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Furto ai danni dello shop SenzaFiltro, Balducci: “Momento difficile”

Nonostante il periodo non sia dei migliori, neppure i malviventi hanno compassione per i rivenditori del vaping. O forse è proprio la situazione fiscale ad attirare l'attenzione di qualche ladruncolo senza scrupoli. Tra la notte di sabato 2 e il pomeriggio di domenica 3 il magazzino dello shop online SenzaFiltro è stato oggetto di un furto. Andrea Balducci, il titolare dello shop, ha sporto denuncia dopo aver quantificato il valore della merce rubata in 5mila euro. "Non è una somma ingente - commenta - forse è addirittura superiore il danno alla struttura. Ma in questo periodo è un altro colpo che rischia di aggiungere difficoltà a difficoltà". L'azione si è probabilmente svolta in fretta e senza una idea precisa di cosa rubare. Lo evidenziano anche le foto con quello che rimane della merce che pare esser stata asportata casualmente soprattutto per quanto riguarda i liquidi. L'elenco della merce rubata è composto da aromi concentrati (Dea, Etò, Ecig, La Tabaccheria, Azhad Elixirs, Tnt-Vape, Suprem-e, Kings Crest, Vaponaute); sigarette elettroniche (starter kit Justfog, Lost Vape), atomizzatori (Exvape, Vandy Vape), accessori vari (Coil master, Geek Vape, Vandy Vape, Youde, Thunderhead). L'indagine è stata avviata dalla questura di Bari, città in cui ha sede la società ed ospita il magazzino di SenzaFiltro Shop.

Gian Luigi Cervesato sale al vertice di Japan Tobacco International Italia

Gian Luigi Cervesato è il nuovo Presidente e Amministratore Delegato di JT International Italia (JTI Italia). Cervesato, attuale Presidente e Amministratore Delegato di JTI Iberia, assumerà il ruolo attualmente ricoperto da PierCarlo Alessiani, che ha guidato l’azienda sul mercato italiano sin dal 1999, anno in cui è entrato nel Gruppo. La nuova nomina sarà operativa dall’1 luglio 2018 e fa seguito alla decisione di PierCarlo Alessiani di lasciare l’azienda a fine giugno per dedicarsi a nuove esperienze personali e professionali, dopo aver ricoperto per quasi 20 anni il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato di JTI Italia. "Sotto la sua guida - si legge nella nota stampa - il business dell’azienda è cresciuto in modo significativo e costante: basti pensare che, al momento della sua costituzione, la quota di mercato in Italia dei prodotti JTI era del 2,8% mentre oggi detiene la seconda posizione con una quota vicina al 24%. Crescita che ha contribuito a rendere JTI Italia una realtà importante per il territorio italiano, nonché uno dei mercati chiave del Gruppo JTI a livello europeo e mondiale". Gian Luigi Cervesato, 53 anni, è di origini e nazionalità italiane. Ha iniziato la sua carriera in JTI nel 2009 in qualità di Vice President e ha guidato lo sviluppo dell’azienda in diversi mercati dell’Asia Centrale. Nel 2014 si trasferisce a Madrid e assume il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato di JTI Iberia. Cervesato arriva in JTI dopo aver maturato una significativa esperienza lavorativa internazionale in Europa (Belgio, Italia, Francia e Polonia), Turchia e Africa. Inizia la sua carriera in Procter & Gamble nel 1987, e successivamente ha ricoperto posizioni di crescente responsabilità in Bacardi, Coca Cola, ma anche nel settore del tabacco in British American Tobacco.

