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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 31 ottobre al 6 novembre

I riflettori di tutto il mondo sono puntati sul Cop9 di Ginevra. Associazioni e governi si stanno preparando al confronto per sostenere le potenzialità della sigaretta elettronica in ottica di riduzione dei danni da fumo.

GlobalCop9: Ieva, l’Oms sia conseguente con i suoi stessi rapporti sulla sigaretta elettronica
Si apre lunedì 8 novembre la nona Conferenza delle parti (Cop9) della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms e si moltiplicano le prese di posizione da parte dei sostenitori delle politiche di riduzione del danno in opposizione alla linea guida dell’organizzazione dell’Onu. Lo ha fatto anche l’associazione dei produttori europei Ieva, utilizzando un escamotage per sostenere le potenzialità delle sigarette elettroniche: la citazione delle conclusioni di un rapporto dell’Ufficio regionale europeo dell’Oms. Il documento, reso noto nel maggio 2020, concludeva: “Ci sono evidenze definitive che sostituire completamente le sigarette a tabacco combusto con gli Ends o gli Ennds (rispettivamente sistemi elettronici con e senza nicotina, ndr) riduce l’esposizione dell’utilizzatore a numerose sostanze tossiche e cancerogene presenti nel fumo di tabacco”. Sarebbe auspicabile, dice Ieva, che la Conferenza delle parti della Convenzione quadro sul controllo del tabacco “tramuti queste evidenze in best practice di salute pubblica”.

 

Sigarette elettroniche, produttori europei all’Oms: pronti al dialogo critico

 

Gran BretagnaCop9, istituto economico in pressing sul governo: difenda l’ecig
È il Paese capofila nel favorire gli strumenti alternativi di riduzione del danno come la sigaretta elettronica contro il fumo ed è anche quello in cui i gruppi pro-vaping stanno facendo maggiori pressioni alla delegazione nazionale che parteciperà alla nona Conferenza delle parti (Cop9). Ultimo a scendere in campo, in ordine di tempo, è stato l’Adam Smith Institute, uno degli istituti economici più prestigiosi. L’appello è netto: il Regno Unito deve difendere la sua politica sulle sigarette elettroniche e sulla riduzione del danno da fumo in sede internazionale. L’istituto britannico ha utilizzato il suo account Twitter per lanciare una serie di messaggi. Definisce il vaping “una grande storia britannica di successo”, accusa l’Oms di perseguire politiche che rischiano di “mettere in pericolo” tale successo e invita il Regno Unito ad “alzare una voce forte in favore della riduzione del danno durante la conferenza”.

 

Pressing sul governo UK: difendere le sigarette elettroniche alla Cop9

 

Gran BretagnaCop9, ma l’esecutivo minimizza le attese: non si andrà allo scontro con l’Oms
La Gran Bretagna non aprirà uno scontro frontale con l’Oms in occasione della Cop9, deludendo probabilmente le attese del mondo del vaping. la delegazione del Regno Unito non chiederà l’istituzione di un gruppo di lavoro sulle sigarette elettroniche durante la Cop9 della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Organizzazione mondiale di sanità. Il sottosegretario alla salute Maggie Throup, rispondendo a una domanda posta da Mark Pawsey, membro della Camera dei comuni e presidente dell’Intergruppo parlamentare sul vaping, ha detto che non verrà chiesta la creazione del gruppo di lavoro sull’ecig, proposta proprio dall’Intergruppo. “Tuttavia, illustreremo il nostro approccio pragmatico e basato sull’evidenza scientifica nei confronti delle sigarette elettroniche”, ha aggiunto Throup.

 

Cop9, Regno Unito non chiederà gruppo di lavoro su sigarette elettroniche

 

Gran BretagnaIl governo assicura: continueremo a promuovere l’ecig per smettere di fumare
Ancora governo in prima fila sul tema delle sigarette elettroniche. Rispondendo a un’interpellanza parlamentare, sempre Maggie Throup ha dichiarato che il Regno Unito continuerà “a promuovere l’uso di prodotti con nicotina alternativi al tabacco e le sigarette elettroniche sono un metodo per smettere di fumare”. Nel dibattito è emerso come in Norvegia si sia riusciti a ridurre il tasso di fumo tra le donne dal 30 all’1% in venti anni. Un esempio anche per la Gran Bretagna, ha detto Throup, che insisterà a promuovere terapie sostitutive alla nicotina nelle sue campagne antifumo.

 

Regno Unito, Ministero Salute: “Sostenere la sigaretta elettronica nella lotta al fumo”

 

FinlandiaCop9, l’appello dei vaper del profondo Nord per una svolta sulla riduzione del danno
Non mancano gli svapatori finlandesi tra coloro che hanno preso l’iniziativa di sollecitare i rappresentanti della propria delegazione nazionale alla Cop9. “Milioni di persone hanno smesso di fumare grazie ai prodotti a minor rischio”, si legge nel comunicato inviato dai vaper ai delegati della Finlandia, “e altri milioni potrebbero farlo se non venissero ostacolati da regolamentazioni eccessive e da una comunicazione ingannevole e fuorviante”.

