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Usa – Studio: nessun rischio respiratorio grave utilizzando la sigaretta elettronica
Un importante studio americano ha escluso che l’utilizzo della sigaretta elettronica possa essere associato a sintomi o rischi respiratori gravi, confermando la netta differenza per la salute che intercorre fra il fumo e l’uso esclusivo di prodotti del tabacco diversi dalle sigarette tradizionali. La ricerca è intitolata “Tobacco use and respiratory symptoms among adults: Findings from the Longitudinal Population Assessment of Tobacco and Health (PATH) Study 2014-16”, ed è stata condotta da 22 ricercatori provenienti da diversi atenei e centri di ricerca degli Stati Uniti, coordinati da James D. Sargent della Geisel School of Medicine di Dartmouth. Obiettivo: stabilire la relazione fra l’uso di tabacco e sintomi respiratori funzionalmente importanti. I risultati hanno dimostrato che tutte le categorie di consumo che contenevano sigarette di tabacco erano associate a un rischio più elevato di sintomi respiratori funzionalmente importanti, mentre, come riportato testualmente dagli autori, “non c’era in gran parte alcun aumento del rischio di sintomi per l’uso esclusivo di sigari, tabacco senza fumo, narghilè o sigarette elettroniche”. Lo studio è stato pubblicato su Nicotine and Tobacco Research e maggiori dettagli in italiano potete leggerli nell’approfondimento di Sigmagazine.
La sigaretta elettronica non è associata a sintomi o rischi respiratori seri
Usa – Studio: la sigaretta elettronica è di grande aiuto per i fumatori con disturbi mentali
L’utilizzo della sigaretta elettronica può fornire un grande aiuto ai fumatori con disturbi mentali gravi e indurre riduzioni importanti del consumo quotidiano di sigarette e del monossido di carbonio espirato. È il risultato che emerge da uno studio randomizzato realizzato dal gruppo di ricercatori della facoltà di psichiatria presso la Geisel School of Medicine at Dartmouth di Hanover (Usa), e coordinato da Sarah I. Pratt. Lo studio, che si intitola “E-cigarette provision to promote switching in cigarette smokers with serious mental illness—a randomized trial”, si è focalizzato su una categoria di persone in cui si registrava un’alta prevalenza di fumatori e un basso tasso di cessazioni. Obiettivo: valutare l’impatto del passaggio a un prodotto contenente nicotina potenzialmente meno dannoso del fumo. La sintesi cui i ricercatori sono giunti, molto positiva per quanto riguarda i fumatori con disturbi mentali gravi, è però estendibile anche ad altri fumatori vulnerabili che non riescono a smettere o a ridurre il fumo. Lo studio è stato pubblicato su Nicotine and Tobacco Research. I risultati sono molto dettagliati: tutti gli approfondimenti, compresi i criteri della ricerca, la metodologia applicata e lo sviluppo delle osservazioni rilevate nel corso della sperimentazione, sono nel resoconto pubblicato da Sigmagazine.
Studio: la sigaretta elettronica aiuta i fumatori con disturbi mentali gravi
Cina – Alibaba interrompe vendita e consegna dei prodotti del vaping
Alibaba International Station ha annunciato che, a partire dal 1° maggio, non consentirà più la vendita di prodotti per lo svapo. La notizia è stata riportata da Panda Daily. Il divieto della piattaforma di e-commerce B2B per il commercio transfrontaliero includerà cartucce, liquidi elettronici, hardware e tutti gli altri prodotti relativi al vaping. Alibaba è uno dei più grandi rivenditori e società di e-commerce del mondo. A marzo l’amministrazione cinese del Monopolio di stato del tabacco ha annunciato nuove regole per le sigarette elettroniche, che dovrebbero entrare in vigore proprio il 1° maggio.
Germania – Studio: l’uso dell’e-cig raddoppia la possibilità di dire addio al tabacco
Un’importante conferma sulla maggiore efficacia della sigaretta elettronica nelle terapie antifumo arriva da una ricerca tedesca che sarà pubblicata alla fine di aprile sul Deutsches Ärzteblatt International, ma è già disponibile in anteprima su PubMed. Lo studio si intitola “The Effectiveness of E-Cigarettes for Smoking Cessation-a Comparison With Nicotine Replacement Therapy and No Use of Evidence-Based Cessation Aids in the German Population” e vede come primo autore Daniel Kotz della Heinrich-Heine Universität di Düsseldorf. L’indagine è concentrata su un campione rappresentativo della popolazione tedesca, il risultato è generalizzabile: l’uso della sigaretta elettronica per smettere di fumare raddoppia la possibilità di riuscita non solo rispetto a chi ci prova senza aiuti ma anche a chi si affida alle terapie sostitutive come cerotti, gomme, inalatori e spray alla nicotina (Nrt). Una conclusione perfettamente sovrapponibile a quella del lavoro coordinato da Peter Hajek e pubblicato all’inizio del 2019 sul New England Journal of Medicine, considerato una pietra miliare della ricerca sul vaping.
