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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 15 al 21 ottobre

La Francia sconfessa l'effetto gateway: prima con uno studio apposito e poi con una revisione di quelli già pubblicati. L'Unione europea, intanto, è sotto pressione alla vigilia della Cop10 di Panama.

FranciaStudio: nessun effetto gateway sui giovani, anzi con il vaping la loro salute è generalmente migliorata
La sigaretta elettronica non provoca sui giovani alcun effetto gateway, cioè non li introduce al fumo. Anzi il suo apparire sul mercato ha contribuito a migliorare la salute di questa nuova generazione, almeno per quel che riguarda il danno da fumo. È quanto sostiene uno studio trasversale e osservazionale francese. Si intitola “Regional French evolution of tobacco and e-cigarette experimentation and use among adolescents aged 15–16 years: A cross-sectional observational study conducted in the Loire department from 2018 to 2020” ed è stato condotto da ricercatori dell’Istituto nazionale francese per la ricerca sulla salute e la medicina, Inserm, e di diversi atenei d’oltralpe e ha come primo autore André Wamba. Piuttosto elaborata è stata l’analisi condotta dai ricercatori su un campione di 7.950 adolescenti fra i 15 e i 16 anni che frequentavano le scuole superiori nel dipartimento della Loira, in Francia, fra il 2018 e il 2020. Chiaro il responso: “Nel nostro campione – scrivono gli autori – non è stato osservato alcun aumento nella progressione dallo svapo al fumo”. Anzi, essi ritengono che l’uso delle sigarette elettroniche abbia sortito l’effetto opposto. Lo studio è stato pubblicato su Preventive Medicine Reports e sigmagazine ne analizza metodologia e risultati.

La sigaretta elettronica sottrae i giovani al fumo

 

FranciaRevisione sconfessa l’effetto gateway: tutta colpa di gravi errori metodologici negli studi
Sullo stesso tema e sempre dalla Francia ancora conferme da parte di una revisione sistematica, che è stata condotta da Bertrand Dautzenberg, famoso pneumologo e tabaccologo, coadiuvato da cinque colleghi esperti di tabaccologia di diversi ospedali e atenei francesi. La revisione si intitola “Systematic Review and Critical Analysis of Longitudinal Studies Assessing Effect of E-Cigarettes on Cigarette Initiation among Adolescent Never-Smokers” e ha vagliato 84 pubblicazioni sull’associazione vaping/fumo negli adolescenti con l’obiettivo di capire perché mentre molti studi longitudinali rintracciano un nesso di causalità fra l’uso dell’e-cig e la successiva iniziazione al fumo, gli studi epidemiologici e i dati reali mostrano un forte calo del fumo che va di pari passo alla diffusione del vaping. La discrepanza, sostengono gli autori, è dovuta ad un errore metodologico che falsa i risultati sull’effetto delle e-cig sull’iniziazione del fumo (esattamente il cosiddetto effetto gateway) e che impedisce di identificare qualsiasi effetto di allontanamento dal fumo. Come e perché questo avviene è spiegato con accuratezza nell’approfondimento di Sigmagazine.

Revisione francese sconfessa l’effetto gateway: “Il vaping dissuade dal fumo”

 

Gran BretagnaAl via la consultazione pubblica sul piano antifumo del governo
È partita la consultazione pubblica sul piano “Stopping the start”, il piano antifumo presentato dal premier britannico Rishi Sunak lo scorso 4 ottobre. I cittadini britannici sono dunque chiamati a esprimersi sulle proposte che dovrebbero consentire al Paese di raggiungere la prima “generazione senza fumo”. Alcune di esse riguardano le sigarette elettroniche e mirano a bloccarne la diffusione fra le giovani generazioni. Il timore degli esperti è però che le limitazioni proposte rendano più difficile il passaggio alla sigaretta elettronica per i fumatori adulti. Fra le possibilità avanzate dal governo vi è infatti quella di limitare la varietà degli aromi e le loro descrizioni, in modo che non siano indirizzate ai minori. L’associazione dell’industira del vapin UKvia teme che le misure allo studio possano scoraggiare i fumatori. “Invitiamo il governo a non attuare ulteriori leggi quando disponiamo già di una legislazione adeguata: dobbiamo solo applicarla correttamente. Una legislazione più restrittiva, come il divieto dei prodotti di svapo, porterebbe probabilmente a una crescita pericolosa in un mercato nero non regolamentato, come visto in altri Paesi come l’Australia”, ha dichiarato il direttore John Dunne. Il termine per la consultazione è fissato al 6 dicembre prossimo.

UK, al via la consultazione sul piano anti fumo (e vaping) fra i minori

 

OlandaIl governo rinuncia alla tassa sulle e-cig prima delle elezioni: ci penserà il prossimo esecutivo
Un temporaneo respiro di sollievo per i vaper olandesi. La tassa sui prodotti del vaping non arriverà prima delle elezioni di novembre. La colpa (o il merito, a seconda dei punti di vista) è, secondo le parole del sottosegretario alla salute Maarten van Ooijen, dei lunghi tempi dell’Unione europea. Dopo l’eventuale via libera alla riforma, occorrerebbero infatti almeno un paio di anni per completare il processo legislativo. Meglio dunque che tutto passi nelle mani del prossimo governo, al quale van Ooijen lascerà in eredità il suggerimento di insistere sulla proposta di una tassa nazionale sulle sigarette elettroniche.

