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Polonia – Global Forum on Nicotine: servono strumenti normativi per applicare le strategie di riduzione del danno
La riduzione del danno da fumo è una strategia che va tradotta in azioni concrete e per questo è necessario sviluppare adeguati sistemi normativi. È un appuntamento dedicato all’azione pratica in favore delle politiche di harm reduction la decima edizione del Global Forum on Nicotine, apertasi mercoledì 21 giugno e in chiusura sabato 24 a Varsavia. Quattro giorni di confronto a tutto campo, con al centro quest’anno gli strumenti legislativi per trasformare le teorie in pratiche sul campo. Si tratta di formulare leggi in grado di affrontare la nuova sfida a due facce che le autorità sanitarie e il settore del vaping devono affrontare nei prossimi anni: da un lato consentire ai fumatori adulti di accedere ai prodotti più sicuri, dall’altro ridurre l’adozione da parte dei giovani. Ampio spazio nei dibattiti che hanno vivacizzato l’evento anche il confronto con le chiusure dell’Organizzazione mondiale di sanità, tema ancor più attuale in vista della decima Conferenza delle parti (Cop10) della Convenzione quadro sul controllo del tabacco in programma il prossimo novembre a Panama.
Global Forum on Nicotine: riduzione del danno, opportunità e sfide
Polonia – Global Forum on Nicotine: questione ambientale, la diffusione delle monouso pone nuove sfide
Sebbene le preoccupazioni ambientali vengano a volte strumentalizzate per giustificare l’opposizione alla riduzione del danno da fumo, i problemi di smaltimento posti dai prodotti del vaping va preso sul serio e impegna gli operatori del settore a collaborare con le autorità politiche per trovare opportune soluzioni. È quanto è emerso da uno dei panel di discussione alla decima edizione del Global Forum on Nicotine di Varsavia. Il tema ambientale è un altro degli argomenti che si sono imposti all’attenzione dei convegnisti, sollecitati soprattutto dalla diffusione negli ultimi tempi dei dispositivi monouso, che costituiscono una vera sfida sotto questo aspetto. Un esempio è arrivato dall’Australia, dove si sono già verificati casi di incendi nelle discariche, a causa di batterie instabili agli ioni di litio che hanno preso fuoco quando i compattatori le hanno schiacciate. Una strada da seguire può essere, anche in questo caso, quella del Regno Unito, dove l’associazione dei produttori UKvia ha presentato un piano per rendere sostenibile sul piano ambientale le e-cigarette (il “Greenprint for sustainable vaping”) e dove è stata avviata una collaborazione tra il rivenditore VPZ e l’azienda di smaltimento rifiuti WasteCare per smaltimento e riciclaggio dei prodotti del vaping. Nell’articolo di Sigmagazine sull’evento di Varsavia anche un approfondimento su altri temi discussi nella kermesse.
Gfn 2023: sigarette elettroniche tra ambiente e ricetta medica
Germania – Studio Debra: il numero dei vaper regolari è diminuito nel primo trimestre del 2023
Dopo una pausa insolitamente lunga, sono stati resi disponibili nuovi dati dallo studio Debra, che monitora con regolarità il comportamento di fumatori e svapatori in Germania attraverso sondaggi rappresentativi. Sono state pubblicate due nuove tornate di sondaggi relativi ai mesi di gennaio e marzo 2023. Un dato balza agli occhi più di ogni altro: l’uso delle sigarette elettroniche non si sta propriamente diffondendo, anzi. La “prevalenza”, cioè la quota di chi sostiene di svapare regolarmente, è scesa dal 3% del dicembre 2022 al 2,2 di gennaio e all’1,3% di marzo 2023. Tali dati, riportati per correttezza, sono apparsi troppo sbilanciati ai ricercatori, i quali avvertono che con una proporzione così piccola di vaper, la sfocatura statistica causa valori anomali. Pertanto, è stata fornita anche una media mobile giudicata più significativa, secondo la quale tale prevalenza è scesa dal 2,4% della fine dello scorso anno al 2,2. Un dato ponderato che non cambia il risultato: si svapa di meno, non di più. Se questo abbia qualcosa a che fare con la tassa applicata al vaping, che ha subito uno scatto a metà febbraio, lo studio non lo dice: probabile, ma resta una pura speculazione. Così come la mancanza di dati aggiornati scorporati sul vaping giovanile non permette di affrontare un tema divenuto popolare negli ultimi mesi anche in Germania. Ma mentre il vaping suscita polemiche e desideri di regolamentazione, lo studio Debra ricorda che la Germania ha soprattutto un problema con il tabacco. Più di un tedesco su tre di età superiore ai 14 anni ora fuma: significativamente più di qualche anno fa quando, sempre secondo Debra, era poco più di un tedesco su quattro.
