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Il Mohre scrive all’Europa: cambiate rotta sulla sigaretta elettronica

Nasce l'Osservatorio mediterraneo sulla riduzione del danno (Mohre). Il suo primo atto è una lettera alla commissaria Kyriakides.

Mentre scriviamo questa lettera, Commissario, nei circa 60 minuti che ci vedranno impegnati, moriranno circa 10 persone in Italia e almeno 148 in Europa per patologie evitabili correlate al fumo di sigaretta. È evidente quindi come non solo si debba proteggere i giovani dall’iniziazione ma dare una chance a quelli che ormai sono dipendenti”. È una lettera indirizzata al commissario europeo per la salute Stella Kyriakides il primo atto del neonato Osservatorio mediterraneo sulla riduzione del danno. Il Mohre, questo l’acronimo, nasce dalla volontà di un gruppo di scienziati e di esperti di comunicazione sanitaria sulle strategie per diminuire i danni e le morti derivanti da stili di vita e comportamenti scorretti.
Il campo d’azione dell’osservatorio spazierà dalle dipendenze alle malattie sessualmente trasmesse, quelle oncologiche e cardiovascolari, andrologiche e infettive con un focus sul Covid-19 e i disturbi sia alimentari che del comportamento. Si occuperà, naturalmente, anche di riduzione del danno da tabacco, visto che fra il professore Fabio Beatrice, primario emerito dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino e fondatore dell’omonimo centro antifumo, è il suo direttore scientifico. “Come clinici che si interfacciano quotidianamente con i pazienti – spiega Beatrice – sappiamo che in un processo di cura anche piccoli progressi sono apprezzabili. Spesso proposte rigide determinano l’allontanamento del paziente e succede che approcci integralisti abbiano come ricaduta l’abbandono proprio delle persone più fragili ed in maggiore difficoltà. Un medico non può rinunciare alla propria umanità in nome di un astratto rigorismo scientifico e lesinare politiche di aiuto”.
E di riduzione del danno da fumo e sigaretta elettronica parla, infatti, il Mohre nella missiva a Kyriakides. “Avevamo sperato – scrivono gli scienziati – che il recente Beating Cancer Plan avrebbe riconosciuto quello che seri e autorevoli studi scientifici ormai hanno stabilito, ossia che la sigaretta elettronica, non contenendo tabacco e non basandosi sul processo di combustione, non è equiparabile alla sigaretta tradizionale ed è una alternativa meno dannosa rispetto ad essa. Equiparando erroneamente le sigarette elettroniche alle sigarette tradizionali queste saranno meno accessibili, negando a milioni di fumatori adulti l’opportunità di un consumo a rischio ridotto”.
Citando la più recente revisione Cochrane e le posizioni di Public Health England, che stima l’e-cig del 95% meno danno del fumo tradizionale, il Mohre chiede alla commissaria di “superare le posizioni ideologiche, le fazioni e la junk science per una analisi che tenga conto solo delle evidenze scientifiche attuali e future, in un’ottica di risposta agli ‘unmet need’ dei tabagisti” e di cambiare rotta sulle sigarette elettroniche. “Gentile commissario – conclude la lettera – abbiamo iniziato a scrivere circa 3 ore fa, durante le quali sono mancate in Europa oltre 440 persone. Solo il Covid-19 ha potuto causare una tragedia analoga, alla quale si è risposto in maniera tempestiva, coordinata e imponente. Nelle 166.554 ore che mancano da oggi al 2040 in Europa mancheranno 24 milioni di persone. Siamo sicuri di poterne sopportare la responsabilità?”.
La missiva riporta in calce la firma di Beatrice e degli altri componenti del board scientifico: Oscar Bertetto, oncologo medico ex direttore della Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta; Fabio Lugoboni, responsabile del reparto di Medicina delle dipendenze dell’Università di Verona; Sebastiano Marra, primario emerito di Cardiologia ed ex direttore del Dipartimento cardiovascolare della Città della salute e della scienza di Torino; Giacomo Mangiaracina, medico chirurgo e presidente dell’Agenzia nazionale per la prevenzione e Giusy Massaro, psicologa e coach esperta in percorsi di cambiamento degli stili di vita.

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