Olanda, nessuna tassa sulle sigarette elettroniche prima delle elezioni

 

Stati Uniti – Studio trasversale conferma l’efficacia degli aromi dolci per smettere di fumare
Nel dibattito sul divieto degli aromi interviene uno studio internazionale pubblicato su Harm Reduction Journal e i cui contenuti erano stati anticipati quando era ancora in fase di revisione. Si tratta dello studio intitolato “Patterns of flavored e-cigarette use among adult vapers in the Usa: an online cross-sectional survey of 69,233 participants”, di cui primo autore è il cardiologo greco Konstantinos Farsalinos dell’Università dell’Attica Occidentale, mentre i coautori sono Anastasia Barbouni dello stesso ateneo, il fondatore del Coehar dell’Università di Catania Riccardo Polosa, Konstantinos Poulas e George Lagoumintzis dell’Università di Patrasso e Christopher Russell di Russell Burnett Research and Consultancy di Glasgow. Le conclusioni della ricerca sottolineano che i liquidi per sigaretta elettronica ai gusti diversi dal tabacco sono i più utilizzati dai consumatori adulti e sono anche la scelta più diffusa nel momento in cui si adotta il vaping per smettere di fumare. L’uso degli aromi al tabacco è invece basso e tende a diminuire ulteriormente nel tempo. Le conclusioni si prestano a un consiglio accorato ai legislatori: “Qualsiasi regolamentazione sugli aromi delle sigarette elettroniche – scrivono gli autori  – dovrebbe mantenere l’equilibrio tra la protezione dall’uso involontario da parte di alcuni sottogruppi della popolazione (ad esempio, da parte di adolescenti o persone che non hanno mai fumato) ed evitare effetti avversi e potenziali danni ad altri sottogruppi (ad esempio, impedendo alle persone che fumano il passaggio alle sigarette elettroniche in un approccio di riduzione del danno)”. Altri dati e considerazioni che emergono dallo studio nell’articolo di Sigmagazine.

Gli aromi dolci e fruttati sono fondamentali per smettere di fumare

 

Unione europeaCento scienziati scrivono a Bruxelles per chiedere di ridefinire le politiche antifumo nel segno della riduzione del danno

La carica dei cento scienziati. Tanti, nome più nome meno, sono gli studiosi internazionali che hanno firmato una lettera aperta alla presidente della commissione salute e affari alimentari dell’Unione europea Stella Kyriakides per chiedere che vengano ridefinite le politiche antifumo. Innanzitutto aprendo le porte agli strumenti di somministrazione di nicotina a rischio ridotto come sigarette elettroniche, snus e riscaldatori di tabacco. L’iniziativa, con destinazione Bruxelles, è partita dai componenti del Centro d’eccellenza sulla riduzione del danno di Catania (Coehar), a cui si sono aggiunti alcuni esperti internazionali in materia di riduzione del danno da fumo. I firmatari partono da un dato incontestabile: a vent’anni dall’entrata in vigore della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (FCTC) dell’Organizzazione Mondiale della Salute le malattie legate al fumo continuano a essere una delle principali cause di malattie non trasmissibili. Segno che le strategie finora seguite (e che verranno riproposte nel prossimo appuntamento a Panama) non hanno centrato l’obiettivo. “Occorre integrare le attuali politiche di contrasto al fumo con nuove strategie, come quella basata sulla riduzione del danno”, scrivono gli scienziati, “mettendo a disposizione dei fumatori adulti prodotti privi di combustione alternativi alle sigarette convenzionali ”. Nell’approfondimento di Sigmagazine il testo completo della lettera aperta a Kyriakides e i nomi dei quasi cento scienziati.

Cento scienziati si appellano all’Europa per ridefinire le politiche antifumo

 

Unione europea – Cop10, deputata svedese interroga la Commissione sui rischi di aggiramento del processo democratico
L’eurodeputata svedese Sara Skyttedal ha presentato un’interrogazione scritta indirizzata alla Commissione europea per sapere se i funzionari di Bruxelles intendono conferirsi la facoltà di prendere decisioni durante la Cop10 che non verranno poi passate a vaglio del Consiglio, composto dai ministri competenti degli Stati membri, che verrebbero quindi completamente scavalcati. Sarebbe una cosa senza precedenti, sostiene la deputata svedese, perché “le decisioni delle Cop vincolano giuridicamente gli Stati membri in quanto firmatari della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc), il che significa che la Commissione imporrebbe requisiti giuridici internazionali agli Stati membri senza il loro consenso”. Skyttedal spiega in dettaglio il cortocircuito che si verrebbe a creare e che potrebbe creare un precedente anche per altri negoziati. Su Sigmagazine il testo più completo dell’interrogazione e i rischi che un tale aggiramento produrrebbe al processo democratico dell’Ue.

Cop10, sulla sigaretta elettronica la Commissione aggira il processo democratico

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