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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 13 al 19 ottobre

La settimana è stata ancora una volta dominata dalle notizie che arrivano dagli Usa fra allarmi, polemiche e battaglie. Intanto in Europa molti medici scendono in campo in difesa della sigaretta elettronica.

UsaMichigan, giudice sospende il divieto di liquidi aromatizzati con nicotina
Un giudice del Michigan ha sospeso il divieto di vendita dei liquidi aromatizzati con nicotina introdotto lo scorso 2 ottobre da Gretchen Whitmer, governatore dello Stato. Nella motivazione, il giudice Cynthia Diane Stephens ha scritto che il provvedimento firmato dal governatore esula dalle sue competenze perché dovrebbe essere votato dal parlamento statale. La sospensione giunge grazie al ricorso di due rivenditori di sigarette elettroniche. Uno di loro, Mark Slis, è oggi diventato l’eroe della comunità dei vaper degli Stati Uniti. Sigmagazine ce ne offre un divertente ritratto.

Mark Slis, il negoziante di sigarette elettroniche che ha sfidato il governatore

 

UsaCasi malattie polmonari, il punto della situazione
I casi di malattie polmonari negli Usa continuano a dominare le notizie relative al mondo del vaping. E sono ancora notizie improntate in parte al sensazionalismo e all’approssimazione, nonostante sia sempre più evidente la responsabilità dei liquidi illegali inalati e non dello strumento dell’e-cig. In Europa medici e istituti sanitari innalzano le controffensive, forti di una regolamentazione che salvaguarda operatori del settore e consumatori. Negli Usa prevale ancora una cortina di disinformazione, che si teme voluta date le evidenze che le indagini stanno portando alla luce: ad oggi la causa più probabile delle lesioni ai polmonari sembra essere il consumo di liquidi illegali al Thc diluiti con sostanze non adatte alla vaporizzazione (come l’acetato di vitamina E). Sigmagazine illustra lo “stato dell’arte”, un utile approfondimento per seguire l’evoluzione della vicenda.

Il Cdc rafforza allarme su cartucce al Thc, intanto ci sono nuovi arresti

 

UsaL’approccio al vaping secondo Gottlieb
Ha lasciato la guida della Food and Drug Administration ormai da tempo entrando nel consiglio d’amministrazione di Pfizer, ma Scott Gottlieb continua a frequentare il dibattito sulla sigaretta elettronica, specie dopo i casi di malattie polmonari negli Usa. In un’intervista alla Cnbc, Gottlieb ha espresso una posizione chiara: ha auspicato il divieto dei sistemi a cartucce precaricate, responsabili a suo avviso della diffusione del vaping fra i giovani, e ha difeso i negozi specializzati, garanti di prodotti di qualità e nei quali il tasso di vendita ai giovani è bassissimo.

Sigarette elettroniche, Gottlieb a Trump: “Faccia chiarezza e la smetta di aggirare il problema”

 

Gran BretagnaTerapie antifumo, il vantaggio economico del metodo e-cig
La sigaretta elettronica è lo strumento meno costoso per le casse pubbliche nelle terapie di addio al fumo. Lo sostiene una ricerca pubblicata sul sito della rivista specializzata Addiction e condotta da 13 accademici britannici – fra cui spiccano i nomi di Peter Hajek e Lynne Dawkins – l’americano Maciej Goniewicz e Louise Ross, ex direttrice dello Stop smoking centre di Leicester. “Utilizzare le sigarette elettroniche come ausilio per smettere di fumare, associate ad un sostegno comportamentale standard, nei centri antifumo inglesi è probabilmente più conveniente che utilizzare le terapie sostitutive a base di nicotina”, scrivono gli autori che per questa ricerca hanno elaborato i dati di un ormai noto studio pubblicato sul New England Journal of Medicine lo scorso gennaio.

Lotta al fumo, sigaretta elettronica: maggiore efficacia e meno costi anche per sanità

 

Gran Bretagna/UsaCosì vicini, così lontani
Mai come in questo periodo dominato dai casi di malattie polmonari in alcuni Stati nordamericani, emerge con evidenza la differenza di approccio sul tema della sigaretta elettronica da parte delle autorità di due Paesi per altri versi simili, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti d’America. Ragione versus emotività, analisi versus sensazionalismo, autonomia della ricerca versus degenerazione mediatica. Sigmagazine racconta il mondo del vaping sulle due sponde dell’Atlantico.

La crociata morale degli Stati Uniti contro la sigaretta elettronica

 

UsaIl polso del mercato americano al National Vape Expo di Hampton
Un’opportunità per tastare il polso del mercato statunitense del vaping all’indomani della potente offensiva mediatica contro la sigaretta elettronica è data dal National Vape Expo che si apre sabato 19 ottobre ad Hampton, in Virginia, Stato centrale della costa orientale Usa. Una due giorni che capita in un momento molto delicato della storia dell’industria del vaping statunitense, di fronte a decisioni importanti per rendere anche il mercato americano sicuro e trasparente come quello europeo. La fiera di Hampton si è sempre distinta per la presentazione di prodotti innovativi del settore.

PerùFine settimana a Lima per il Vape South America
Edizione peruviana per il Vape South America, la fiera del vaping latino-americana che avrà una successiva edizione in Colombia all’inizio del prossimo anno. Quella peruviana, che si svolge in questo fine settimana, si tiene nella capitale Lima e annuncia la presenza di oltre 100 espositori in arrivo da ogni angolo del Sud America. Curiosità attorno a questo mercato, sempre un po’ in ombra mediatica rispetto a quello più ampio del nord America, il che non è sempre un danno. Anche qui sarà interessante capire quanto le vicende del vicino continente settentrionale impattino sulle dinamiche economiche interne.

