarla al resto del mondo. Nella lotta al fumo, ad esempio. Per Pryor, dopo il ruolo decisivo svolto dalla sanità pubblica nella promozione delle sigarette elettroniche ai fumatori, è oggi necessario riformare le normative che ancora ostacolano i fumatori dal passare al vaping e agli altri strumenti che riducono il danno. Proprio l’uscita dall’Ue offre lo spunto per agire, quella opportunità d’oro i cui dettagli sono raccontati nell’articolo di Sigmagazine.

Regno Unito, leader mondiale della riduzione del danno da fumo

 

GermaniaTassa e-cig: ok della Camera delle Regioni, la legge ritorna al Bundestag
Il Consiglio federale (la Camera delle Regioni tedesca, il Bundesrat) ha dato parere favorevole alla legge sulla modernizzazione del tabacco che contempla anche la tassa sui liqudi per le sigarette elettroniche, che dunque ora ritorna al Bundestag per le successive letture. Il processo legislativo tedesco non prevede l’obbligo di approvazione del Bundesrat, che poteva limitarsi a fornire osservazioni, peraltro già avanzate dalle sue commissioni Finanze e Salute (parere favorevole), ed Economia (esposti diversi dubbi). Ma il Consiglio ha voluto comunque esprimere il suo favore alla versione attuale della legge. Ora si torna al Bundestag, dove fra due settimane sarà oggetto di audizioni e discussioni in seno alla commissione Finanze. La tabella di marcia prevede il 9 giugno la discussione finale della commissione, quindi il passaggio in aula per la seconda e la terza lettura.

UsaUno studio nell’area di Boston rivela il lato oscuro di restrizioni e tasse sul vaping
E mentre in Germania si è alle battute (parlamentari) finali sulla nuova legge sul tabacco che introdurrà per la prima volta la tassa sui liquidi per sigarette elettroniche, dagli Stati Uniti giunge  un nuovo studio che mette in guardia dall’applicazione di misure restrittive o fiscali nei riguardi del vaping. Quelle che anche in teoria possono apparire buone intenzioni (ad esempio, ostacoli per impredire la diffusione tra i giovani) quasi sempre provocano nella realtà conseguenze opposte. Lo studio si intitola “Effect of Massachusetts House Bill No. 4196 on electronic cigarette use: a mixed-methods study” ed è stato firmato da Amanda Katchmar, Adrian Gunawan e Michael Siegel della Boston University. Gli autori hanno esaminato gli effetti nello Stato americano del Massachussetts della legge n. 4196, che dallo scorso anno impone una tassa del 75% su tutti i prodotti del vaping e vieta la vendita dei prodotti aromatizzati (anche di tabacco), con l’eccezione dei cosiddetti “smoking bar”. I risultati hanno evidenziato come nell’area Greater Boston la normativa non abbia prodotto alcuna diminuzione del consumo generale, mentre gli acquisti si sono spostati online o sui mercati degli Stati confinanti con aliquote minori o assenti o su quelli illegali e del contrabbando (meno sicuri). Inoltre, il combinato della disinformazione sull’e-cig, ha spostato parte del consumo dal vaping al fumo di tabacco, notoriamente più dannoso. Un esempio, concludono i ricercatori, di come le politiche pubbliche in materia debbano prestare molta più attenzione a bilanciare efficacemente i rischi dell’uso di sigarette elettroniche e dell’uso di sigarette combustibili. Su Sigmagazine l’approfondimento dello studio bostoniano.