 

GlobalStudio: gli svapatori nel mondo sono 68 milioni. Diseguaglianze nella diffusione
È di 68 milioni di persone la stima degli svapatori in tutto il mondo nel 2020. Il dato arriva da una ricerca pubblicata su Harm Reduction Journal, intitolata “Estimation of the global number of e-cigarette users in 2020”. Un numero per nulla appagante, secondo gli autori, dal momento che essi costituiscono ancora una fortissima minoranza rispetto agli 1,1 miliardi di fumatori globali. È anzi il segnale che la transizione dal fumo combustibile agli strumenti a minor rischio procede troppo lentamente, anche per colpa di politiche sanitarie poco coraggiose da parte di tanti governi. Un altro problema è rappresentato dalla forte disuguaglianza nella diffusione dell’ecig, sia geografica che sociale (e spesso le due cose coincidono): più presente nei Paesi economicamente avanzati e fra i ceti a medio e alto reddito, di fatto sconosciuta nelle regioni povere e fra i percettori di bassi redditi o di sussidi pubblici (laddove esistono). Ma c’è anche una faccia buona della medaglia: 86 milioni è allo stesso tempo un numero incoraggiante, dal momento che le sigarette elettroniche sono sulla maggior parte dei mercati da solo un decennio e che molti Paesi non le sostengono o addirittura le vietano. La ricerca è stata coordinata da un pool composto da Tomas Jerzyński dell’Università di Varsarvia, Gerry Stimson dell’Imperial College di Londra e Harry Shapiro e Grzegor Król dell’organizzazione britannica Knowledge Action Change.

 

Sigarette elettroniche: stimati 68 milioni di utilizzatori nel mondo

 

SveziaAccuse di ideologismo alla Commissione Ue per la penalizzazione dello snus
La penalizzazione dello snus, prodotto di tabacco in polvere umido che viene posizionato sotto il labbro superiore e molto diffuso nei Paesi scandinavi, nel Piano anticancro della Commissione Ue ha sollevato dure critiche dalla Svezia. L’europarlamentare Sara Skyttedal ha definito “ideologica” e “sorprendente” l’opposizione di Bruxelles allo snus, al pari di quella mostrata per altri strumenti di riduzione del danno, come la sigaretta elettronica. Un ideologismo che non porterà nulla di buono e che sarà anzi “dannoso per qualsiasi progresso nella lotta contro il cancro in Unione Europea”. Il Global Burden of Diseases di Lancet e uno studio del 2020 pubblicato sullo Scandinavian Journal of Public Health hanno entrambi concluso che non ci sono prove che suggeriscano un legame tra lo snus e il cancro, ha proseguito l’eurodeputata svedese, ricordando che invece i governi di Svezia, Dan06imarca e Norvegia (quest’ultima non fa parte dell’Ue) considerano lo snus uno strumento efficace in ottica della riduzione del danno da fumo.

 

UeNuova classificazione doganale, c’è anche la sigaretta elettronica
La sigaretta elettronica è entrata nella nuova classificazione doganale dell’Unione Europea. È l’effetto della pubblicazione, avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue del 29 ottobre scorso, del nuovo regolamento relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla tariffa doganale comune dei beni in transito da e per l’Europa. Tre le centinaia e centinaia di voci c’è anche quella relativa alle “sigarette elettroniche e simili dispositivi di vaporizzazione elettrici. Per una volta dunque la definizione è chiara e non può causa errori di interpretazione. Hanno ottenuto il codice di nomenclatura 8543 40 00 e una aliquota di dazio convenzionale pari al 3,7%. L’aggiornamento sarà in vigore dal 1° gennaio 2022. I dettagli nell’articolo di Sigmagazine.

 

Anche la sigaretta elettronica nella nuova classificazione doganale della UE

 

UsaCalifornia, per la sigaretta elettronica una tassa del 12,5%, come per il tabacco
Il governatore californiano Gavin Newsom ha approvato una tassa sulla sigaretta elettronica del 12,5%, portando così il peso fiscale sull’ecig allo stesso livello di quello per il tabacco. Voluto dalla senatrice Anna Caballero, l’aumento trova giustificazione morale nella controversa tesi di scoraggiare lo svapo giovanile. Più concretamente, mira a generare entrate per 38,4 milioni di dollari entro il 2023. La senatrice assicura che gli introiti previsti verranno destinati “a programmi per l’educazione della prima infanzia, l’educazione alla salute pubblica e sovvenzioni agli studenti delle comunità svantaggiate che perseguono un’educazione nel campo della salute”. Gli esperti di politiche per la riduzione del danno da tabacco consigliano proprio per concretizzare politiche di educazione alla salute di non equiparare i costi dei prodotti del vaping a quelli del tabacco, favorendo così il passaggio a sistemi meno dannosi.

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