Gran BretagnaVerso la conclusione il Vape Jam Uk 2019 di Liverpool
Prosegue fino a domenica il Vape Jam Uk 2019 che si è aperto venerdì 18 ottobre a Liverpool. Nella città che diede i natali musicali ai Beatles, espositori (produttori e venditori) e svapatori si incrociano negli stand di una delle fiere di più lunga tradizione in Gran Bretagna, Paese all’avanguardia nelle politiche sanitarie pubbliche di riduzione del danno.

Gran BretagnaEsperti: le campagne contro l’e-cig rischiano di scoraggiare molti fumatori
L’irresponsabile campagna contro la sigaretta elettronica potrebbe scoraggiare molti fumatori dall’utilizzare quello che ad oggi risulta come il metodo migliore per smettere di fumare, con conseguenze gravi sul piano della salute generale. È l’allarme lanciato da un panel di esperti britannici riuniti a Londra da Science Media Centre per un briefing rivolto alla stampa. Nelle ultime settimane docenti, medici e ricercatori del Regno Unito sono apparsi molto attivi e presenti per difendere lo strumento che le loro istituzioni sanitarie hanno sposato a livello istituzionale come migliore alleato per la lotta al fumo.

Sigarette elettroniche, in Europa nessuna vittima in dieci anni

 

AustriaFarmacologo: i liquidi commerciali non sono responsabili delle malattie in Usa
Parole chiare contro la campagna di disinformazione sulla sigaretta elettronica arrivano da Bernd Mayer, docente di Farmacologia e tossicologia presso la Karl-Franzens-Universität di Graz e uno dei maggiori farmacologi europei. Per Mayer la campagna di disinformazione che si è innescata sui media a seguito dei casi di malattie polmonari negli Usa è pretestuosa e tende a nascondere il vero problema, la diffusione di sostanze pericolose illegali. I liquidi commerciali non causano malattie. Mayer accusa di ipocrisia le autorità americane: sanno benissimo che non sono i liquidi con nicotina a causare le malattie e i decessi, sfruttano solo l’occasione per imporre un divieto – quello sugli aromi – a cui anelavano da tempo.

“Tutti sanno che le malattie non sono causate dai liquidi commerciali”

 

FranciaPneumologo: quanto accaduto negli Usa non potrebbe mai replicarsi in Europa
Anche in Francia i medici prendono posizione a difesa della sigaretta elettronica per arginare la pessima informazione rilanciata a seguito dei casi di malattie polmonari negli Usa. A parlare è stato questa settimana William Lowenstein, pneumologo, specialista di medicina interna e presidente di Sos Addiction, associazione medica che si occupa di lotta alle dipendenze. “Non è lo strumento che causa i decessi – ha spiegato in un’intervista al quotidiano bretone Le Télégramme – ma il liquido, un olio alla cannabis. Alcuni Stati degli Usa non hanno applicato alcuna regolamentazione sul tema e si sono rifugiati d’un tratto nel regime proibizionista. Ma è una cosa che non potrebbe mai accadere in Francia o in Europa”.

Lo pneumologo Lowenstein: “Nella sigaretta elettronica nessuna tossicità potenziale”

 

Gran BretagnaNel 2017 grazie all’e-cig hanno smesso di fumare dai 50 ai 70 mila fumatori
La diffusione della sigaretta elettronica ha contribuito a far aumentare il numero degli inglesi che sono riusciti a smettere di fumare. Secondo gli analisti, solo nel 2017 sono stati fra 50.700 e 69.930 i fumatori che hanno detto addio al fumo. Lo ha rivelato una ricerca pubblicata sul sito della rivista scientifica Addiction, intitolata “Association of prevalence of electronic cigarette use with smoking cessation and cigarette consumption in England: a time series analysis between 2006 and 2017”, condotta da un team di ricerca multi disciplinare dello University College di Londra.

Inghilterra, la sigaretta elettronica continua a far diminuire i fumatori

 

FranciaAgenzia sanità pubblica: 100 mila fumatori in meno grazie all’e-cig
Centomila fumatori in meno grazie alla sigaretta elettronica. È il numero rivelato da Benoît Vallet, attualmente magistrato presso la Corte dei conti e considerato in Francia tra i più autorevoli esperti di salute pubblica, avendo ricoperto il prestigioso incarico di direttore generale del Ministero della Sanità sotto la guida di Marisol Touraine. Con riferimento ai casi di malattie polmonari negli Usa,  Vallet ribadisce l’importanza dell’e-cig nelle terapie di riduzione del danno e di disassuefazione dal fumo. “Gli ultimi studi dell’Agenzia di sanità pubblica francese riportano cifre che indicano un forte calo del consumo di tabacco”, ha detto in un’intervista a Libération. L’approfondimento su Sigmagazine.

Usa“We vape, we vote”, i vapers mettono nel mirino le Presidenziali 2020
È partita con lo slogan “We vape, we vote” (svapiamo, votiamo) la campagna che raduna diverse associazioni di vaper che intendono far sentire il proprio peso nella campagna presidenziale del prossimo anno. Da quando il think tank conservatore Americans for Tax Reform ha segnalato che i vapers, se uniti, potrebbero addirittura essere l’ago della bilancia negli Stati chiave in cui si deciderà il prossimo presidente, le associazioni di categoria hanno trovato nell’impegno politico uno strumento per contrastare democraticamente la campagna di disinformazione sulla sigaretta elettronica. Il tema sarà approfondito nel prossimo numero del bimestrale cartaceo di Sigmagazine.

Presidenziali Usa 2020, parte campagna “We vape, We vote”

Think-tank americano: “La sigaretta elettronica può costare a Trump la rielezione”

 

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