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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 4 al 10 febbraio

Dal poco che trapela, sembra che nella Cop10 si sia creato un fronte pro harm reduction. Intanto nel Regno Unito si cerca di scongiurare il divieto sugli aromi mentre la Cina si ferma per il capodanno.

Gran Bretagna La voce della scienza come ultima speranza: l’audizione di Peter Hajek in parlamento
Sono proprio gli aromi contenuti nei liquidi a rendere la sigaretta elettronica lo strumento più efficace per smettere di fumare fra le diverse terapie sostitutive a base di nicotina. È quanto il professore Peter Hajek del Wolfson Institute of Population della Queen Mary University ha ribadito ai membri della Commissione per la salute del parlamento britannico nel corso dell’audizione del 6 febbraio. Sullo sfondo il dibattito sul piano del governo Sunak sul fumo che, oltre al divieto generazionale di fumo, prevede anche il divieto totale per i vaporizzatori monouso e una forte restrizione sugli aromi. Un passo indietro micidiale, ha sostenuto Hajek, uno dei maggiori esperti mondiali in tema di riduzione del danno da fumo, sopratutto per un paese come la Gran Bretagna che è stato pioniere nell’utilizzo delle e-cig nelle terapie e che ha potuto inanellare una lunga serie di successi nella lotta al fumo. Hajek ha anche smontato le fondamenta della preoccupazione che muove (a volte anche in buona fede) l’azione di molti governi, quella della diffusione del vaping fra i giovani: la prevalenza del fumo nel Regno Unito sta diminuendo, in particolare tra i più giovani – ha ribattuto Hajek – e non ci sono prove che il vaping sia una via d’accesso al fumo. Ci sono invece alcune prove che sia una via d’uscita dal fumo.

Peter Hajek: “La sigaretta elettronica può risolvere il problema del fumo”

Stati UnitiStudio: gli aromi aiutano gli ex fumatori a mantenersi lontano dal tabacco nel lungo periodo
Un nuovo rapporto pubblicato dallo statunitense R Street Institute ha esplorato il modo in cui i sapori vengono elaborati dal cervello, con particolare riferimento ai prodotti a base di tabacco e nicotina. Utilizzando questi risultati l’autore, Jeffrey Smith, ricercatore senior per la politica di riduzione del danno presso R Street, ha spiegato come il sapore possa influenzare il comportamento e perché sforzi ben intenzionati per vietare i prodotti a base di tabacco aromatizzato e nicotina possono avere conseguenze indesiderate nella lotta per ridurre tassi di fumo. Negli Stati Uniti, come ovunque nel mondo. È già stato dimostrato, ad esempio, che il sapore aiuta ad allontanare i fumatori adulti dalle sigarette combustibili verso prodotti alternativi a rischio ridotto, ma lo studio di Smith va più in profondità spiegando le connessioni neurobiologiche tra sapore e comportamento. Sintetizzando all’estremo: è probabile che i fumatori adulti si indirizzino in un primo momento verso prodotti aromatizzati al tabacco nella fase di passaggio dalla sigaretta a combustione alla molto meno dannosa sigaretta elettronica, ma sono poi i liquidi aromatizzati che li aiutano a mantenere nel tempo l’astinenza dalle sigarette tradizionali. La conclusione di Smith è che i liquidi aromatizzati salvano più vite e vietarli o limitarli sarà dannoso per la salute delle popolazioni.

Sigarette elettroniche e aromi: si comincia col tabacco, si smette con il dolce

 

PanamaCop 10: l’apertura dei lavori nel segno del proibizionismo
È stata la settimana della tanto attesa Cop10, la decima Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms, rinviata alla fine dello scorso anno per le violente proteste a Panama che avevano messo in pericolo la sicurezza. Abbiamo estrapolato gli aspetti più rilevanti, attraverso le cronache quotidiane dedicate da Sigmagazine nello spazio settimanale di questa rubrica. In apertura dei lavori, Adriana Blanco Marquizo, capo del segretariato della Convenzione, ha incluso i prodotti con nicotina e tabacco nuovi ed emergenti (cioè sigarette elettroniche ed altri prodotti a rischio ridotto) nelle tre principali sfide da affrontare. Un avvio che ha subito chiarito la piega proibizionista che la kermesse panamense avrebbe preso. Più che un’opportunità per rendere più efficace la lotta contro il tabagismo, la disponibilità di questi nuovi prodotti è stata definita da Blanco Marquizo “un problema molto preoccupante, poiché assistiamo a un aumento allarmante nell’uso di questi prodotti da parte dei giovani”. Buona la prima, come si suol dire.

