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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 25 al 31 agosto

In Germania lo Spiegel scoperchia inquietanti legami fra industrie farmaceutiche e lobby antifumo, mentre si moltiplicano le critiche alle autorità Usa per gli allarmi su sigarette elettroniche e malattie polmonari. Su Lancet un duro attacco alle posizioni dell'Oms sul vaping.

GermaniaDer Spiegel: lobbisti antifumo contro il vaping nel nome dell’industria farmaceutica
Una confederazione di associazioni in lotta contro il fumo ha ricevuto donazioni dalle case farmaceutiche. Una coincidenza che spiegherebbe anche la sua ostilità nei confronti della sigaretta elettronica. È quanto ha scoperto lo Spiegel, che in un articolo apparso sul numero di questa settimana mette nel mirino l’Aktionsbündnis Nichtrauchen, influente unione lobbistica sempre ascoltata dai parlamentari quando il Bundestag deve legiferare misure contro la dipendenza del tabacco. Da quando l’e-cig si è diffusa come metodo più efficace per smettere di fumare, le aziende farmaceutiche devono lottare per mantenere i profitti miliardari legati ai propri prodotti per fumatori: pillole, cerotti, spray, gomme da masticare, tutti però più costosi e dai risultati meno brillanti. Così i lobbisti buoni, perché impegnati nel contrastare la dipendenza dal tabacco, ingaggiano una guerra a tutto campo contro il vaping, demonizzando l’e-cigarette nell’interesse di aziende come Pfizer, GlaxoSmithKline o Novartis. L’articolo dello Spiegel nel sunto che ne ha fatto Sigmagazine.

Industrie farmaceutiche finanziano lobby anti sigaretta elettronica

 

UsaSigaretta elettronica, i contaballe dell’Illinois
Per chi non ne avesse avuto abbastanza della strumentalizzazione mediatica sul presunto primo decesso (e varie malattie polmonari) causate negli Stati Uniti dalla sigaretta elettronica, Sigmagazine ha ricostruito l’intera vicenda. Imbarazzante per la stampa mondiale.

Sigarette elettroniche, cronaca di una morte copiata e incollata

 

UsaProcurato allarme sull’e-cig, ora i funzionari Usa sono sottotiro
I funzionari della sanità statunitense sono sotto tiro per il procurato allarme contro la sigaretta elettronica in seguito alla errata diffusione delle notizia riguardo ai casi di ricoveri per malattie polmonari e un decesso avvenuto nell’Illinois. Ai funzionari viene imputato il fatto di non aver subito aggiunto che le patologie sono da riscontrarsi nei liquidi droganti immessi all’interno del dispositivo, frutto di manomissioni o miscele fatte in casa. La causa, dunque, è da ricercarsi nel mix di sostanze assunte e non dallo strumento utilizzato. Sigmagazine ha fatto il punto del dibattito che prosegue in Usa e in Europa.

Sanità statunitense sotto accusa per procurato allarme sulla sigaretta elettronica

 

UsaMinton (Cei): quando si parla di e-cig, prudenza e verifiche vanno a farsi benedire
“L’esplosione di malattie polmonari è causata dal mercato nero, non dalla sigaretta elettronica”. È il titolo (e il sunto) dell’intervento di Michelle Minton, senior fellow del think tank americano Competitive Enterprise Institute a commento della strumentalizzazione a mezzo stampa dei casi di malattie polmonari (e in un caso di decesso), attribuiti all’utilizzo della sigaretta elettronica. In molti casi è stato appurato che la sigaretta elettronica era stata utilizzata per vaporizzare olio di Thc proveniente dal mercato nero e probabilmente adulterato, ha proseguito Minton, ma quando si parla di sigarette elettroniche tutti i criteri di prudenza e verifica non valgono più e persino i giornali più blasonati hanno indicato il dito, senza guardare la luna. Cioè hanno incolpato lo strumento (la sigaretta elettronica) e non la sostanza vaporizzata. Sigmagazine ha riportato i punti principali del suo intervento.

Michelle Minton (Cei): “La sigaretta elettronica non ha ucciso nessuno”

 

Gran BretagnaLancet: dure critiche alle politiche dell’Oms sulle sigarette elettroniche
Dure critiche alle politiche dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle sigarette elettroniche sono state pubblicate in un articolo sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet a firma di due professori emeriti dell’Università di Auckland in Nuova Zelanda: Robert Beaglehole e Ruth Bonita. I due hanno entrambi ricoperto ruoli importanti all’interno della stessa Oms. L’ultimo Rapporto sul tabacco dell’organizzazione è deludente, sposa un’ortodossia obsoleta invece di assecondare l’innovazione e, di fatto, annulla il potenziale delle moderne strategie di riduzione del danno da tabacco, scrivono i due professori. L’Oms dovrebbe invece abbracciare le strategie di riduzione del danno da fumo: la rapida ascesa dei prodotti senza fumo e in particolare delle e-cigarette è il fenomeno che ha avuto l’impatto più dirompente sul fumo negli ultimi decenni, hanno concluso. Un dettagliato resoconto dell’articolo su Sigmagazine.