La sigaretta elettronica raddoppia la probabilità di smettere di fumare
Australia – Critiche al rapporto filo-governativo sulle sigarette elettroniche
Un rapporto gravemente viziato, che “ingigantisce i rischi e i potenziali rischi della sigaretta elettronica, senza paragonarli a quelli molto più grandi del fumo”. È netto il giudizio di Colin Mendelsohn, presidente dalla Australian Tobacco Harm Reduction Association, sul rapporto commissionato dal Ministero della salute australiano al National Centre for Epidemiology and Population Health presso l’Australian National University sulle sigarette elettroniche. Il paper avverte del rischio di una serie di esiti negativi per la salute con l’utilizzo dell’e-cig e, pur ammettendo la loro utilità per alcuni fumatori che con essa smettono prontamente di fumare, elogia gli sforzi del governo australiano “per evitare l’uso di sigarette elettroniche nella popolazione generale”. Il rapporto “ha fornito ciò che il committente chiedeva”, ha commentato Mendelsohn, evidenziando il conflitto di interessi nella circostanza che il commitente sia proprio quel governo che da sempre vieta la vendita sul suo territorio di liquidi con nicotina e che recentemente ha reso ancora più difficoltoso l’iter per approvvigionarsene dall’estero, prevedendo l’obbligo di prescrizione medica e un processo lungo e laborioso. Un più esteso resoconto sul rapporto e sulle critiche nel servizio di Sigmagazine.
Mendelsohn: il rapporto australiano sulle e-cigarette è gravemente viziato
Australia – Studio: una corretta informazione sul vaping è alla base di scelte consapevoli
Una corretta informazione sulla dannosità degli strumenti alternativi al fumo come la sigaretta elettronica favorisce il loro utilizzo e, alla fine, aiuta a smettere di fumare, con giovamento per la salute. Può apparire un’affermazione ovvia, ma di ovvio non c’è nulla quando si osserva quanto la disinformazione la faccia ancora da padrone sul tema del vaping, specialmente nella stampa generalista. Che è poi quella che influenza maggiormente il senso comune. Se a dare questa indicazione è poi una ricerca scientifica, ancora meglio. Lo studio in questione è intitolato “Do smokers’ perceptions of the harmfulness of nicotine replacement therapy and nicotine vaping products as compared to cigarettes influence their use as an aid for smoking cessation? Findings from the ITC Four Country Smoking and Vaping Surveys” ed è stato confezionato da un gruppo di ricercatori di diversi Paesi: australiani, canadesi, britannici e americani. Molti i nomi autorevoli negli studi in materia, tutti coordinati da Hua-Hie Yong della Deakin University di Victoria, in Australia. Alla base della ricerca i dati dell’International Tobacco Control Four Country Smoking and Vaping Surveys relativi a 1.315 fumatori abituali. Il risultato, oltre a premiare chi la sapeva più lunga sull’effetto dei sistemi alternativi, ha dimostrato che coloro che percepivano i prodotti per il vaping come molto meno dannosi delle sigarette avevano maggiori probabilità di preferirli alle Nrt (gomme, cerotti, inalatori ecc.). Lo studio è stato pubblicato su Nicotine and Tobacco Research e Sigmagazine ne offre un ampio resoconto.
Necessario correggere la percezione dei danni della sigaretta elettronica
Australia – Psichiatri criticano bozza del governo nella parte sulla riduzione del danno
Con un documento inviato alla consultazione sulla bozza del National Tobacco Strategy 2022-2030, che dovrà stabilire le linee guida australiane per ridurre il fumo, gli psichiatri australiani e neozelandesi sono tornati a esprimere il sostegno alla sigaretta elettronica. Lo hanno fatto attraverso il Royal Australian and New Zealand College of Psychiatrists (Ranzcp), associazione che rappresenta 74 mila professionisti nei due Paesi. La posizione sostanzialmente favorevole su molti punti della bozza elaborata dal Ministero della salute non si estende all’aspetto riduzione del danno, scrivono gli psichiatri: “Le strategie di riduzione del danno dovrebbero riconoscere la difficoltà per le persone con malattie mentali di astenersi completamente dal fumare”. Il suggerimento offerto al legislatore è di lavorare a un quadro normativo che regolamenti le sigarette elettroniche in maniera proporzionata al loro rischio e consenta un accesso allo strumento ad un costo ragionevole. Un approfondimento sulle tesi espresse nell’intervento degli psichiatri è nell’articolo pubblicato da Sigmagazine.
Psichiatri australiani ribadiscono il sostegno alla sigaretta elettronica
Global – L’esercito degli ambasciatori del vaping
Un’iniziativa di respiro mondiale, destinata ai rivenditori di sigarette elettroniche, con l’obiettivo di creare una rete internazionale coordinata dalla World Vapers’ Alliance attraverso cui condividere idee, opinioni e confrontarsi su strategie di comunicazione globale. Si chiamerà AmbassadorWVA e l’adesione è totalmente gratuita. Prevista anche una piattaforma sul web, ad esclusivo utilizzo degli aderenti, che conterrà anche una mappa con tutti i punti vendita mondiali aderenti e lo scambio di materiale cartaceo e gadget da regalare ai clienti. L’Italia è rappresentata dall’associazione dei consumatori Anpvu.
Ambassador WVA, l’iniziativa mondiale per i negozi di sigarette elettroniche