Parte la Cop 10: sigaretta elettronica tra le principali sfide per l’Oms

PanamaCop 10: Gran Bretagna anatra zoppa, le speranze poggiano su Nuova Zelanda e Filippine
Effetto Sunak sulla delegazione britannica, che ha utilizzato il suo tempo per descrivere il progetto governativo di messa al bando delle sigarette elettroniche monouso e del divieto di tabacco generazionale praticamente sorvolando sul ruolo pionieristico finora assunto in tema di strategie della riduzione del danno. Così le speranze dei vaper si sono appuntate su due Paesi outsider: Nuova Zelanda e Filippine. Il primo ha spiegato i successi della sua nuova legislazione che ha trovato un punto di equilibrio tra l’utilizzo dei nuovi strumenti alternativi al fumo come le e-cig e alcune limitazioni (pubblicità, luoghi di vendita, limite di età) a tutela dei più giovani. E il secondo ha illustrato la propria strategia multi settoriale alla regolamentazione del tabacco definendo “fondamentale” la legge sui prodotti da vaporizzazione con e senza nicotina entrata in vigore nel 2022, che stabilisce un quadro normativo completo e differenziato da quello del tabacco per i prodotti del vaping e gli altri prodotti nuovi prodotti del tabacco. E da quel poco che trapela dei lavori della conferenza, anche Giappone e Armenia hanno espresso scetticismo verso politiche proibizioniste in materia di vaping. Insomma, l’asse a sostegno della riduzione del danno si sposta dalla Manica all’Asia-Pacifico. Queste e altre sorprese panamensi nelle cronache di Sigmagazine.

Cop10: si delinea un fronte favorevole alla riduzione del danno da tabacco

Oms e sigarette elettroniche: l’assordante silenzio della Cop10

PanamaIl contro-vertice dei sostenitori dell’harm reduction
C’è stato spazio anche per una contro-Cop10, un’iniziativa parallela organizzata dall’associazione americana Taxpayers Protection Alliance, dal titolo ironico “Good Cop/Bad Cop”, che ha dato voce agli esclusi dall’incontro ufficiale dell’Oms: i consumatori di sigarette elettroniche e altri strumenti di riduzione del danno da fumo. Vi hanno partecipato i grandi nomi dell’harm reduction, da Riccardo Polosa e Konstantinos Farsalinos al commentatore britannico dell’Institute for Economic Affairs Cristopher Snowdon, solo per citarne alcuni, con l’obiettivo non di impartire direttive ma di ricevere proprio dai diretti interessati imput per impostare nuove e più efficaci campagne. Nonostante l’Oms.

A Panama la Good Cop fa il controcanto all’Oms sulle sigarette elettroniche

 

FranciaAnche il Senato approva il divieto delle e-cig monouso, potrebbe entrare in vigore entro l’estate
Il Senato francese ha approvato il disegno di legge per bandire “la produzione, la vendita, la distribuzione o l’offerta gratuita” di dispositivi del vaping monouso. Si spiana così anche in Francia la strada verso il divieto delle sigarette elettroniche usa e getta che potrebbe entrare in vigore entro la fine della prossima estate. Presentato nel novembre 2022 da cinque deputati della sinistra ambientalista, il disegno di legge era già stato adottato all’unanimità dall’Assemblea nazionale lo scorso anno. Nel corso dei lavori parlamentari si è aggiunto alla bozza originaria anche il divieto di produzione, inizialmente non previsto. Questo significa che scompariranno dal mercato mondiale tutte le sigarette elettroniche monouso made in France. Pochi giorni prima del voto dell’assemblea senatoriale, il via libera era stato dato dai componenti della commissione Affari sociali dello stesso Senato. Chi violerà il divieto andrà incontro a sanzioni fino a 100 mila euro. La legge dovrà ora essere approvata dalla Commissione europea, che ha sei mesi di tempo per verificarne la legittimità normativa ed eventualmente dare il via libera.

Francia, le sigarette elettroniche usa e getta hanno i giorni contati

CinaArriva il Capodanno cinese e il settore del vaping si prende una settimana di pausa (forzata)
Come ogni anno scatta la settimana in cui il mercato delle sigarette elettroniche è costretto a prendersi una pausa involontaria. Il motivo è il Capodanno cinese, che dura 16 giorni ma che vede nei primi sette un blocco quasi totale delle attività produttive. E siccome la Cina è il maggior produttore di sigarette elettroniche, la chiusura di una settimana di tutti gli stabilimenti di distribuzione, esportazione e fabbricazione manda al riposo un intero settore.

Il capodanno cinese blocca il mercato della sigaretta elettronica

GlobalL’accordo delle multinazionali chiude una controversia e apre la strada a un nuovo clima
Philip Morris International e British American Tobacco hanno trovato un accordo sulla controversia legale in vari paesi (tra cui Stati Uniti, Germania e Italia) che riguardava alcuni brevetti e proprietà intellettuale relative ai riscaldatori di tabacco e sigarette elettroniche. Bat, che produce i vaporizzatori Vuse e i dispositivi per il tabacco riscaldato Glo, a seguito di una sentenza passata, verserà una somma a Philip Morris. Quest’ultima rinuncerà a importare la Iqos, il suo prodotto di punta, negli Stati Uniti. Le dichiarazioni di soddisfazione dei due ceo, riportate nell’articolo di Sigmagazine, hanno suggellato l’intesa e forse aprono una stagione di maggiore attenzione reciproca sul mercato crescente degli strumenti alternativi al fumo.

Brevetti e-cig e riscaldatori: pace fatta tra British American Tobacco e Philip Morris

 

 

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