Tasse e divieti sulle sigarette elettroniche: più fumatori e illegalità

 

Ue Rapporto Scheer, Stöver: “Ignora la scienza e non può fornire basi per decisioni politiche”
Un’accusa all’Ue di fallimento per il Rapporto Scheer e l’invito ad aprire un dibattito pubblico e approfondito sulla sigaretta elettronica arrivano dalla Germania. A farsene interprete è Heino Stöver, esperto di dipendenze e docente presso l’Università di scienze applicate di Francoforte, attraverso una dettagliata analisi del lavoro del Scientific committee on health, environmental and emerging risks della Commissione europea. Il giudizio è drastico: “Il rapporto ignora tutta la letteratura scientifica sui benefici della sigaretta elettronica per smettere di fumare e quindi non può fornire alcuna base per le decisioni della politica”. Il punto centrale è che viene misconosciuto “il ruolo del vaping nella cessazione del fumo e l’ enorme potenziale sanitario rispetto alle tradizionali sigarette”, disconoscendo di fatto qualsiasi possibilità alla riduzione del danno da fumo.

Stöver: “Lo Scheer ha fallito, serve dibattito sulle sigarette elettroniche”

 

FranciaAl via la campagna antifumo dell’Inca, che tra le alternative consiglia l’e-cig
È partita la campagna antifumo promossa dall’Istituto francese sulla ricerca contro il cancro (Inca), che si protrarrà sino alla fine del mese di maggio. Iniziativa che si propone di sensibilizzare i cittadini francesi sui rischi che il fumo provoca per la salute e che, secondo le statistiche ufficiali, causa 75.000 morti all’anno nella sola Francia. Di queste, 45mila avvengono per tumori determinati dal consumo di tabacco. Un punto di forza della campagna è l’invito ai fumatori a passare alla sigaretta elettronica, un primo passo per giungere in maniera graduale ma più sicura a smettere definitivamente. Anche attraverso iniziative come queste, dopo la Brexit la Francia si va affermando come punto di riferimento europeo nella lotta al fumo attraverso l’utilizzo degli strumenti a rischio ridotto.

Lotta al fumo: l’istituto francese contro il cancro suggerisce la sigaretta elettronica

Gran BretagnaPanel Gtnf: la scienza deve essere credibile nella lotta al fumo
In attesa che l’ottava edizione del Global Forum on Nicotine apra i suoi battenti (virtuali e anche fisici) a Liverpool dal 17 al 18 giugno, proseguono gli incontri virtuali organizzati dal Gtnf. L’ultimo aveva l’obiettivo di sottolineare il ruolo cruciale della scienza nel fornire dati neutri e privi di pregiudizi per aiutare i consumatori a fare scelte informate che possono migliorare la loro salute. Oltre all’intervento dell’italiano Riccardo Polosa, interessante anche l’annuncio, fatto dal  direttore del Center for Substance Use Research presso l’Università di Glasgow Neil Mckeganey, del lancio dello studio The Big Vape Survey, che vedrà coinvolti nel Regno Unito 30mila fumatori. La ricerca si propone di valutare l’efficacia comparativa di diversi dispositivi a rischio ridotto circa la capacità di cambiare le abitudini dei fumatori adulti. una sintesi del panel, compreso il contenuto dell’intervento di Polosa, nell’approfondimento di Sigmagazine.

Lotta al fumo: “La scienza deve essere credibile, c’è in gioco la vita di un miliardo di persone”

 

UsaConfermata a fine maggio la seconda edizione virtuale dell’E-cigarette Summit Usa
Fiere bloccate, ma non si ferma l’E-cigarette Summit Usa, che per il secondo anno consecutivo si terrà online, a causa della pandemia. Gli organizzatori hanno confermato infatti il programma completo, dal 25 al 26 maggio, in versione completamente virtuale. L’evento si rivolge principalmente a esperti e responsabili politici che lavorano nel settore della riduzione del danno da tabacco e della salute pubblica. E infatti il costo del biglietto per poter accedere a tutti gli interventi video e alla serie di dati che verranno messi a disposizione oscilla tra i 295 e gli 895 dollari. Tra i relatori, Kenneth Warner, Ray Niaura, Jamie Hartmann-Boyce, Clive Bates, Tim Phillips, Cliff Douglas, Ann McNeill, Alex Wodak, Deborah Arnott.

Articoli correlati