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Le aziende estere che vendono all'ingrosso sigarette elettroniche sul web non sono tenute ad aprire un deposito fiscale in italia.

La Corte d'Appello di Torino conferma la sentenza di primo grado: nelle grafiche, volantini o immagini si possono dare solo informazioni essenziali, oggettive, sul funzionamento o sul gusto, senza alcun giudizio personale e senza riferimenti alla salute.

L'Agenzia delle dogane e monopoli consente soltanto ai cittadini europei di poter stare dietro il bancone di una tabaccheria o negozio di sigarette elettroniche.

La precisazione ministeriale a seguito della sentenza Tar del Lazio che ha contestato l'entità degli importi dovuti dalla aziende.

Respinto il ricorso promosso da UniEcig che chiedeva l'annullamento della determinazione direttoriale di Adm sulle modalità e requisiti di commercializzazione dei Pli.

A seguito della recente sentenza del Tar che potrebbe mettere al bando gli e-commerce, riceviamo e pubblichiamo l'intervento di un titolare di deposito fiscale.

Secondo il tribunale amministrativo, la vendita online è sempre vietata nei confronti del consumatore privato. L'ultima parola passa al Consiglio di Stato.

Le aziende ricorrenti vincono su tutta la linea. Secondo il tribunale, non c'è chiarezza su come il Ministero della Salute abbia calcolato gli importi.

Il vaping tedesco sta ripercorrendo l'iter giudiziario italiano: la maxi tassa progressiva graverà sui liquidi da inalazione sino a farne raddoppiare il prezzo. Le associazioni di categoria sono pronte alla battaglia in sede di Corte costituzionale.

Il Tar del Lazio accoglie il ricorso di Tihomir Stefanovic: irragionevole ritirare l'autorizzazione perchè cittadino extracomunitario.