Usa – Studio: la sigaretta elettronica non è associata a rischio cardiovascolare
Nessuna associazione tra sigaretta elettronica e rischio cardiovascolare. È quanto sostiene uno studio condotto da sedici ricercatori di varie università e ospedali degli Stati Uniti, coordinati da Ellen Boakye del Johns Hopkins Ciccarone Center for Prevention of Cardiovascular Disease presso la Johns Hopkins University di Baltimora e dell’American Heart Association Tobacco Regulation and Addiction Center presso la University of Louisville di Dallas. Il titolo della ricerca è “Examining the association of habitual e-cigarette use with inflammation and endothelial dysfunction in young adults: The VAPORS-Endothelial function study”, ed è uno studio trasversale che ha riguardato 46 partecipanti di età media di 24,3 anni e in larga maggioranza maschi, suddivisi tra utilizzatori e non utilizzatori di e-cig. Dal loro confronto è emerso che l’uso abituale di sigarette elettroniche non è associato alla disfunzione endoteliale e ad infiammazione, marcatori subclinici noti per essere associati a un aumento del rischio cardiovascolare. Lo studio è stato pubblicato su Tobacco Induced Diseases, una più dettagliata rappresentazione nell’articolo di Sigmagazine.
La sigaretta elettronica non è associata a rischio cardiovascolare
Spagna/Svezia – Fagerström: la riduzione del danno è principio che appartiene alla scienza medica
Gli sforzi di autorità sanitarie e politiche potranno in futuro portare il risultato di una società senza tabacco, ma difficilmente quello di una società senza nicotina. È quanto sostiene un’autorità nel campo delle dipendenze come lo psicologo clinico svedese Karl Olov Fagerström, intervistato sul tema dal quotidiano spagnolo El País. D’altronde “la nicotina pura ha un impatto sulla salute simile a quello della caffeina ed è meno dannosa dell’alcool”, sostiene l’esperto e, per quanto riguarda la salute delle persone, separandola dalla combustione del tabacco si riducono notevolmente i danni del fumo. Fagerström passa poi a trattare il tema degli strumenti alternativi alle sigarette tradizionali, spiegando l’importanza di offrire alternative meno dannose. “Si tratta di prodotti che somministrano nicotina, con o senza tabacco, ma il cui utilizzo non implica la combustione, che è ciò che è veramente dannoso”. Il principio della riduzione del danno appartiene pienamente alla scienza medica, conclude lo psicologo svedese, criticando in questo modo implicitamente gli estremismi dell’Oms.
Fagerström: “Nicotina stesso impatto sulla salute della caffeina”
Estonia – Parlamento aumenta accise su prodotti del tabacco del 5% all’anno tra il 2024 e il 2026
Il parlamento estone (il Riigikogu) ha approvato un disegno di legge che prevede l’aumento delle accise su alcol e prodotti del tabacco. Tale aumento è stato scaglionato in tre scalini e sarà del 5% all’anno tra il 2024 e il 2026.
Finlandia/Estonia – Contrabbando di sigarette tradizionali, danno erariale di oltre 2 milioni di euro
Un caso di contrabbando di sigarette vede impegnate le polizie di Finlandia ed Estonia. Le due autorità di sicurezza stanno indagando su un traffico illegale di sigarette tradizionali da Estonia e Lettonia alla Finlandia. Quest’ultima denuncia una perdita erariale di circa 2 milioni di euro. Le forze dell’ordine finlandesi ed estoni hanno recentemente sequestrato due spedizioni merci contenenti un totale di quasi mezzo milione di sigarette. I sequestri fanno parte di un procedimento penale che si stima riguardi l’importazione illegale di circa 6 milioni di sigarette avvenuta in oltre venti occasioni tra marzo e dicembre 2022. Secondo quanto riferito dall’autorità doganale finlandese, le sanzioni alla Russia e il forte calo del traffico attraverso il confine orientale della Finlandia hanno spostato molte spedizioni illegali dal trasporto lungo la terraferma a quello postale ed espresso. E questo riguarda anche le cosiddette “bionde”.