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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 4 al 10 giugno

Il Regno Unito dibatte sul futuro delle sigarette elettroniche monouso, mentre la Nuova Zelanda le mette al bando. Intanto la Svizzera vara una tassa specifica per le e-cig. Polemica per le dichiarazioni del direttore generale dell'Oms.

Nuova Zelanda – Il governo prepara il divieto delle sigarette elettroniche monouso
Da agosto scatterà in tutta la Nuova Zelanda il divieto per le sigarette elettroniche monouso. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Ayesha Verrall, sottolineando di voler tutelare gli adolescenti, ma di voler continuare a perseguire la strategia di riduzione del danno attraverso la diffusione della sigaretta elettronica tra la popolazione adulta. Il divieto si accompagnerà anche a un giro di vite per quanto riguarda la denominazione dei liquidi aromatizzati, che non potranno più fregiarsi sulla confezione di nomi come “zucchero filato” o “torta di mele della nonna”. Il ministro ha giustificato questo passo con il timore per la diffusione delle e-cig monouso tra i giovani. Resta in piedi invece il sostegno all’utilizzo delle e-cig fra gli adulti come metodo di riduzione del danno e supporto per coloro che intendono smettere di fumare.

La Nuova Zelanda mette al bando le sigarette elettroniche monouso

Gran Bretagna – I pediatri propongono il divieto delle monouso, ma per gli esperti sarebbe meglio tassarle
Il Royal College of Paediatrics and Child Health, l’associazione britannica dei medici pediatri, ha chiesto al governo di mettere al bando tutte le sigarette elettroniche monouso, nel quadro dell’indagine che lo stesso esecutivo guidato da Rishi Sunak ha avviato con molte associazioni per individuare risposte alla diffusione delle sigarette elettroniche monouso, tra i giovani. L’associazione si dice preoccupata dall’aumento dell’uso di tali dispositivi fra i minori e dalle sue possibili conseguenze sia a livello di salute che di impatto ambientale. Il vicepresidente Mike McKean è intervenuto utilizzando toni allarmati con una dichiarazione alla Bbc: “Temo che se non facciamo qualcosa, ci ritroveremo in una situazione di crisi”, ha detto. La necessità di intervenire sul fronte delle monouso e con particolare riguardo ai minorenni è divenuta opinione diffusa, anche fra i sostenitori del vaping. Il problema è trovare la giusta misura per evitare che la soluzione adottata produca i benefici attesi e non danni imprevisti. E non tutti condividono la proposta draconiana dei pediatri. Non la fondazione antifumo Action on smoking and health (Ash), che per prima lanciò l’allarme sulle monouso. Secondo le stime di Ash, le e-cig monouso sono utilizzate dal 20% dei fumatori che hanno smesso grazie al vaping e sono uno strumento molto utile per i fumatori adulti. Più che vietarle sarebbe meglio tassarle, è la proposta alternativa di Ash, mantenendole comunque a un prezzo inferiore rispetto alle più dannose sigarette a combustione. Il dibattito è aperto e variegato e Sigmagazine ne offre un ampio spaccato.

Regno Unito, associazione pediatri: vietare le e-cig monouso

Gran Bretagna – I medici invece contrari a ogni restrizione, aromi compresi: meglio puntare su tassa e informazione
E sempre nel quadro della call for evidence del governo Sunak, giunge una pro posta diametralmente opposta a quella dell’associazione dei pediatri, a testimonianza di un confronto vivace ma equilibrato. Arriva dal Royal College of Physicians, l’associazione dei medici britannici, che chiede esplicitamente di non limitare i gusti nelle sigarette elettroniche e non applicare importanti restrizioni all’accessibilità dei prodotti del vaping. Perché – sostengono i medici – le e-cigarette sono un trattamento efficace per la dipendenza dal tabacco. Si punti piuttosto su campagne informative sulla loro utilità come strumento per la cessazione o come sostituto del fumo, correggendo le false percezioni sulla loro sicurezza rispetto alle sigarette tradizionali. L’associazione è comunque favorevole a colmare alcuni buchi legislativi (ad esempio quello che ancora consente di offrire gratuitamente sigarette elettroniche a chi ha meno di 18 anni), a inasprire i controlli sulle vendite ai minori e anche a introdurre una tassa specifica sulle monouso, ma sottolinea il rischio per le campagne antifumo di imporre restrizioni, tanto meno quelle sugli aromi. Ancora su Sigmagazine, l’approfondimento sulla posizione del Royal College of Physicians e sul dibattito in generale.

