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La sigaretta elettronica entra anche nelle carceri scozzesi

Sigarette elettroniche distribuite gratuitamente nelle carceri. Succede in Scozia per decisione del ministero della salute in accordo con il ministero della giustizia. I detenuti delle carceri scozzesi riceveranno per due mesi a partire da novembre un kit del valore di 65 euro per poter svapare in carcere. L'iniziativa coincide con l'introduzione del totale divieto di fumo nei locali carcerari. Si stima che circa l'80 per cento della popolazione carceraria - compresi gli addetti amministrativi e le guardie penitenziarie - siano fumatori: il kit per il vaping consentirebbe di abbattere notevolmente la percentuale e allo stesso tempo favorire la riduzione del danno su ogni singolo utilizzatore. Il governo ha stanziato nella fase iniziale del progetto 200mila sterline. Analoghe sperimentazioni sono già state avviate anche in Inghilterra, Isola di Man e Francia. In Italia si è provato l'anno scorso ma, nonostante la circolare del direttore nazionale dell'amministrazione penitenziaria Santi Consolo avallata anche dal ministero della salute, l'iter si è arrestato a causa di "problemi tecnici". Ovvero: le sigarette elettroniche in circolazione in Italia sono dotate di filo elettrico di ricarica e per questo non possono essere distribuite ai detenuti perché considerate pericolose.

Sigarette elettroniche, IJust 3 sequestrate dai Nas in seguito a denuncia

L'incoerenza e la interpretabilità delle norme stanno facendo i primi danni. In seguito a una denuncia nominativa, il nucleo antisofisticazioni dei carabinieri di Ancona ha provveduto al sequestro di 36 kit iJust 3, tra le sigarette elettroniche più vendute dell'estate. Al distributore non esclusivo è stata contestata la vendita di un prodotto che viola le norme di sicurezza antisgocciolamento e non sarebbe al contempo a prova di manomissione. Il riferimento è al sistema di riempimento: nonostante il cup sia aderente al tank, bisogna farlo scivolare verso l'esterno per poter entrare in contatto con il liquido. Secondo le indicazioni dei carabinieri, per poter aprire il tank occorrebbe anche fare pressione, movimento che invece manca per renderlo in linea con la direttiva tabacchi. Il provvedimento, pubblicato sulla banca dati europea a tutela dei consumatori, vige su tutto il territorio nazionale. Il sequestro fa precedente quindi i negozianti che hanno l'IJust 3 a scaffale dovrebbero per precauzione sospenderne la vendita. Un qualsiasi controllo delle forze dell'ordine potrebbe portare al sequestro di tutti i prodotti in vendita sul mercato italiano. Il sequestro avvenuto ad Ancona è stata la conseguenza di una denuncia avvenuta nel corso del Vapitaly del mese di maggio. La segnalazione "ad personam" ora potrebbe causare danni all'intero comparto, soprattutto ai negozianti che hanno in magazzino l'IJust 3 e ora si vedono loro malgrado costretti a sospenderne la vendita.

Un nuovo negozio per dire addio al fumo con la sigaretta elettronica

Nonostante tutto, il comparto del vaping va avanti. E lo dimostrano le nuove aperture, le inaugurazioni, le serrande alzate ogni giorno. A Castel di Lama, paese del Piceno che segna il confine con l’Abruzzo, domani, giovedì 30 agosto inaugurerà un nuovo punto vendita specializzato in sigarette elettroniche e prodotti liquidi da inalazioni. Si chiama The Vapers Shop ed è nato dalla passione di una giovane coppia di coniugi, Ilaria e Domenico Sbarra. “L’idea del negozio – spiega Domenico Sbarra - era un sogno che covavo da tempo. Oltre che per la passione verso questo tipo di prodotto, soprattutto perché ho provato sulla mia pelle l’efficacia della sigaretta elettronica come metodo risoluto per smettere di fumare. Ero io stesso un fumatore ma mia moglie Ilaria non lo ha mai sopportato. Poi purtroppo mia madre in poco tempo è mancata, poprio a causa delle sigarette. Fu all’inizio della sua degenza che mi convinsi di smettere di fumare e passai definitivamente alla sigaretta elettronica. Sino a quel momento la utilizzavo in maniera duale. Io dico che sempre se ci sono riuscito io, possono riuscirci tutti”. Da lì ad aprire un negozio il passo è stato breve. “Lasciai il lavoro in fabbrica per cimentarmi in questa nuova esperienza, anche per dare un servizio in termini di salute a tutti quei fumatori che vorrebbero smettere di fumare e non ci riescono”. The Vapers Shop alzerà domani, giovedì 30 agosto, la saracinesca che rappresenta un Braccio di Ferro svapatore. Dietro il bancone Ilaria e Domenico saranno lieti di accogliere tutti coloro che vorranno incontrarli di persone per un rifresco beneaugurale.

Al festival musicale non si entra con la sigaretta elettronica. Ma ti regalano l’accendino

Viene presentato tra i più importanti festival musicali del panorama nazionale. Si chiama Todays, si svolge a Torino ed è ideato dall'amministrazione comunale con il sostegno della locale fondazione culturale. Molto probabilmente richiamerà l'attenzione di migliaia di appassionati. Gli organizzatori hanno diffuso gli obblighi da osservare. Oltre agli ovvi divieti di introdurre armi da fuoco, coltelli, spranghe, sostanze stupefacenti, colpisce che nella lista ci siano anche le sigarette elettroniche.  Desta poi curiosità il fatto che tra gli sponsor della manifestazione ci sia Clipper, una nota azienda produttrice di accendini e cartine. "Il divieto è per motivi di sicurezza - spiega l'ufficio stampa della manifestazione - Non solo perchè possono essere lanciate ma soprattutto perché sono dispositivi elettronici e dobbiamo pensare e prevenire qualsiasi cosa potrebbe accadere se mal utilizzate. Il divieto, ad esempio, vale anche per gli accendini perchè sono considerati oggetti infiammabili". L'anno scorso all'interno dello spazio era presente lo stand di Clipper che regalava come gadget proprio un accendino. Chissà se lo farà anche quest'anno.

Sigarette elettroniche in carcere, cronaca di un successo annunciato

Terminato il periodo di sperimentazione, è ora il momento di trarre le conclusioni sul progetto che ha consentito la distribuzione di sigarette elettroniche nelle carceri francesi. Mille sigarette elettroniche in meno di un anno consegnate a detenuti per l'80 per cento fumatori. e il progetto è nato proprio in seguito ad un'azione legale promossa da un detenuto non fumatore che ha ottenuto un risarcimento da parte dello Stato perché costretto a convivere con il fumo dei compagni di cella. Il progetto ha goduto di un finanziamento pubblico di 50 mila euro, equivalenti a mille sigarette elettroniche validate per l'uso in carcere. Buona anche la partecipazione dei dipendenti amministrativi e delle guardie carcerarie. In 150 hanno scelto di passare all'ecig. Interessante la soluzione di sicurezza che consente di ricaricare la sigaretta elettronica senza fili ma con una chiavetta Usb. In Italia un analogo tentativo venne promosso dall'onorevole Rita Bernardini che ottenne anche il benestare di Santi Consolo, capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, e del Ministero della Salute. Ma poi tutto si arenò per la difficoltà di reperire sigarette elettroniche senza fili elettrici. Progetti analoghi sono stati avviati anche nel Regno Unito.