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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 19 al 25 febbraio

La Commissione europea lancia la petizione pubblica alla vigilia della revisione della Tpd: è fondamentale la partecipazione di tutti per far sentire la voce dei sostenitori della riduzione dal danno.

GlobalVaping, prosegue il dibattito sullo studio che invita a seguire gli esempi di Regno Unito e Nuova Zelanda
Le sigarette elettroniche sono un ausilio per i fumatori adulti più efficace delle terapie sostitutive con nicotina ed è per questo che incoraggiamo i governi del mondo a seguire l’esempio virtuoso di Gran Bretagna e Nuova Zelanda. Così Nancy Rigotti ha ribadito dal sito del Massachusetts General Hospital i punti fermi dello studio di cui è coautrice – “Nicotine E-Cigarettes as a Tool for Smoking Cessation” – pubblicato su Nature, di cui avevamo parlato la scorsa settimana. Rigotti, che ha una decennale esperienza sul campo, ha ricordato anche che a causare i danni del fumo non è la nicotina e che il numero di sostanze chimiche contenute nel vaping è enormemente inferiore al fumo. Il dibattito suscitato dallo studio è proseguito e dal sito della University of Michigan è intervenuto anche un altro autore, Kenneth Warner. Anche da parte sua il messaggio è chiaro: per combattere il fumo seguire le politiche più coraggiose che stanno portando avanti i governi inglese e neozelandese. Su Sigmagazine un approfondimento dei nuovi contributi dei due autori.

Sigaretta elettronica, gli esperti: seguire esempio di Regno Unito e Nuova Zelanda

 

AfricaAfrica Harm Reduction (AHRA): continente al bivio, i governi imbocchino la strada della riduzione del danno
Oggi il nostro continente si trova a un bivio nel suo lungo viaggio per ridurre l’immenso tributo di salute del fumo di sigaretta. Se non si cambia strada rispetto a questo bivio, continueremo a vedere molte, molte migliaia di africani morire inutilmente ogni anno a causa di malattie legate al tabacco. Se invece si imbocca la strada della riduzione del danno da tabacco, negli anni a venire vedremo prevenire quelle morti inutili e salvare milioni di vite. È l’appello lanciato dall’associazione Africa Harm Reduction Alliance (AHRA), impegnata a diffondere e sostenere alternative praticabili per aiutare i fumatori africani ad abbandonare il consumo di tabacco. “Noi dell’Africa Harm Reduction Alliance (AHRA) crediamo appassionatamente che dovremmo intraprendere quest’ultima strada il prima possibile, prima che altre vite vadano perse”, sostengono gli attivisti di AHRA, che guardano al Regno Unito come modello di politica sanitaria da seguire. “Nonostante questi ostacoli sistemici, l’advocacy per la riduzione dei danni del tabacco in Africa continua a fare passi avanti”, scrivono ancora i sostenitori africani dell’harm reduction, “molte organizzazioni in tutto il continente stanno cercando di apportare cambiamenti politici che possano salvare vite umane. L’Africa Harm Reduction Alliance (AHRA) è una di queste organizzazioni che sta già avendo un impatto positivo”.

 

FranciaVaper al contrattacco: pronti alla mobilitazione per impedire il divieto agli aromi
Passano al contrattacco i consumatori di sigarette elettroniche in Francia in opposizione alla prospettiva di un divieto degli aromi diversi dal tabacco nei liquidi. Fivape (Fédération Interprofessionelle de la Vape), l’associazione degli operatori di settore, parla di un’intensa mobilitazione dei consumatori, che si contrappone all’eco suscitato sui media dall’ormai famigerato rapporto pubblicato la settimana precedente dall’associazione antifumo francese Cnct (Comité national contre le tabagisme). In quel rapporto si chiede di vietare immediatamente tutti i gusti diversi dal tabacco nelle sigarette elettroniche. Per la Fivape, quello del Cnct è un “colpo di comunicazione a effetto” che rischia di avere ripercussioni deleterie sui 4 milioni di vaper francesi. Il rapporto di Cnct, come altri che muovono sulla stessa falsariga, disconosce l’importanza dei liquidi nelle percentuali di successo di abbandono del fumo da parte di fumatori adulti e tratta la sigaretta elettronica come un problema, non come una soluzione. Se la richiesta di divieto dovesse trovare sponda nel governo – è la conclusione di Fivape – le conseguenze saranno gravi: per i fumatori, cui verrà negata un’ancora di salvataggio e per il comparto economico che ruota attorno all’industria del vaping che oggi impegna circa 15 mila posti di lavoro, diretti e indiretti.