Sigarette elettroniche, Anpvu chiede incontro a Grillo, Tria e Salvini

L'associazione dei consumatori in prima linea per salvaguardare e tutelare il vaping. Non come aspetto ludico ma come reale possibilità di essere importante strumento per la lotta al fumo. A pochi giorni dall'insediamento del governo, il presidente Carmine Canino ha inoltrato una lettera ai due ministri coinvolti, Grillo per la salute e Tria per l'economia. Oltre a Salvini che, pur non avendo deleghe in materia di vaping, è ormai stato innalzato a paladino del comparto. A tutti e tre è stato chiesto di rendersi promotori e attuatori di un confronto tecnico con gli operatori, stakeholders, esperti scientifici e opinion leader del settore al fine di redigere regole chiare e condivise. La lettera comincia con una preoccupazione per i "dati recentemente diffusi in occasione della “giornata mondiale senza tabacco” dal nostro Istituto Superiore di Sanità, secondo cui nel nostro Paese i fumatori sono aumentati – anche tra i più giovani – e tornati ai livelli del passato decennio, mentre gli utilizzatori dei vaporizzatori personali sono diminuiti". Anche per questo il nostro Paese dovrebbe ripensare al ruolo del vaping "promuovendo politiche di supporto" e ripensando "al ruolo da attribuirsi al “vaping” ed alla sigaretta elettronica, la cui regolamentazione “punitiva”, tradisce ad oggi una totale ed ingiustificata equiparazione alla sigaretta analogica". Canino puntualizza che la priorità è intervenire sull'"esorbitante imposta di consumo determinata in modo illogico ed irrazionale secondo, per l’appunto, un criterio di equivalenza". "Preme sottolineare - continua Canino - la assoluta negatività dell’attuale imposta, a danno della salute della generalità dei consumatori che intendano smettere di fumare, sotto il duplice profilo dicreare una imponente “barriera” all’ingresso e quindi disincentivarli dall’utilizzo dei dispositivi da inalazione, nonché di incentivare l’acquisto tramite canali nazionali ed esteri non autorizzati, con evidenti ricadute in termini di certezza in ordine alla salubrità dei prodotti acquistati. Allo stato difettano nel nostro Paese studi Istituzionali in merito, a fronte del fatto che altri Stati hanno adottato politiche di favore per il “vaping”, muovendo dalla mole di contributi scientifici che ne hanno certificato la valenza a diminuire quasi totalmente la dannosità derivante dal fumo analogico, oltre che dalle migliaia di testimonianze di persone che grazie alla sigaretta elettronica hanno smesso o diminuito il consumo di sigarette tradizionali, aumentando enormemente la qualità della propria vita". La generalizzazione del divieto di vendita a distanza dei “liquidi da inalazione”, introdotta con la recente Legge di Bilancio che ha modificato l’art. 21 del d.lgs. 6/2016, sempre secondo Canino "non ha fatto altro che acuire l’effetto concorrenzialmente distorsivo derivante dalla proliferazione di un mondo che opera al di fuori delle regole, nell’ambito di un “mercato globale” che viaggia sul “web”, in cui pare obiettivamente impossibile arginare fenomeni elusivi; il tutto a danno non solo dei consumatori, ma anche dei “nostri” rivenditori “fisici” e “on-line”. Un riferimento è dovuto anche ai produttori, "eccellenze nel mercato mondiale dei liquidi e dei dispositivi, che parimenti patiscono il pessimo clima ingenerato dall’attuale assetto, con gravi pregiudizi e svantaggi rispetto ai concorrenti esteri. In sintesi non possiamo che stigmatizzare l’attuale regolamentazione ritenendola non sufficientemente rispettosa del diritto alla salute dei consumatori, nonché dei diritti degli operatori ad agire in un mercato concorrenzialmente leale e corretto, attraverso regole certe e giuste che possano valere per tutti. Per l’insieme di tali ragioni riteniamo auspicabile un incontro, alla presenza nostra e di tutte le rappresentanze di settore, opinion leader ed esperti scientifici, affinché si possa poter procedere, anche per tramite della costituzione di un tavolo tecnico, ad una rivalutazione dell’attuale impianto normativo e conseguente introduzione di un regime maggiormente rispettoso dei diritti di consumatori, rivenditori e produttori che operano nel nostro Paese".

Ustioni a causa della batteria dell’ecig, risarcimento negato per imperizia

Un caso che potrebbe fare giurisprudenza se copiato anche nel resto d'Europa. Protagonisti della vicenda: un poliziotto, un rivenditore di sigarette elettroniche, una batteria. Come riferisce il sito Vapoteurs.net, è successo a Lille, nel nord della Francia. Il poliziotto è stato vittima di una degassificazione della batteria che teneva in tasca. Ricorso in Tribunale, ha chiesto 3mila euro di risarcimento per le cure sanitarie che ha dovuto intraprendere nel frattempo. La corte di Lille però ha rigettato l'istanza perchè non è dimostrata la negligenza del negoziante che, al contrario, aveva anche venduto la batteria con apposito libretto di istruzioni. L'ipotesi considerata dal tribunale è stata l'imperizia del poliziotto che avrebbe tenuto la batteria in tasca insieme ad alcune monete. E sarebbe stato proprio il contatto tra di loro a causare l'importante ustione ai danni del poliziotto. Quanto accaduto in Francia dovrebbe essere da monito per tutti coloro che considerano la sigaretta elettronica e le relative batterie di ricambio un giocattolo da esibizione. Avendo a che fare con contenitore di energia, è sempre bene informarsi sulle precauzioni d'uso. Ricordiamo che quelle maggiormente utilizzate nel vaping non sono destinate alle sigarette elettroniche ma sono le batterie componenti dei laptop. Quando si fanno  acquisti su internet evitare quelli che, comparando prodotti analoghi, hanno un prezzo di vendita decisamente troppo basso e che spesso provengono da Paesi asiatici. Se si acquista in negozio, invece, è sempre meglio fare una domanda in più al rivenditore rispetto ad uscire dal negozio con la convinzione di sapere già tutto. Le informazioni sulla sicurezza e sulla corretta manutenzione non sono mai superflue.