UsaAltria e Philip Morris vogliono convolare a nozze, un’unione da 210 miliardi di dollari
I due colossi del tabacco, che si erano divisi nel 2008, studiano una fusione sulla spinta del calo dei consumi del tabacco e della concorrenza dell’ecig. Lo hanno confermato le direzioni dei due gruppi. Nascerebbe così un colosso da 210 miliardi di dollari di capitalizzazione. Un matrimonio difensivo, visto il calo dei consumi nel settore del tabacco, ma anche un’unione di forze sul fronte dei sistemi alternativi. Il punto nell’articolo di Sigmagazine.

Affari multinazionali, matrimonio del secolo tra Philip Morris e Altria

 

Gran BretagnaStudio Nhs: minorenni, chi svapa era già un fumatore
Uno studio britannico smentisce, ancora una volta quando si prendono i dati in mano, la tesi del vaping giovanile. Si tratta del rapporto “Smoking, drinking and drug use among young people in England 2018”, pubblicato dal Servizio sanitario nazionale (Nhs). Secondo i ricercatori, il vaping fra i giovanissimi è un fenomeno comunque molto contenuto e quasi esclusivamente ristretto a chi già aveva avuto esperienza con il tabacco. Nel 2018, il 90% degli alunni conosceva la sigaretta elettronica, circa il 25% l’aveva provata, i consumatori abituali erano circa il 2% mentre quelli attuali (cioè abituali e occasionali insieme) il 6%. Dati sovrapponibili, e anzi in leggerissima diminuzione, a quelli del 2016. Gli utilizzatori attuali aumentavano con l’età, passando da un valore inferiore all’1% fra gli undicenni e arrivando all’11 fra i quindicenni. Interessante anche notare come la quasi totalità dei minori che ha avuto esperienza con l’e-cig sia costituita da fumatori o ex fumatori. Il dettaglio della ricerca nell’approfondimento di Sigmagazine.

Inghilterra, minori e sigaretta elettronica: chi la usa era già fumatore

 

India Il governo studia il decreto per vietare l’ecig e mettere in galera i trasgressori
Una bozza di decreto per proibire la produzione, la distribuzione e la vendita di e-cigarette è al vaglio di un Gruppo di ministri del nuovo esecutivo del premier Narendra Modi. Fallito il tentativo di classificare i prodotti del vaping come farmaci, a causa dell’opposizione dell’Alta Corte di Delhi e Bombay, il governo ha deciso di assumersi direttamente la responsabilità della misura, prevedendo anche sanzioni molto severe tra cui il carcere. Le proposte contenute nel decreto in discussione sono approfondite nell’articolo di Sigmagazine.

India, sigaretta elettronica vietata per decreto: carcere per i trasgressori

 

GermaniaChirurghi cardiovascolari chiedono un cambio di passo sulla sigaretta elettronica
I chirurghi cardiovascolari tornano a far sentire la loro voce a favore delle sigarette elettroniche come strumento di riduzione del danno. A farlo, nella settimana in cui l’e-cig è stata catapultata sui media per la notizia poi risultata manipolata della presunta prima morte per vaping, è un chirurgo di grande fama in Germania, Martin Storck, in forza allo Städisches Klinikum di Karlsruhe (in Baden-Württenberg), l’ospedale più grande della regione dell’alto Reno. “Di fronte ai pesi enormi per il sistema sanitario e per i pazienti e agli alti costi economici, non possiamo permetterci di sottovalutare sistematicamente le sigarette elettroniche e le altre efficaci alternative al fumo”, ha scritto Storck in un editoriale pubblicato sul quotidiano di Berlino Der Tagesspiegel, uno dei giornali più letti dalla classe dirigente politica della capitale. Il chirurgo ha rivolto un appello a politici, medici e operatori delle casse sanitarie a modificare l’approccio nei confronti dell’e-cig e dei metodi alternativi al fumo. Nell’approfondimento di Sigmagazine l’appello di Martin Storck.

“La sanità non può permettersi di sottovalutare le sigarette elettroniche”

 

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