Svapo e minori in UK, il Royal College of Physicians difende gli aromi

Usa – La Conferenza dei sindaci approva il divieto di aromi, coinvolte anche le sigarette elettroniche
Nella riunione annuale svoltasi a Columbus, in Ohio, la Conferenza dei sindaci degli Stati Uniti ha approvato una risoluzione che sostiene il divieto di tutti i prodotti del tabacco aromatizzati. Tale divieto coinvolge le sigarette elettroniche aromatizzate, le sigarette tradizionali al mentolo e i sigari aromatizzati.

Svizzera – Ecco le nuove tasse sull’e-cig che salvaguardano il vaping come strumento per la riduzione del danno
È stato presentato al Consiglio nazionale (la Camera bassa) il dossier sulle nuove norme per la sigaretta elettronica che contengono le misure per la tassazione. Si tratta di una normativa equilibrata, orientata sulla differenza dei prodotti e – soprattutto – che mantiene il prezzo complessivo dell’e-cig al di sotto di quello delle sigarette tradizionali. Punto fondamentale per favorire il passaggio da un prodotto più dannoso per la salute a uno a rischio ridotto come la sigaretta elettronica. In dettaglio, i liquidi saranno tassati solo se contenenti nicotina per un importo pari a 20 centesimi di franco svizzero per millilitro. Più alta, invece, l’imposta sulle sigarette elettroniche monouso: 1 franco per millilitro a prescindere dalla presenza o meno di nicotina.

La Svizzera tassa i liquidi con nicotina e le sigarette elettroniche monouso

Svizzera – L’Oms non cambia idea, la sigaretta elettronica è una trappola. E riscuote una valanga di critiche
Ha suscitato una valanga di critiche l’intervento del direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, che in una conferenza stampa ha definito la sigaretta elettronica una trappola, riprendendo la teoria complottista che tale strumento sia stata inventata dall’industria del tabacco con lo scopo di attirare a questo nuovo consumo i minorenni. La teoria non è nuova e circola da tempo fra i corridoi di quella che dovrebbe al contrario essere un’organizzazione imparziale, guidata dai dati della scienza e non da complottismi vari, ancora più gravi se applicati a una materia delicata come la salute. Dalle organizzazioni dei consumatori ai media le reazioni sono state furiose. Sigmagazine riassume le principali. Qui citiamo solo quella di Christopher Snowdon su The Spectator, che si chiede se non sia arrivato il momento per un governo che conosce il prezioso aiuto dell’e-cig nella lotta al fumo come quello inglese di levare le tende dall’Oms. E risparmiare il generoso finanziamento che eroga annualmente.

Oms contro la sigaretta elettronica: “È una trappola”. Dure le reazioni

 

Olanda – Istituto salute pubblica: scurire le sigarette tradizionali le renderebbe meno attraenti
Cambiare il colore delle sigarette dal bianco a una tonalità più scura le renderebbe meno attraenti per i (potenziali) fumatori. È quanto suggerisce l’Istituto nazionale per la salute pubblica e l’ambiente (Rivm) ripreso dal sito Dutch News. I colori più scuri suggeriscono un gusto più forte e più danni alla salute, osservano i ricercatori del Rivm, al contrario il colore bianco viene associato a un prodotto più sicuro. La vendita di sigarette di colori più scuri, dunque, aiuterebbe il governo a raggiungere i suoi obiettivi di zero minori che fumano e solo il 5% degli over 18 entro il 2040, come affermato nell’accordo nazionale di prevenzione. Che sarebbe l’obiettivo di rendere l’Olanda smoke-free. Scopo che in verità alcuni paesi stanno raggiungendo grazie a oculate politiche di riduzione del danno, che mirano a supportare con l’aiuto del meno dannoso vaping i fumatori che intendono smettere con il tabacco. Tornando alla questione del colore delle sigarette tradizionali, cambiarlo non è così semplice. Occorrerebbe una modifica alla legge olandese, che stabilisce che le sigarette devono essere bianche, scrive ancora Dutch News. Il Rivm si oppone al divieto dei filtri, che contengono plastica e sostanze chimiche dannose (tema che abbiamo spesso affrontato qui su Svapoworld), perché potrebbe creare l’impressione che le sigarette senza filtro siano meno dannose.

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