Tabacco Burley, Bat raddoppia investimenti in coltivazione italiana

Si è svolta a Roma la tavola rotonda "Sostenibilità della filiera Tabacco" da Confagricoltura e British American Tobacco Italia (Bat Italia). "Per il settore italiano del tabacco - si legge nel comunicato stampa - la crisi ha significato anche opportunità: il processo di ristrutturazione per far tornare la filiera nazionale competitiva sul mercato globale è stato un successo". In Italia si contano circa 2.500 produttori di tabacco, concentrati soprattutto in Veneto, Umbria, Campania, alcune zone della Toscana e del Lazio. La filiera si estende su circa 16 mila ettari e produce diverse varietà di tabacco per un totale di oltre 60 milioni di chilogrammi all'anno. Le entrate totali ammontano a circa 150 milioni di euro. nel corso della tavola rotonda, British American Tobacco ha anticipato che raddoppierà gli investimenti in Italia per quanto riguarda gli acquisti della varietà Burley. ''Tra il 2011 e il 2017 - ha spiegato Andrea Conzonato, Ad di British American Tobacco Italia - abbiamo acquistato tabacco italiano per circa 150 milioni di euro. Nel solo 2017 ha stanziato 20 milioni per l'acquisto di tabacco di elevata qualità proveniente soprattutto dal Veneto e dalla Campania, che si inseriscono in un più ampio piano di investimenti da 1 miliardo di euro in 5 anni avviato nel 2015 esteso anche ad altri ambiti del Made in Italy". "Molti avevano dato per spacciata questa filiera, a cui Bruxelles ha negato qualsiasi forma di aiuto diretto e indiretto - ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - Abbiamo difeso la coltivazione e le aziende innovative e all'avanguardia. Anche grazie alla precision farming ed all'innovazione digitale sono già molto avanti nel processo di sostenibilità ma, come per tutti gli altri attori della filiera, per fare investimenti devono avere garanzie di lungo termine. La decisione di BAT di incrementare l'acquisto di tabacco italiano Burley va proprio in questa direzione: valorizzare il prodotto, offrire nuove opportunità e contribuire alla sostenibilità della filiera''.

Follia del governo greco: divieto di vendita dei liquidi senza nicotina

Una decisione senza precedenti. Tanto assurda quanto folle: la Grecia ha vietato la vendita dei liquidi di ricarica per sigarette elettronica senza nicotina. Potranno rimanere sul mercato soltanto quelli che contengono la nicotina. Il governo greco ha giustificato la scelta sostenendo che la Tpd regolamenta solo i liquidi con nicotina quindi tutti gli altri sono da considerare fuori legge. In particolare, la scelta del governo è contrastare - si legge sul documento greco - "il dilagare dei cosiddetti mix and vape ed il conseguente fai da te". Una assurdità che ha mandato letteralmente su tutte le furie il dottor Konstantinos Farsalinos, tra i medici più apprezzati e autorevoli nel mondo della ricerca scientifica applicata al vaping. "È una decisione che non esiste nel mondo. Vorrei sottolineare che anche nei paesi che vietano la sigaretta elettronica, si applica solo ai prodotti nicotinici, mentre i non-nicotinici circolano normalmente, come ad esempio in Australia, Singapore e Hong Kong. Ciò significa che qualcuno che non ha più bisogno di nicotina e usa liquidi a zero dovrà tornare ad usare la nicotina. Onestamente non so se coloro che hanno preso la decisione abbiano capito cosa hanno deciso". L'obiettivo del vaping è ridurre il danno sino a portare il consumatore ad utilizzare i liquidi senza nicotina e poi magari smettere definitivamente. Quanto sta accadendo in Grecia è paradossale: il consumatore a questo punto è spinto ad utilizzare la sigaretta elettronica soltanto con nicotina (anche se la usa a zero) oppure si apre una forte possibilità che abbandoni il vaping per tornare al tabacco.