Divieto di aromi, consumatori di sigarette elettroniche pronti alla mobilitazione

 

UePartita la consultazione pubblica sulla Direttiva tabacchi: il mondo del vaping vi partecipi in massa
Si è aperta questa settimana la consultazione pubblica per la valutazione del quadro legislativo per la lotta al tabagismo, indetta dalla Commissione europea. Essa rappresenta un’altra tappa necessaria in vista della revisione della Direttiva sui prodotti del tabacco (Tpd), che regolamenta anche il settore della sigaretta elettronica. La consultazione è rivolta a tutti i cittadini europei, che possono partecipare sia a titolo individuale che in rappresentanza di associazioni e organizzazioni. Come interlocutori privilegiati, però, la Commissione elenca i rappresentanti a vario livello delle istituzioni sanitarie e di regolamentazione, le strutture pubbliche che si occupano di controllo del tabacco, scienziati, accademici e ricercatori, Ong e tutto il mondo dell’industria, dalle associazioni di categoria, ai sindacati, alle camere di commercio. La consultazione sarà aperta fino alla mezzanotte del prossimo 16 maggio. Ulteriori dettagli sugli obiettivi della consultazione, un appello al mondo del vaping affinché partecipi numeroso e il link al questionario da compilare (anche in lingua italiana) nell’articolo di Sigmagazine.

Sigaretta elettronica, al via la consultazione pubblica sulla Direttiva tabacchi (Tpd)

 

UsaPetizione per ritirare le e-cig usa e getta lanciata dalla multinazionale del tabacco Reynolds American
Una petizione popolare per far ritirare dal mercato le sigarette elettroniche usa e getta è stata promossa da Reynolds American, multinazionale del tabacco, consociata indiretta interamente controllata da British American Tobacco. A firmare la richiesta sono stati chiamati tutti i cittadini americani e gli esiti saranno trasmessi alla Food and Drug Administration. L’azienda, produttrice tra l’altro delle sigarette Camel, Lucky Strike, Pall Mall e delle sigarette elettroniche Vuse, chiede alla Fda di concentrare l’attenzione di controllo verso i prodotti del vaping usa e getta, soprattutto alla luce del fatto che in questi ultimi tempi “stanno dominando nelle vendite nei minimarket e aree di servizio statunitensi”. Una lista più dettagliata dei prodotti per cui si chiede il ritiro nell’articolo di Sigmagazine.

Multinazionale del tabacco chiede il ritiro di tutte le sigarette elettroniche usa e getta

 

FranciaSondaggio shock dell’Institut nationale du cancer: la grande maggioranza ha un’errata percezione negativa dell’e-cig
Un sondaggio condotto dall’Institut nationale du cancer, l’ente pubblico d’Oltralpe che si occupa della lotta contro il cancro ha rivelato che quasi l’80% dei francesi crede erroneamente che lo svapo causi il cancro. Si tratta di una quota estremamente alta, per di più in un Paese non ostile all’utilizzo della sigaretta elettronica e alle politiche di riduzione del danno. L’indagine è stata condotta su un campione rappresentativo di 4.938 persone di età compresa tra 15 e 75 anni. La prima annotazione è che quasi tutte sapevano cos’è una sigaretta elettronica, segno della popolarità ormai raggiunta da questo strumento innovativo. Ma quel che ha sorpreso gli stessi ricercatori è la percezione negativa delle sigarette elettroniche tra gli intervistati. Un terzo ritiene che siano molto o addirittura estremamente dannose per la salute (rispettivamente il 18,5% e il 10,3%), opinione diffusa soprattutto tra le donne e le persone di età superiore ai 55 anni. Il 41,4% ritiene le e-cig dannose quanto le sigarette tradizionali e l’11,5% addirittura più dannose. Solo i fumatori e le persone con reddito e/o titoli di studio più elevati hanno espresso l’opinione che le sigarette elettroniche siano meno dannose di quelle a combustione, come gli studi scientifici hanno stabilito.. Non va meglio per quanto riguarda la percezione della sigaretta elettronica come fattore di rischio per il cancro. Un terzo degli intervistati è certo di questa affermazione e più del 46% tendenzialmente concorda sul fatto che l’e-cig possa provocare il cancro. Più di un terzo è completamente d’accordo sull’idea che la nicotina contenuta possa essere cancerogena e la metà degli intervistati afferma che gli aromi sono una possibile causa di cancro. I numeri del sondaggio evidenziano la necessità di migliorare le campagne di informazione, innanzitutto in Francia. Proprio l’Institut nationale du cancer è uno dei maggiori promotori di campagne informative, ma sarà necessario individuare nuove e più efficaci strategie.

 

Gran BretagnaUna sigaretta elettronica da Champions League
Non si sa se la sigaretta elettronica sia già riuscita a far smettere di fumare Carlo Ancelotti, il pluridecorato allenatore del Real Madrid, ma di certo qualche effetto sulla creatività con cui ha mandato in campo la sua squadra nell’ultima partita di Champions League deve averla avuta, se i “madridisti” sono riusciti a stabilire un ennesimo record: rifilare 5 gol al Liverpool nella sua tana di Anfield. La sigaretta elettronica era stata un precedente regalo ad Ancelotti proprio dell’allenatore dei “Reds”, Jürgen Klopp. E l’aneddoto è stato raccontato in conferenza stampa dallo stesso allenatore italiano delle “Merengues”, come racconta il divertente articolo pubblicato da Sigmagazine.

Tra Jürgen Klopp e Carlo Ancelotti galeotta fu la sigaretta elettronica

 

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